Tra brutali demolizioni, ricostruzioni, abbellimenti e restauri, il Castello Sforzesco rappresenta in toto il simbolo della città di Milano

Di: Maria Mele

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Il Castello Sforzesco, uno dei più importanti monumenti di Milano, ha vissuto lunghe vicende costruttive, brutali demolizioni, ricostruzioni, abbellimenti e restauri, divenendo un simbolo dei momenti storici- felici e drammatici – della città.

Nato come rocca difensiva negli anni fra il 1360 e il 1370 per volere di  Galeazzo II Visconti, quella che i cittadini consideravano la “rocca della tirannide” viene danneggiata alla morte dell’ultimo duca Filippo Maria Visconti,quando Milano si proclama Repubblica Ambrosiana.Successivamente gli Sforza, subentrati ai Visconti, ne fanno una residenza signorile e, a partire dal 1499 con l’occupazione francese, il Castello diverrà teatro di battaglie, assedi, occupazioni, saccheggi e distruzioni da parte di dominazioni diverse.

Divenuta fortificazione (tra le maggiori in Europa) con il dominio spagnolo, l’edificio mantiene, per i secoli a seguire, funzione rigorosamente militare  e viene a più riprese fortificato fino all’arrivo delle truppe napoleoniche nel 1796 che cercheranno di smantellarne le difese più imponenti.

Sede della guarnigione austriaca durante le Cinque Giornate di Milano (18-22 marzo 1848), il Castello è fatalmente  luogo inviso al  popolo e – una volta passato all’esercito italiano – lasciato in stato di grande trascuratezza e utilizzato come caserma e scuderia.

E’ solo nel 1893 che inizia il recupero del Castello, attraverso  una complessa opera di restauro e ripristino  sotto la direzione dell’arch.Luca Beltrami. Ma se i milanesi stavano per distruggere il Castello, come emblema della tirannide, gli stessi milanesi lo ricostruiscono in quanto simbolo di libertà riconquistata! L’intera cittadinanza di Milano, infatti, partecipa alla sottoscrizione pubblica per riportare il complesso all’antico splendore. Vengono cancellate  le strutture non appartenenti alla fabbrica originaria e si indagano le tracce antiche. Il restauro restituisce tra l’altro alla città la facciata del Castello e, soprattutto, la Torre del Filarete, che da allora è divenuta una icona della città e della sua vocazione ad innalzarsi.

Claudio Salsi è il Soprintendente di questo monumentale scrigno artistico, direttore dell’Area della Soprintendenza Castello, Musei Archeologici e Musei Storici del Comune di Milano. A lui fanno riferimento anche Palazzo Morando, Palazzo Moriggia con il Museo del Risorgimento e il Museo Archeologico collegato a San Maurizio al Monastero Maggiore.

Dott. Salsi sembra che Milano l’abbia scelta come custode dei propri tesori… come nasce questa stretta relazione con il Castello e le sue collezioni?

Io sono un collezionista nato e da bambino mio padre mi accompagnava al mercato dei francobolli, che si teneva poco distante, già da allora il Castello mi affascinava con le sue mura alte e austere e i suoi fossati.

La mia fantasia immaginava le avventure cavalleresche all’interno delle mura, le battaglie  combattute; una fascinazione che è perdurata anche da adulto, quando poi, per singolare destino, ho iniziato la mia attività lavorativa proprio qui in qualità di conservatore. E’ vero quanto lei dice, Milano mi ha chiamato a sé con il suo Castello, che è ormai divenuto parte integrante della mia vita, almeno di quella pubblica, e io ho risposto con entusiasmo e passione alla sua chiamata.

Il Castello Sforzesco è uno dei momumenti iconici della citta meneghina, tra le mete preferite dai turisti eppure sembra non aver conquistato ancora del tutto il cuore dei milanesi, perchè?

Il Castello Sforzesco nasce come opera difensiva, diviene anche corte rinascimentale, certo, ma per secoli la sua destinazione d’uso è stata militare, simbolo delle dominazioni spesso violente che hanno caratterizzato la storia di Milano e della Lombardia.

La struttura del castello, inoltre, incide fortemente sulla fruibilità degli spazi. E’ un luogo sicuramente complicato da visitare, da organizzare e da gestire, un gioiello che si mostra solo a chi si impegni ad addentrarsi nella sua visita.

