Al Teatro Salieri, con Natalino Balasso, un tuffo nelle nomenclature contemporanee, dove le parole diventano “tag” e dove ogni concetto è una scatola chiusa
LEGGI ANCHE: Teatro Salieri: “Il berretto a sonagli” di Pirandello
Giovedì 24 marzo alle 20:45 il comico Natalino Balasso farà irruzione al Teatro Salieri di Legnago con Dizionario Balasso, un monologo tutto da ridere. Al centro del palco un grande libro e al suo interno oltre duecentocinquanta lemmi incolonnati come in un dizionario.
Un elenco che verrà consultato insieme al pubblico, pieno di parole in cerca di definizione. Si scoprirà così che non siamo noi a cercare parole ma loro stesse a trovare…noi. A seconda del termine casualmente trovato, Balasso improvviserà irresistibili monologhi.
Dizionario Balasso è un corollario al precedente monologo, Velodimaya, centrato sulla nostra
comprensione del mondo. Ciò che governa questo nuovo spettacolo è la parola “definizione”, termine che sarà disinnescato e raccontato perché la definizione è ciò che ci fa vedere il mondo in maniera distorta, che ci fa credere che la verità sia una sentenza “definitiva”.
La parola porta già nel suo corpo la menzogna perché ogni significato ha confidenza col suo contrario, così da estendere a tutti gli umani quel che Don De Lillo scrisse nel suo magnifico Cosmopolis: “Mentire è il tuo modo di parlare”.
Nel mondo contemporaneo le parole diventano “tag”, cioè etichettano le cose come si etichettano le
mele: una ad una ma con lo stesso disegno. Il tag è definitivo per definizione, è la modalità tranciante in cui rientra la nostra comprensione della società. Ogni concetto è una scatola chiusa di cui leggiamo solo
l’etichetta: il tag. Cosa c’è nella scatola? Perché ci ostiniamo a tenerle chiuse quelle scatole? È qui che
Natalino Balasso si cimenterà nell’arte in cui è ormai specializzato: rompere le scatole.