Nell’odierno Lampi News parliamo di Mario Draghi, che nel suo intervento al meeting di Comunione e Liberazione lancia un grido d’allarme

Di: Andrea Panziera

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Mentre il dibattito politico si infiamma sulla chiusura delle discoteche, con al centro le accuse di incompetenza e ignoranza rivolte all’Esecutivo riguardo il significato del “fare impresa”, sui timori di madri e padri di minare con questa decisione la capacità genitoriale di gestire le tempeste ormonali dei propri figli già tenute a fatica sotto controllo durante il lockdown, l’ex Presidente della BCE Mario Draghi nel suo intervento al meeting annuale di Comunione e Liberazione a Rimini lancia un grido d’allarme.

Lampi News con Mario Draghi: “Conoscenza, umiltà e coraggio”

Con uno stile al solito molto istituzionale, ma accorato e quasi ultimativo, nella sostanza egli denuncia il ritardo culturale e formativo delle giovani generazioni. Un deficit causato in primis dalla cronica carenza di attenzione e dalla conseguente inadeguatezza degli investimenti nella scuola e nella ricerca.

Già nel 2005, quando ricopriva la carica di Governatore di Bankitalia, Draghi aveva sottolineato come il ritardo degli studenti italiani nelle materie scientifiche rispetto ai loro coetanei di altri Stati costituiva un vulnus per le loro aspettative di lavoro e per le prospettive di sviluppo del Paese.

Con forza è ritornato nel suo discorso al meeting sul tema dell’istruzione, ovvero della sua inefficacia, lanciando un vero e proprio grido di dolore sulle conseguenze che può provocare sul futuro dei nostri ragazzi. Conoscenza, umiltà e coraggio, questi sono i valori che Draghi auspica diventino patrimonio collettivo e condiviso.

Valori che dovrebbero essere generati e trasmessi anzitutto all’interno dei nuclei familiari e parallelamente alimentati e rafforzati da istituzioni scolastiche adatte ad assolvere al meglio il proprio compito. La conseguenza da lui invocata è quella di chiudere per sempre la stagione degli interventi di matrice meramente assistenzialistica o di facile consenso elettorale e di impiegare le risorse presenti e a venire per attrezzare il Paese ad affrontare con sicura efficacia una competizione internazionale che sarà sempre più aspra.

Tale visione, a mio avviso ineccepibile, in queste ore è a parole fatta propria da tutte le forze politiche, senza distinzione e a dispetto delle politiche attuate e difese fino a qualche minuto prima. Collodi rimarrebbe incredulo e piacevolmente stupito dal numero degli emuli della sua creatura.