Arnolfo di Cambio, a Colle Val d’Elsa, celebra i 60 anni con una mostra che unisce storia, design e innovazione nel vetro

di: Maria Mele

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Fin dalla notte dei tempi ogni oggetto in vetro, e poi in cristallo, è nato dal calore del fuoco e dalla leggerezza dell’aria, passando da un’indistinta e caotica incandescenza alla trasparenza perfetta. Questa è la magia senza tempo che si svolge sotto i nostri occhi a Colle Val d’Elsa, che ancora oggi è chiamata Città del Cristallo in quanto produttrice del 95% del cristallo italiano e quasi del 15% di quello mondiale.

Siamo stati a visitarla in occasione della mostra per i 60 anni di attività del brand di design italiano Arnolfo di Cambio – fondato da Bruno Bagnasacco e suo figlio Gilberto nel 1963 – e marchio di punta di Compagnia Italiana del Cristallo dal 1980.

La tradizione vetraria della città vanta origini antiche, tanto che già nel medioevo (XIV secolo) venivano prodotti vasi e bicchieri di vetro, ma è dal 1963 che la produzione ha subito un brusco incremento a ragione di una innovazione nel processo produttivo. In quell’anno infatti si riuscì a produrre un vetro con un contenuto di ossido di piombo superiore al 24%; era nato il cristallo, trasparente, purissimo, in grado di competere in brillantezza con quello d’oltralpe, dove già si produceva da tempo. 

Da allora l’Arnolfo di Cambio si è saputa distinguere per il suo design unico, indirizzandosi verso una scelta ricercata, che oggi la vede tra le aziende leader nel settore degli oggetti in cristallo.

La mostra Sixty Years of Design in Crystal intende ripercorrere le varie epoche, con le storiche collezioni del brand firmate da leggendarie icone del design.

”Siamo convinti che questa esposizione sarà per tutti un’occasione straordinaria per poter ammirare da vicino la bellezza dei cristalli di Arnolfo di Cambio, ripercorrendo la storia di un’azienda che si è saputa distinguere negli anni per il suo design unico”.- dichiara Gabriele Bagnasacco, Amministratore Delegato di Arnolfo di Cambio -. “Un momento che potrà essere da stimolo ai Colligiani per tornare ad animare il Museo del Cristallo, ritrovando tra i suoi corridoi la storia della loro città. 

Altro motivo di orgoglio personale sarà la possibilità di rivedere tutti coloro che hanno contribuito a questo successo: dai maestri vetrai ai soffiatori e, in generale, a tutti gli artigiani e le maestranze che in questi anni hanno contribuito ad affermare la qualità dei prodotti dell’Azienda” 

Ma quali sono queste collaborazioni e quali i prodotti?

Chi non ricorda il bicchiere Cibi firmato dalla grande designer italiana Cini Boeri, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita, che appare in una famosa scena del film cult Blade Runner, tenuto in mano da Harrison Ford?

Ma la lista di architetti, designer e artisti che nel corso di questi 60 anni hanno collaborato con Arnolfo di Cambio non si ferma qui, qualche nome per tutti Joe Colombo nel 1967 con il suo bicchiere Smoke, Marco Zanuso con Pitagora nel 1969, Enzo Mari con la collezione Conversazione, Ettore Sottsass con Orfeo nel 1999 e l’elenco di queste felici collaborazioni potrebbe continuare.

“La collaborazione con artisti, designer e architetti di fama internazionale, ha consentito di portare avanti la tradizione del saper fare della nostra comunità, con uno sguardo rivolto al futuro, facendosi luogo in cui il passato e il presente si incontrano” così ha sottolineato Miriana Bucalossi, vice-presidente dell’Associazione “La Città del Cristallo, all’inaugurazione della mostra 60 Years of Design in Crystal, una mostra itinerante che, dopo le tappe di Parigi e Milano, si conclude proprio qui dove tutto ebbe inizio, a Colle Val d’Elsa. 

“Questa mostra non è soltanto un modo per ripercorrere la vita di un’impresa che tanto ha contribuito a far conoscere la città di Colle di Val d’Elsa e l’arte del cristallo nel mondo,- continua Miriana Bucalossi – è soprattutto narrare la storia di coloro che ne hanno fatto e ne fanno parte, delle sfide che hanno affrontato e saputo cogliere e del testimone che le giovani generazioni hanno raccolto affinché possa essere portata avanti una così importante eredità di bellezza e innovazione.

Quello di Colle Val d’Elsa con il cristallo è un legame infatti molto stretto.

Tutti gli anni, in settembre, durante i primi tre fine settimana, si svolge la Mostra del cristallo colligiano “Cristallo tra le mura”. Durante la manifestazione tante sono le attività e le dimostrazioni pratiche di lavorazione del cristallo a caldo e a freddo, oltre a esposizioni, proiezioni tematiche, degustazione di vini  e apertura straordinaria dei musei cittadini.

Una vera kermesse che si rivolge ad un pubblico alla ricerca di percorsi di visita alternativi per scoprire una Toscana fuori dalle rotte usuali..

Qui infatti storia e modernità convivono ancora in armonia; lo testimoniano le numerose  installazioni di arte contemporanea che, grazie alle varie iniziative artistiche sono rimaste sul territorio, per espressa volontà degli artisti, come ad esempio l’UMoca, un progetto di arte pubblica, ora resa permanente, dell’artista cinese Cai Guo-Qiang collocato sotto le arcate del ponte di San Francesco, un perfetto esempio di dialogo senza soluzione di continuità tra arte del presente e del  passato.