Grazie al progetto dello studio Marco Piva e al lavoro della squadra di Concreta, assistiamo alla rinascita di Palazzo Nani, un pezzo di Rinascimento
Di: Maria Mele
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Grazie al progetto curato dallo studio Marco Piva e al grande lavoro della squadra di Concreta che ha realizzato tutti gli spazi comuni, possiamo assistere alla rinascita di un pezzo di Rinascimento.
Palazzo Nani fu costruito nel 1500 per diventare residenza della famiglia Nani del ramo “di Cannaregio” attiva nella vita politica, sociale e culturale della Serenissima.
Già verso gli anni 80 dello stesso secolo l’edificio fu rimaneggiato su progetto di Alessandro Vittoria al quale si deve soprattutto la splendida decorazione interna e quella della facciata sul giardino.
Nel suo periodo d’oro il palazzo fu sede di una ricca collezione d’arte, costituita da reperti di epoca romana parte dei quali fanno ancora parte dei decori interni al palazzo.
Dal quando la famiglia Nani si trasferì a Dorsoduro cominciò la veloce decadenza del bene che subì gravi manomissioni.
Convertito in caserma dall’esercito austriaco, venne adibito successivamente a istituto scolastico ed è proprio a questo punto che inizia la nostra storia di rinascita.
L’opera, il cui restauro è stato eseguito sotto l’attenta supervisione, e in accordo, con la Soprintendenza alle Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia, ha visto la collaborazione dello studio Marco Piva, per la progettazione e di Concreta l’azienda leader in campo nazionale e internazionale nel contract d’eccellenza per alberghi, spazi commerciali e aree residenziali.
Una vera e propria sfida lanciata, e vinta, dallo splendido team di progetto, grazie alla costante attenzione al dettaglio e ad un approccio globale all’opera, principi che caratterizzano la filosofia di lavoro di Concreta, che ha realizzato tutti gli spazi comuni, e al concept di arredo ‘box-in-the-box’ del progetto dello Studio Marco Piva, teso a mantenere intatta la forte identità storica del palazzo, con un’attenzione maniacale al recupero delle strutture, delle pavimentazioni originali e di tutti gli affreschi, magnificati con l’utilizzo della luce, arricchendoli con un linguaggio di elegante contemporaneità.
Tutto il progetto mira ad accogliere l’ospite che soggiorna nella struttura, ma non solo: l’hotel è stato concepito come un luogo di ospitalità non chiuso ed esclusivo ma, al contrario, aperto alla città e fruibile da parte di coloro che desiderino godere del Ristorante, del relax del lounge bar e delle lobby e dell’incantevole giardino ‘segreto’ di 350 metri quadri.
Nel verde, sono posizionate sculture, statue, panche e divanetti e due grandi vasche da bagno in pietra recuperate durante i lavori – provenienti da una cava non più attiva – e oggi ritornate a nuova vita.
In ogni dettaglio all’interno dell’hotel si trova un richiamo alla città di Venezia, alle cromie delle sue acque lagunari, ai riflessi opalescenti del vetro.
Dalla palette colori utilizzata ai materiali, dalle forme ai volumi degli accessori, tutto è in un dialogo emozionale costante con il territorio che diviene il fil rouge di tutto il progetto.
Gli ampi e luminosi spazi interni propongono tonalità cromatiche che richiamano le nuances dei soffitti affrescati, in combinazione con le sedute dai colori intensi.
Palazzo Nani definisce “Un nuovo concetto di lusso che combina in un insieme armonico, storia, arte e design” ci racconta l’arch. Marco Piva – “grazie al meticoloso restauro delle sue parti monumentali, dei suoi fregi e dei meravigliosi affreschi, il Palazzo è tornato a nuova vita e continuerà a tramandare la sua intrinseca bellezza anche attraverso un Interior Design non invasivo ma elegante e leggero.
Articolo originale su Excellence Magazine Luxury.