Sabato 9 Settembre 2023, a Porta Palio (VR), si è tenuto Job Discovery, il corso di aggiornamento professionale promosso dal Basso Adige

Di: Carlotta Ghinato

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Sabato 9 Settembre 2023 si è tenuto il corso di aggiornamento professionale e di
acquisizione di nuove competenze de Il Basso Adige, Job Discovery, con un approfondimento
sull’interpretazione delle statistiche dei giovani nel mercato del lavoro e sulle
opportunità che offre il mondo del giornalismo.

La location dell’evento è stata la splendida Porta Palio, gestita dal 24 maggio
1882 dalla Società di Mutuo Soccorso di Porta Palio, nelle persone di
Michelangelo Pivetta e Francesca Toffali.

A fare gli “onori di casa” e saluti sono intervenuti gli stessi Michelangelo e
Francesca, seguiti dall’intervento del Presidente del Basso Adige Gianni
Galetto
, che ha proposto un excursus della storia del Periodico e una indicazione
sui progetti passati, presenti e futuri.

La formazione è proseguita con il Professor Andrea Panziera. Egli si è laureato
all’Università Bocconi col massimo dei voti cum laude e ha lavorato per più di 30
anni nel mondo della Finanza operativa, ricoprendo incarichi di prestigio in
Banche, SIM e Fondi Comuni. Dal 1980 collabora come docente esterno con
l’Università di Padova e dal 2018 insegna Economia e Marketing presso l’ITS
Academy di Buttapietra (VR), Conegliano, Padova e Bassano del Grappa.

Panziera ha evidenziato come gran parte degli indicatori del mercato del
lavoro convergono nel dimostrare che l’Italia è molto meno accogliente
nei confronti dei giovani rispetto agli altri Paesi europei. Numerosi dati
attestano questo, tra cui il fatto che il tasso di disoccupazione nella
classe d’età 15-29 anni è tra i più alti d’Europa: 21,8% contro il 13,3%
della media EU27 (dati 2021).

Anche i NEET (giovani che non studiano e non lavorano in età 15-29
anni), da noi sono più che in ogni altro Paese europeo: infatti rientra in
questa categoria quasi un giovane su quattro (23.3%), una percentuale
di dieci punti maggiore rispetto alla media europea (13,7%).

Anche Eurostat evidenzia tali difficoltà: in Italia la probabilità di trovare
lavoro passando dalla condizione di inattività a quella di occupato è
molto bassa, solo il 3% delle persone di 15-24 anni ci riesce.
Diversamente, la probabilità è quadrupla per i giovani di Finlandia,
Danimarca e Olanda, e più che doppia in Belgio, Irlanda, Slovenia,
Svezia e Austria.

Le difficoltà si riscontrano non solo nella ricerca del lavoro, ma anche nel
contratto stesso iniziale di occupazione: in Italia, infatti, il 45% degli
occupati di 15-29 anni lavora con un contratto a termine e la probabilità
di passare da un contratto a termine a un contratto a tempo
indeterminato è molto bassa nel nostro Paese: solo 7%.

Per quanto attiene le posizioni apicali dei giovani in Italia, i dati
riportano un valore pari al 14%, contro il 31% della media europea. I
giovani manager Italiano, infatti, sono meno della metà rispetto a quelli
della Francia, dell’Austria, del Belgio, dell’Irlanda, della Grecia e dei
Paesi Bassi.

Panziera ha evidenziato che esiste una correlazione positiva o
negativa tra titolo di studio e occupazione
ed emerge che a un anno
dalla laurea, le prospettive occupazionali sono notevolmente
differenziate a seconda del gruppo disciplinare considerato: il tasso di
disoccupazione è decisamente basso tra i laureati delle materie
scientifiche (informatica, ingegneria, medicina, farmacia, economia,
etc.); risulta invece particolarmente elevato nelle Facoltà umanistiche.

A partire da quanto emerso, una domanda sorge spontanea: “Serve
possedere le nozioni delle scienze economiche per trovare un
lavoro?