Tuttavia queste sue caratteristiche, che potrebbero essere intese come aree critiche, sono divenute punti di forza. La sua conformazione a corti  attrae molto i turisti italiani e stranieri che sono alla perenne ricerca di luoghi originali, curiosi, caratteristici  e il Castello ne offre a piene mani!

Per il milanese invece, il Castello è da sempre spazio urbano di transito, di appuntamenti e perchè no? di allegre “bigiate” per i nostri studenti, ma se solo ci si addentra nei corridoi e nelle sale del castello ecco che si compie la magia! Di fronte alle nostre collezioni, tra le più importanti del mondo, di fronte alle opere di Lotto, Bellini, Canaletto, Correggio, Leonardo e Michelangelo, solo per citare alcuni artisti tra i più noti, l’occhio del turista, cittadino o straniero che sia, resta ammaliato! Potremmo dire che la nostra offerta artistica, così variegata, sia la sintesi della ricchezza dell’offerta culturale milanese.

Francesco Napoletano - Madonna Lia (1495)
Francesco Napoletano – Madonna Lia (1495)

Come promuovete il Castello nei confronti dei cittadini?

Sicuramente rendendolo attrattivo come spazio urbano e aprendolo ad eventi pubblici e privati. Pensiamo solo al programma dell’Estate Sforzesca con cicli di spettacoli, musica e danza o Bookcity, per citare i maggiori, ma forse non tutti sanno che alcuni spazi del Castello possono essere utilizzati per determinati eventi privati, dietro corrispettivo! Inoltre abbiamo un programma di attività e laboratori scolastici molto attivo, scopriamo insieme ai nostri storici dell’arte i percorsi segreti del Castello.

Non ultimo, organizziamo mostre. Il pubblico milanese ama molto le mostre e le frequenta assiduamente; in questo modo viene anche in contatto con le collezioni permanenti che, a volte, presi dalle incombenze spesso frenetiche della nostra vita quotidiana, tendiamo a tralasciare.

Sala dei Ducali

E’ quanto abbiamo fatto per esempio con la mostra che ho curato personalmente SCULTURE LIGNEA A CONFRONTO DALLE CITTA’DUCALI DI VIGEVANO E MILANO, concepita come naturale prosecuzione della rassegna espositiva” Il Corpo e l’Anima. Sculture italiane del Rinascimento da Donatello a Michelangelo” realizzata con il Museo del Louvre. La sua  collocazione entro il percorso museale del Castello favorisce il dialogo con la collezione permanente esposta presso il Museo dei Mobili e delle Sculture Lignee e con gli Arazzi dei Mesi Trivulzio. Inoltre, per rendere sempre più attraenti le nostre collezioni, ne abbiamo migliorato le linee espositive, rendendole più fruibili e interattive.

Valore simbolico e valore artistico cosa prevale nel Castello?

Indubbiamente il suo valore simbolico è fortissimo! Il Castello è il simbolo della Milano civile, che cade e si rialza, che distrugge la tirannide e ricostruisce la libertà. Lo skyline di Milano è legato in modo inscindibile alla sagoma del suo Castello che, al pari della sagoma del Duomo, la identifica immediatamente; non a caso le due icone milanesi, civile e religiosa, si fronteggiano. Ma il valore artistico non è da meno! Pensiamo solo al museo realizzato per la meravigliosa incompiuta di Michelangelo, la pietà Rondanini! Per non parlare delle Biblioteche e degli Archivi fotografici, di stampe e di disegni! Il Castello è estremamente rappresentativo dal punto di vista artistico.

Strada Coperta Ghirlanda

Immagini di avere la bacchetta magica: quali magie ulteriori  farebbe per il nostro Castello?

Per fare al meglio il nostro lavoro la bacchetta magica viene già messa a nostra disposizione e si chiama ascolto. Ascoltare le esigenze del visitatore e del turista e andare incontro alle sue richieste: è questa la vera magia! Ad esempio una istanza che cogliamo è quella di ampliare l’itinerario sulle merlate del Castello e da lì poter abbracciare il panorama di tutta la città con un colpo d’occhio fenomenale, così come si ripercorre la famosa strada coperta in una notevole estensione. Ebbene posso dire che, con i dovuti accorgimenti, cercheremo di compiere anche questo incantesimo.

Articolo originale su Excellence Magazine Luxury