Aperte il 29 dicembre 2020 le prevendite dei biglietti del treno per il cosiddetto “Capodanno cinese”. Sta per cominciare la più grande migrazione umana
Di: Lorenzo Bossola
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Il 29 dicembre 2020 sono state ufficialmente aperte le prevendite dei biglietti del treno per il periodo di quello che l’Italia comunemente chiama “Capodanno cinese”. Ciò significa, in altri termini, che la più grande migrazione umana sta per cominciare.
La “Festa di Primavera”
“Chūn jié” (春节), letteralmente “Festa di Primavera”, è il nome che viene adottato nella Repubblica Popolare Cinese per la più importante festività culturale del Paese. In compenso, a Taiwan si utilizza ancora il nome tradizionale di “Nuovo anno lunare”, “nónglì xīn nían” (農曆新年).
Questa differenza di denominazione risale alle prime fasi dell’epoca post-imperiale. All’adozione del calendario gregoriano, che di listino pone l’inizio dell’anno al primo gennaio, nacque una certa confusione tra le due festività. Quindi, dopo la separazione dei due Stati, risalente al 1949, la neonata Cina comunista decise di tenere il nuovo nome, mentre Taiwan quello tradizionale.
Data la vastità della Cina, questa festa presenta molti connotati regionali, ma tutte le celebrazioni condividono alcuni elementi. Ad esempio, al nord si preparano i ravioli, che fungono da primo pasto dell’anno e vengono consumati o a mezzanotte o a colazione; al sud, invece, si mangiano i mandarini, perché simbolo di buona fortuna e abbondanza. Nondimeno, in generale si consuma tutta una serie di ingredienti e piatti i cui nomi sono omofoni o omografi a parole e termini dal significato positivo.
Altre tradizioni trasversali sono le “buste rosse” e i “drappi rossi”, colore portafortuna per eccellenza nella cultura cinese. Solitamente, le buste contengono soldi e sono dono degli anziani ai più giovani; i drappi, per un gioco di parole, vengono appesi al contrario sulle porte e per lo più recano la scritta “福”, “fú”, ovverosia “fortuna”, “balli” e “canti vari”, insomma tutto ciò che ha come scopo la visita di parenti e amici.
La più grande migrazione umana
L’incredibile sviluppo economico degli ultimi 40 anni ha fatto sì che centinaia di milioni di persone si spostassero dalle aree rurali più arretrate e dalle città più piccole verso la più ricca zona costiera e le più importanti megalopoli, come Pechino e Shanghai. Questo, peraltro, lasciando spesso intere famiglie nei luoghi d’origine. Di conseguenza, ogni anno, in concomitanza con il “Festival di primavera”, avviene la più grande migrazione umana, che, ripercorrendo la tratta al contrario, riporta a casa una massa enorme di persone.
Per approfondire, consiglio la visione del docufilm Last Train Home del regista Fan Lixin
In aggiunta ai lavoratori migranti, tornano a casa anche milioni di studenti universitari. Tra l’altro, essendoci una settimana di vacanza, momento raro nella vita lavorativa di un cinese, molte persone sfruttano questo periodo per viaggiare, incrementando ulteriormente il traffico e gli annessi problemi.
Ovviamente, una migrazione su così vasta scala non avviene in un battito di ciglia. In genere, il periodo di spostamento incomincia una decina di giorni prima rispetto al primo giorno della “Festa di primavera” e si dilunga per l’intero mese successivo, per un totale di circa 40 giorni. Questo periodo è chiamato “chūn yùn” (春运), il cui nome esteso può essere tradotto come “stagione dei trasporti della Festa di primavera”.
Capodanno cinese e migrazioni: i numeri
Ecco un po’ di dati per dare un’idea della vastità del fenomeno. Nel 2019 si sono spostate circa 410 milioni di persone, per un totale di 2,99 miliardi di viaggi. Di questi, 73 milioni via aereo, 413 milioni via treno, 2,46 miliardi via automobile. Equivale a una media di circa 10 milioni di persone al giorno, come affermato dal vicedirettore della commissione nazionale per lo sviluppo e le riforme Lian Weiliang.
Per fare un paragone, l’Unione Europea vanta una popolazione di 446 milioni di persone; quindi, sarebbe come dire che l’intera popolazione dell’UE si è trasferita in un’altra parte del mondo in poco più di un mese. In confronto, un’altra grande migrazione umana, quella relativa al Giorno del Ringraziamento negli USA, muove “solo” circa 51 milioni di persone (Dati relativi al 2017).
Migrazione di massa e SARS-CoV-2: un problema non da poco
Questo vero e proprio esodo, in tempi normali, comporta difficoltà logistiche: reperire i biglietti per aerei, treni e bus, ad esempio, oppure affrontare code interminabili in autostrada e sovraffollamenti in stazioni e luoghi pubblici. Ma questi, lo sappiamo bene, non sono tempi normali.
Anche se in Cina oggigiorno risultano pochi i nuovi casi non importati, la pandemia di SARS-CoV-2 non è ancora terminata. La preoccupazione per una seconda ondata è molto alta e il governo ha elaborato, con un mese di anticipo, un dettagliato piano di prevenzione da attuare a tutti i livelli amministrativi. L’obiettivo è “scongiurare una nuova Wuhan”, poiché al tempo non si decise di porre la città da 11 milioni di abitanti sotto lockdown, facendo sì che il virus si propagasse proprio grazie agli spostamenti della “Festa di primavera” del 2020.
Le ratio principali dietro questo piano sono molteplici: limitare gli spostamenti, anzitutto; evitare gli assembramenti in luoghi pubblici; e indirizzare la popolazione al corretto agire, come indossare sempre la mascherina, mantenere il distanziamento sociale, pulirsi spesso e bene le mani, nonché altri comportamenti a prima occhiata meno intuitivi, come non comprare pollame vivo.
Prevenzione, controllo, sicurezza e salute
A tal proposito, il segretario del Partito comunista di Pechino Cai Qi ha esortato tutto il personale pubblico a dare l’esempio rimanendo in città. Svariate attrazioni turistiche rimarranno chiuse, come il famoso Palazzo d’estate a Pechino, e gli eventi pubblici saranno cancellati o ridotti. Inoltre, con fine di prevenzione e controllo, sono stati addestrati quasi 3 milioni tra pubblici ufficiali e medici e gli ospedali e le cliniche di tutta la Cina dotate di padiglioni per i test.
Nonostante l’appello del governo centrale, per quest’anno è comunque prevista un’affluenza di oltre 407 milioni di persone. Si avvicina così l’ipotesi di lockdown di aree circoscritte e di intere città. Tra due mesi si capirà se l’esperienza accumulata e questo piano di prevenzione saranno sufficienti a scongiurare una seconda ondata.
Lorenzo Bossola è Dottore in Filosofia presso l’Università Statale di Milano e ha conseguito e ottenuto un Master in Chinese Studies presso il Lau China Institute del King’s College London. La passione per la cultura, la storia e la politica cinese lo ha spinto a frequentare un corso di lingua alla Tsinghua University di Pechino. Il soggiorno nella capitale gli ha permesso di avere esperienza in prima persona della vita in Cina.