Una persona cinica potrebbe obiettare: “Se sono disoccupato a cosa mi
serve sapere perché lo sono?”. In realtà il “sapere perché” fornisce gli
strumenti per trovare rimedi; uno di questi è il Personal Branding che,
se gestito bene, permette di costruire rapporti diretti one-to-one, solidi e
di lunga durata con tutti gli interlocutori. Grazie al PERSONAL
BRANDING è possibile comunicare la propria identità, la fiducia si è in
grado di generare e, soprattutto, la competenza che si riesce a
trasmettere e a far percepire.

Panziera ha concluso l’intervento ricordando le opportunità che il Basso
Adige offre per costruire il proprio Personal Branding, in quanto dà la
possibilità a pubblicisti/giornalisti di sfruttare nel migliore dei modi le
relazioni che saranno in grado di creare attraverso l’instaurazione di una
collaborazione.

Per poter collaborare con Il Basso Adige, il giornalista
Francesco Occhi ha illustrato le opportunità che offre il mondo del
giornalismo
.

Francesco Occhi, nasce a Verona nel 1961. Laureato in
Giurisprudenza e studioso di storia locale, Giornalista Pubblicista dal
1990, collabora con varie testate giornalistiche sia locali che nazionali ed
è direttore responsabile di alcune di esse. Occhi ha approfondito, in
primis, quali siano le differenze tra il Giornalista pubblicista e giornalista
professionista. Mentre i giornalisti professionisti esercitano in modo
esclusivo e continuativo la professione, i pubblicisti possono farlo in
modo occasionale e retribuito pur esercitando altre professioni.
Al fine di essere iscritti all’Albo dei giornalisti, Elenco PUBBLICISTI, è
necessario documentare di aver svolto attività giornalistica non
occasionale e regolarmente retribuita da almeno due anni; l’attività deve
essere stata svolta con una o più testate giornalistiche regolarmente
registrate in Tribunale (quotidiani, periodici, testate giornalistiche di
emittenti radiotelevisive, on line, agenzie di stampa) dirette da iscritti
all’Ordine nell’elenco dei professionisti o dei pubblicisti. Inoltre gli articoli
e servizi devono essere attribuibili in modo certo al richiedente. Da
ultimo è obbligatoria la frequenza al corso di formazione per aspiranti
pubblicisti introdotto dal Cnog a partire dal 2010.

Non sono idonee ai fini dell’iscrizione l’albo le seguenti attività, in quanto
non assimilabili all’attività giornalistica vera e propria: le attività svolte
per uffici stampa di enti pubblici e di enti privati, attività di portavoce,
attività svolta per un house organ, testi promozionali e testi “copia-
incolla” di comunicati stampa, cataloghi, saggi, libri, ricette, diari, omelie,
racconti, l’attività prestata a titolo gratuito.

Francesco Occhi ha proseguito l’intervento elencando inoltre i documenti
da presentare e i passaggi da seguire per scrivere un articolo di
giornale, come l’importanza della struttura che segue una scaletta ben
definita, la regola delle 5 W ovvero i 5 punti irrinunciabili che devono
essere presenti nella prima frase (l’attacco o lead) di ogni articolo, la
piramide invertita che fornisce le informazioni in ordine di importanza
da quelle più rilevanti a quelle meno rilevanti, la chiarezza ed oggettività,
scelta delle fonti attendibili.

La formazione si è conclusa con la consegna dell’attestato di
frequenza del corso
a tutti i partecipanti, tra cui Carlotta Ghinato,
Presidente dell’associazione Slowerona, seguito da un momento
conviviale curato da Enrica Claudia De Fanti.

Claudia è un personaggio cui il Basso Veronese deve moltissimo per la passione con la quale
Claudia pensa e progetta iniziative per il suo territorio, per la storia e per
l’arte dello stesso, per la sua promozione, come terra da fare rivivere
all’insegna della tradizione.