Andrea Dellai di exvUoto Teatro racconta il suo nuovo progetto. Un podcast con cui avvicinarsi alla quotidianità dei quartieri vicentini

Di: Camilla Piazzon

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Andrea Dellai di exvUoto Teatro, compagnia fondata nel 2012, racconta il suo nuovo progetto: un podcast con cui avvicinarsi alla quotidianità dei quartieri vicentini.

L’intervista ad Andrea Dellai

Buongiorno Andrea. Presentati  e racconta al pubblico della vostra compagnia teatrale

Io e Tommaso Franchin abbiamo fondato la compagnia exvUoto Teatro nel 2012. Nella nostra vita artistica abbiamo spaziato tra i generi più disparati: abbiamo riscritto tragedie classiche; abbiamo recitato al Teatro Paolo Grassi di Milano. Insomma, ne abbiamo fatte tante, ma ad un certo punto abbiamo sentito il bisogno di uscire dal teatro, inteso come luogo fisico dove le persone diventano spettatori, per entrare in contatto con la realtà e le persone che la abitano.

Da qui è nato il nostro progetto chiamato “Mappatura emotiva di un territorio”: stiamo in un quartiere, in un paese per una settimana; viviamo insieme agli abitanti; raccogliamo le loro e le nostre impressioni e poi riportiamo tutto in una passeggiata comunitaria dove il vero attore è il paesaggio e noi attori non siamo altro che mediatori tra lui e le persone che camminano insieme a noi. Inoltre da 5 anni gestiamo a Vicenza una rassegna teatrale estiva per famiglie, “Il Giardino di Alice“, che quest’anno è diffusa in molti luoghi verdi della città. Intendiamo essere quasi completamente sostenibili e rispettosi dell’ambiente che ci ospita, entriamo in dialogo e relazione con lui. Le compagnie si esibiscono in orario diurno, utilizzando solo la luce naturale del Sole, non utilizziamo energia elettrica e non scenografiamo nulla.

Da quest’anno poi, abbiamo assunto la direzione artistica della rassegna estiva che si svolge a Santorso, in provincia di Vicenza, presso il parco storico di Villa Rossi. Veniteci a trovare!

Com’è nato il progetto del Podcast?

Nella primavera del 2023 siamo entrati in contatto con il Parroco del quartiere dove abitiamo, Sant’Andrea a Vicenza e poi con il Circolo Noi presente in parrocchia. Con loro abbiamo scritto un progetto per il Bando Quartieri gestito dal Comune di Vicenza. Siamo partiti dalla pratica di lavoro che mettiamo in campo quando costruiamo una Mappatura emotiva. In estate è davvero molto difficile rimanere fuori e camminare per le strade del quartiere: fa troppo caldo. Allora abbiamo deciso di coinvolgere la comunità in un racconto collettivo. Si può raccontare un quartiere a parole? Si può trasmettere la propria affezione, l’amore che si prova nei confronti dei luoghi quotidiani? Questa è stata la nostra sfida.

Come si articola il percorso per pubblicare un podcast? avete avuto un buon riscontro?

Abbiamo fatto 4 incontri: uno alla settimana, ogni giovedì, di due ore ciascuno. Abbiamo lasciato libera la presenza. Le persone potevano venire a loro piacimento. Ogni settimana avevamo un argomento di discussione e ogni volta mostravano ai partecipanti dove eravamo arrivati e dove potevamo andare. Abbiamo cercato di creare un lavoro partecipato, dove tutti potessero dire la loro e suggerire esiti possibili. Siamo contenti della partecipazione, il Circolo Noi è stato un partner non solo utile, ma direi indispensabile, nel favorire  e stimolare la presenza. Adesso io e Tommaso taglieremo e monteremo tutto il materiale prodotto. A settembre, durante la sagra di quartiere, pubblicheremo il risultato e magari costruiremo anche una passeggiata durante la quale ascoltare la voce degli abitanti. 

Cosa volete comunicare tramite questo progetto? Pensate di estenderlo ad altri quartieri un domani?

I quartieri hanno bisogno di raccontarsi. L’abitare è un argomento molto importante a mio avviso, oggi. La casa non è solo il luogo dove ripararsi dopo una giornata di lavoro, ma è un mondo. In una società fondata sul desiderio dell’impossibile, ricordarsi delle nostre radici è fondamentale. Ripartiamo dal quotidiano, riappropriandoci della bellezza della quotidianità: questa può essere una chiave per resistere. Le città e i suoi quartieri devono essere alla base del ripensamento del nostro vivere in comune.

Progetti futuri della compagnia?

La settimana prossima debutteremo con il nostro nuovo spettacolo “In punta di piedi. Storia di metamorfosi”: una storia per un teatro tra gli alberi dove, partendo dalle Metamorfosi di Ovidio, sentirci parte di un unico grande e immenso fluire da forma a forma, dove tutto permane perché si trasforma.

E inoltre già sono nell’aria altri progetti podcast per raccontare nuovi quartieri della città di Vicenza.

Ringrazio per la disponibilità Andrea e ricordo che è possibile consultare i loro sito qui .