“Anno bisesto, anno funesto”. Mai detto fu più vero. Nel nostro caso, il 2020 è stato un anno orribile e ora, mai come prima, siamo nostalgici di un Natale normale
Di: Mariapia De Carli
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“Anno bisesto, anno funesto”. Mai detto fu più vero. Nel nostro caso, il 2020 è stato un anno orribile: la tremenda pandemia che ha colpito l’intera popolazione mondiale ha tragicamente segnato la vita di ognuno di noi.
All’inizio, gli italiani hanno mostrato una spiccata capacità di adattamento, uno spirito d’inventiva: canti sui balconi, striscioni con la scritta “Andrà tutto bene”, gesti di solidarietà. Molti, durante il lockdown, si sono dedicati alla famiglia, all’istruzione dei figli, allo smart working e alle proprie passioni, quali cucina, lettura, fai-da-te, ecc. Si pensava che fosse l’occasione per migliorare, per riscoprire i veri valori, per rinascere; invece, nulla di tutto questo è avvenuto.
Dopo la pausa estiva, intesa da molti come un ritorno alla libertà, si è ripiombati nell’incubo. Di nuovo restrizioni alla libertà personale, paura di ammalarsi, limitazione dei contatti sociali, lavoro precario. Se in un primo momento aleggiava un timido ottimismo, ora non si intravede la luce in fondo al tunnel.
Sono emerse tutte le lacune del nostro Paese e quelle degli italiani: sistema sanitario al collasso, scuole che riaprono a fatica, mezzi di trasporto scarsi, lavoro a intermittenza. Problematiche già presenti, insomma, che il Covid ha semplicemente aggravato. Inoltre, le persone sono amareggiate, sfiduciate, e quindi imperversano egoismo, rabbia, invidia. Il divario tra ricchi e poveri è aumentato e l’incertezza regna sovrana.
Gli anni scorsi ci lamentavamo perché non sentivamo più lo spirito del Natale. Eravamo stanchi dei soliti pranzi fra parenti noiosi, delle corse ai regali, dei mercatini, delle feste di piazza. Tuttavia, ora che tutto questo non è più possibile, diventiamo nostalgici.
Non mi resta che sperare che questa sia l’occasione per guardarsi dentro, per riflettere e migliorare sé stessi. Desidero a proposito dedicare a collaboratori e lettori una mia poesia, Natale. Per chi fosse interessato, è inclusa nel mio ultimo libro, Le parole del cuore, disponibile presso “Tempio dell’Arte”, via Paride 46, Cerea (VR).
Natale
Anche quest’anno Natale è arrivato
e tu ti senti rasserenato.
Ancora una volta il pargolo divino è nato
ed una grande pace ti ha donato.
I tuoi occhi sono in grado di esplorare
ciò che prima volevi ignorare.
Le tue orecchie possono sentire
le parole che mai avresti potuto udire.
Il tuo cuore è in grado di regalare
tutte le cose che solo a te volevi riservare.
Insomma tu ora sei cambiato
perché del Natale hai capito il significato.