GIORNALmente, la pillola giornaliera che nutre la mente: il 18 maggio 2010 muore a Genova il poeta e scrittore italiano Edoardo Sanguineti

Di: Annalaura Casciano

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Il 18 maggio 2010 muore a Genova il poeta e scrittore italiano Edoardo Sanguineti, ivi nato il 9 dicembre 1930. A soli quattro anni, Sanguineti si trasferisce con la famiglia a Torino, dove gli viene diagnosticata una malattia. In realtà, la diagnosi si rivela errata e, dopo un periodo di malattia, riprende la propria vita praticando molto sport.

Si avvicina alla musica, in particolare al jazz, grazie allo zio e al cugino. Nel 1946 inizia il Liceo Ginnasio Massimo D’Azeglio. Dopo la maturità, si iscrive alla facoltà di Lettere all’Università degli Studi di Torino, che termina nel 1956. Tuttavia, in questi anni molti avvenimenti segnano la sua vita: nel 1953, dopo la morte della madre, conosce Luciana, che diviene sua moglie nel 1954; l’anno successivo, nasce il primogenito della famiglia; e nel 1956, oltre a conseguire la laurea, pubblica Laborintus, iniziato nel 1951.

Prende parte al Gruppo 63, nel mentre insegnando sia al liceo sia all’università di Torino. Nel 1965 ottiene la cattedra di Letteratura italiana moderna e contemporanea presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Salerno, dove si trasferisce con tutta la famiglia. In seguito, diventa professore ordinario e passa un periodo anche all’estero, sinché, nel 1968, si candida alle elezioni per la Camera dei deputati nelle liste del Pci. Nel 1974, quindi, ottiene una cattedra a Genova e ritorna nella sua città natia.

In questi anni collabora con numerosi giornali, rinnovando il proprio impegno politico. Diventa infatti consigliere comunale a Genova e viene eletto alla Camera dei Deputati. Nel 1996, il presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, lo nomina Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di gran merito della Repubblica Italiana. Quattro anni dopo, Sanguineti lascia definitivamente l’insegnamento. Coronato di premi ed onorificenze, muore a Genova il 18 maggio 2010 a causa di aneurisma.