L’esposizione temporanea dal titolo “Manet/Degas”, ospitata dal Museo d’Orsay di Parigi dal 23 marzo al 23 luglio 2023

Di: Camilla Piazzon

LEGGI ANCHE: Radisson Collection Hotel Santa Sofia Milan

L’esposizione temporanea dal titolo “Mante/Degas“, ospitata dal Museo d’Orsay di Parigi dal 23 marzo al 23 luglio 2023 pone l’accento su due artisti- già presenti nel museo- con opere esclusive direttamente dal Metropolitan Museum di New York. La mostra è stata realizzata anche grazie alla città di Parigi con le sue testate giornalistiche e al Museo de l’Orangerie col sostegno di EPMO, THE MET, Bank of America e Louis Vuitton.

La mostra ha lo scopo di comprendere Manet a partire da Degas e viceversa, mettendo in risalto non solo quelle che sono le similitudini dei due impressionisti, ma anche le rivalità. I quadri esposti sono anche il frutto della convergenza di luoghi (come per esempio il Caffé di Piazza Pigalle) ed esperienze (la guerra Franco-Prussiana del 1870-1871) che hanno segnato la vita di entrambi gli artisti, sia a livello professionale che personale.

I focus dell’esposizione Manet/Degas sono in ordine: la loro formazione artistica, l’impressionismo, la città di Parigi e la rappresentazione dei corpi femminili. A guidare alla lettura dei quadri viene in aiuto anche una brochure redatta dai principali curatori francesi della mostra, Stéphane Guégan e Isolde Pludermacher. Tra gli apporti del museo della Grande Mela, il quadro di Degas “Jeune femme à l’Ibis” e l’aiuto di curatori come Dunn, Pope-Hennessy e Wolohojian.

Ad accomunare i due artisti sono state certamente la formazione e l’esperienza impressionista: sia Manet che Degas provenivano da famiglie benestanti, permettendo quindi ai due artisti di seguire una formazione adeguata al Louvre (dove peraltro si incontrarono) e alla scuola di belle arti. Nel loro intento di distaccarsi dall’impressionismo– definito da Manet come un movimento dissidente- entrambi hanno saputo creare una loro interpretazione personale del movimento artistico. Le divergenze si ritrovano invece nei soggetti, che Manet esaltava in tutta la loro individualità, al contrario del collega che invece si interessa a categorie di lavoratori.

Sebbene le diversità e la rivalità tra i due artisti, un rispetto reciproco li ha uniti per tutta la vita: la mostra si conclude con la frase pronunciata da Degas al funerale di Manet “Era più grande di quello che pensiamo”.