Nel Lampi News odierno ci occupiamo di addii: se da un lato si sente già la mancanza del Barcellona, dall’altro non si può che applaudire il Bayern
Di: Andrea Panziera
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Da tifoso interista conosco molto bene cosa si prova alla fine di un ciclo che ha visto la tua squadra primeggiare in ogni competizione. Capitò alla Grande Inter di Herrera, che vide finire la sua ascesa a Mantova nell’ultima giornata di Campionato. Successe dopo il Triplete con l’addio di Mourinho, nonché dopo un’avventura vincente iniziata con Roberto Mancini in panchina. Accadde al Milan di Berlusconi delle 7 Champions League.
La stessa Juventus primeggia solo in Italia, ma l’esonero di Sarri dopo la recente eliminazione in Europa è sinonimo di un malessere che in questi casi può portare, come già in passato accaduto ad altre squadre, alla conclusione di un’epoca caratterizzata da dominio sui campi nazionali pressoché assoluto. Adesso è il turno del Barcellona e l’uscita di scena è di quelle col botto, così come lo è stato il suo dominio in Patria e all’Estero per molti anni.
Da Lampi News un commosso addio al Barça
A mia memoria, nessun team di rango è uscito nelle battute finali di una competizione internazionale incassando 8 reti in una sola gara. Per chi ha visto la partita, sembrava la contesa fra undici giocatori con voglia, gamba, grinta e gioco corale e altrettante vecchie glorie col fiato corto, che alternavano qualche barlume di vecchia classe pedatoria alla consistenza calcistica di un budino.
Se l’inizio aveva illuso, dopo 30 minuti tutti hanno capito che il Barça pluri-vittorioso degli ultimi anni era stato archiviato dalla conflittualità dei giocatori con la dirigenza e dai dissidi interni allo spogliatoio. Evidentemente, dopo il ritiro di Xavi e Iniesta, l’assenza di un vero leader da tutti riconosciuto e rispettato ha rappresentato un elemento di turbativa e mancanza di coesione, certo non mitigate da un allenatore oggettivamente non all’altezza del ruolo e privo di carisma.
Da amante del gioco del calcio mi mancheranno le trame dei blaugrana che nascondevano per interminabili minuti il pallone agli avversari, quasi irridendoli. Tuttavia, per lo stesso motivo plaudo al Bayern, che sembra muoversi sul campo come una quasi inarrestabile Panzer Division. E, più in generale, un plauso a tutto il calcio tedesco, che a livello di club sta riproponendo i successi della nazionale.
Forse, dopo il predominio in campo economico e politico, prima poi era inevitabile arrivasse anche quello sportivo. Almeno per ora…