In via di chiusura la mostra di Leandro Erlich organizzata da Palazzo Reale e inaugurata il 22 aprile sotto la cura dell’occhio di Francesco Stocchi

Di: Camilla Piazzon

LEGGI ANCHE: Ferragamo era una donna

Sta per chiudere la mostra organizzata da Palazzo Reale in collaborazione con Arthemisia e Studio Erlich e sotto la cura dell’occhio di Francesco Stocchi. Inaugurata il 22 aprile 2023, l’esposizione ha accolto spettatori da tutto il mondo nella prima tappa europea dell’artista argentino. Il 4 ottobre sarà l’ultimo giorno per potervi accedere e ammirare le opere più famose dell’artista.

Leandro Erlich ha scelto come filo conduttore della sua arte di mettere in discussione la percezione che si ha della realtà: è così che spazio e tempo si collocano al di là della logica e della cosiddetta “normalità”. Lo spettatore è quindi invitato ad andare oltre a ciò che si trova di fronte e a interagire con l’opera d’arte stessa. Ed è così che quella che pare una nuvola in una teca non è altro che un insieme di tavole sovrapposte, che il riflesso di una barca sull’acqua si rivela essere un tutt’uno con l’imbarcazione stessa.

Un altro importante caposaldo della mostra Oltre la Soglia è sicuramente la riflessione sulla vita e sulle sue molteplici sfaccettature. Nell’opera “The Elevator” (1995), il rintocco dell’ascensore altro non è che un’allegoria sulla circolarità della vita: una visione quindi non progressista ma che si rifà bensì l’idea dell’eterno ritorno. Seguono, in quest’ottica, le opere “Subway” (2009) e “The view” (2005), nella quale lo spettatore spia la vita quotidiana di altre persone da dietro delle veneziane.

Erlich riesce quindi a sottolineare tra le righe come l’essere umano sia estremamente ingannabile dalle apparenze e sempre alla ricerca di una logica. Quest’ultima si rivela infatti dietro ai trompe d’oeil delle opere, che utilizzano quindi lo stupore come mezzo di introspezione. Questi “giochi visivi”, presuppone l’autrice, sono anche un richiamo al mondo infantile: facendo accomodare lo spettatore su dei banchi di scuola, l’immaginazione torna vivida e permette quindi di non fermarsi a ciò che si ha di fronte.

L’artista internazionale ricorda quanto sia importante, a volte, capire che bastano due passi in più (avanti, indietro, a destra o sinistra che sia) per cambiare drasticamente la percezione che si ha delle cose.