L’oro ha raggiunto un nuovo massimo storico di 2.135 dollari l’oncia. Si attende il consueto ribasso? Questa volta, potrebbe andare diversamente

Di: Fabio Michettoni

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L’oro ha recentemente raggiunto un nuovo massimo storico di 2.135 dollari l’oncia, un dato significativo considerando il modello storico di ribassi successivi a tali massimi. Tuttavia, questa volta potrebbe essere diverso.

Negli ultimi decenni, i nuovi massimi storici dell’oro hanno spesso segnalato un imminente ritiro seguito da un movimento laterale per periodi prolungati. Dalla sospensione della convertibilità del dollaro in oro nel 1971, l’oro ha generalmente mostrato una tendenza costante al rialzo, con alcune eccezioni.

Dopo il massimo storico del 1980, ci sono voluti 28 anni perché l’oro raggiungesse un altro livello in termini nominali. In termini adeguati all’inflazione, l’oro non ha ancora superato il picco del 1980. Il livello chiave da tenere d’occhio per determinare se questo movimento dell’oro sarà significativo è quando supererà il massimo del 1980 in termini adeguati all’inflazione, che è di circa 2.590 dollari l’oncia.

Se l’oro superasse i 2.600 dollari l’oncia in termini di USD, ciò potrebbe indicare l’inizio di un super-ciclo a onda lunga per il metallo giallo. Durante la crisi finanziaria globale, ci si aspettava che l’oro salisse alle stelle mentre il sistema finanziario sembrava implodere. Tuttavia, l’oro ha subito un calo significativo insieme ad altri asset durante la crisi di liquidità.

Alla fine, si è ripreso e ha intrapreso una corsa rialzista fino al massimo del 2011 prima di subire un declino di cinque anni.
La logica di investimento alla base dell’allocazione dell’oro è guidata dalla convinzione che, se si verificasse una potenziale crisi nella valuta o nel sistema finanziario, le persone acquisteranno l’oro come rifugio sicuro.

La tesi rialzista si basa tradizionalmente su tre elementi chiave: svalutazione monetaria, deficit fiscale e debito nazionale. Questi fenomeni sono fuori controllo e stanno accelerando da decenni. Sono emerse anche alcune teorie più recenti. Si tratta della de-dollarizzazione dell’economia globale, di rendimenti reali negativi che, di fatto, portano gli investitori a rivolgersi all’oro, come riserva di valore.

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