Pessima prova e pesante sconfitta per l’Inter nel recupero contro la Fiorentina: una debacle che indirizza lo Scudetto in direzione Napoli
Di: Andrea Panziera
LEGGI ANCHE: L’angolo di Eupalla – L’eccezione che non conferma la regola
Da tifoso interista non trovo un altro termine appropriato, che renda appieno l’idea a proposito della inguardabile prestazione dei nerazzurri contro la Fiorentina. Una squadra di fantasmi si aggirava per il campo, alla velocità di un bradipo infermo e con una ripetitività di giocate talmente insistita e infruttuosa da riuscire a portare ad uno stato di esasperazione anche i tifosi più indulgenti. Il meno colpevole, a dispetto della vulgata quasi all’unisono dei tanti ex calciatori e giornalisti sportivi, mi sembra proprio l’allenatore, le cui indicazioni dopo un primo tempo sotto tono sono state del tutto ignorate al rientro in campo. E dire che le avvisaglie di una possibile debacle erano state del tutto evidenti, con due nitide occasioni da gol per i padroni di casa non concretizzate per un nonnulla. I secondi 45 minuti sono stati un incubo, con errori di misura nei passaggi anche elementari, marcature che definire approssimative suona come un eufemismo riduttivo, il tutto condito dalla verve di un maratoneta alla fine della gara. Zero tiri nello specchio della porta, palloni persi in modo incredibile, addirittura l’assist del terzo gol a favore degli avversari. Sottovalutazione, stanchezza, giornata storta? Inzaghi al termine dell’incontro ha fatto chiaramente intendere che non ha funzionato e messo in pratica assolutamente nulla di quello che era il piano studiato nei giorni precedenti al match, evidenziando anche che la Fiorentina giocava senza 5 titolari e praticamente non aveva cambi all’altezza in panchina. Anche l’alibi della stanchezza regge fino ad un certo punto, perché entrambe le squadre sono tuttora impegnate in competizioni internazionali e grosso modo hanno fin qui disputato il medesimo numero di partite. Allora, come è possibile che dopo 13 vittorie e 4 pareggi , con pochissimi gol subiti, con un dominio di gioco che ha spesso annichilito gli avversari, possa andare in scena uno spettacolo così penoso, senza alcuna reazione, con i calciatori subentrati che fanno addirittura peggio dei sostituiti? Nonostante mi sforzi, fatico a trovare una risposta verosimile. Per uno strano scherzo del destino, il prossimo incontro sarà ancora contro la Fiorentina, ma a campi invertiti. Vedremo se si è trattato di una serata di straordinaria apatia, oppure se un meccanismo che sembrava funzionare come un orologio svizzero si è inceppato improvvisamente e inspiegabilmente, con il mesto e conseguente addio ad ogni sogno di gloria. Ma a prescindere dall’esito di quella che sarà la prova del nove decisiva, il dato che rimane è la fuga del Napoli di Antonio Conte, libero da ogni altro impegno al di fuori del campionato. Azzardo un pronostico: ora, il quarto scudetto partenopeo è sempre più vicino, con una probabilità ben superiore al 50%.