Con la fine della scuola dell’infanzia si chiude un ciclo, il ciclo del gioco e della spensieratezza più pura
Di: Samuela Piccoli
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Il 31 maggio si è svolta, presso la scuola dell’infanzia S. Sartori, la festa di fine anno a tema amicizia dal titolo: Un amico è”. È proprio questa la “lezione” più importante che, credo, possano aver appreso i bambini in questi tre anni: ossia il valore dell’amicizia e dei legami sinceri. Un’ atmosfera gioiosa ha accolto i genitori all’interno del giardino dove i bambini, vestiti con magliette colorate, hanno allietato con canti e balli tutti gli astanti.
Tanta allegria, ma anche altrettanta commozione da parte delle mamme dei remigini che l’anno prossimo andranno alla scuola primaria. Il culmine dell’emozione è stata raggiunta quando tutti gli alunni hanno cantato “Supereroi” e quando, alla fine della recita, i bimbi grandi si sono esibiti sulle note di “Missione giungla” dei Me contro Te.
La sorpresa più grande l’hanno fatta le maestre preparando una piccola presentazione di ogni alunno che l’anno prossimo inizierà la prima elementare. Alcune non sono riuscite a leggere per la commozione e le lacrime che scendevano copiose. Sono stati i loro bimbi per tre anni e, forse, è difficile anche per loro vederli prendere il volo: “Vado con te in questa nuova avventura…niente paura! Buona scuola primaria”. Il legame di amicizia sincera che li lega gli uni agli altri li aiuterà ad affrontare il primo anno di scuola con uno spirito di collaborazione e solidarietà. Questo è il vero insegnamento che li accompagnerà per tutta la vita.
La mia esperienza
Mi sembra ieri che P. ha varcato la soglia di quella classe che sarebbe diventata il suo nido per i successivi tre anni. Nessuna paura, solo tanta curiosità sia da parte sua che da parte mia. Il primo anno è stato una scoperta in tutti i sensi e P., timido e composto come l’hanno definito le maestre, ha cominciato pian piano a legarsi ai bimbi che ora definisce senz’ombra di dubbio i suoi amici. Un’amicizia senza filtri, pulita, sincera, fatta di rapporti in cui sono presenti litigi ma anche la sana capacità di fare pace e di ricominciare tutto da capo senza che nulla sia successo. Capacità che, purtroppo, viene persa con l’età adulta da molti di noi.
L’ho visto crescere e affrontare le prime difficoltà, perché, se io non sono una mamma perfetta, nemmeno lui è un bimbo perfetto o, per meglio dire, lo è ai miei occhi che a volte non riescono a vedere le problematiche delle quali invece si accorgono le maestre. Pur amandoli, e di questo sono profondamente convinta, hanno anche il difficile compito di metter i genitori di fronte alle difficoltò dei loro figli.
Ho imparato molto in questi tre anni, ho pianto, mi sono fatta domande sulla genitorialità e, dopo aver metabolizzato, mi sono attivata per aiutare il mio piccolo supereroe. A volte ho proiettato su dii lui le mie aspettative, ma lui non è me ed è questa la grande ricchezza. Abbiamo lavorato tanto facendo squadra con le maestre e le esperte che ci hanno aiutato e, dopo tre anni, posso dire con orgoglio che il mio bimbo è pronto ad affrontare il suo percorso alla scuola primaria.
La classe Farfalle e le altre sezioni: Pesciolini, Gattini e Bruchi
Quando sono arrivata tre anni fa ovviamente non sapevo nulla della scuola, né tantomeno, conoscevo i genitori delle varie sezioni; eppure la sensazione che provavo ogni volta che entravo da quel cancello era di sentirmi “in famiglia”. Le bidelle ci hanno sempre accolti con un sorriso o con un rimprovero bonario quando eravamo in ritardo, nel mio caso molto spesso. A scuola ci si saluta anche se non ci si conosce perché si è in un contesto di paese ed è tutto a misura d’uomo.
Mi piace pensare che i bambini possano crescere insieme e frequentarsi creando legami solidi e amicizie durature nel tempo. Sono stata molto fortunata ad approdare per caso nella sezione Farfalle dove ho trovato un fantastico gruppo genitori al quale mi sono, e ci siamo come famiglia, molto affezionati e legati. So per certo che anche nelle altre sezioni : Pesciolini, Gattini e Bruchi, c’è un bel clima e vige l’armonia e la voglia di star bene insieme; anche questo non è per niente scontato.
Un anno da rappresentante di classe
Quest’anno sono stata scelta come rappresentante di classe e devo dire, dopo le titubanze iniziali, che è stata un’esperienza fantastica e arricchente sotto molti punti di vista. I genitori mi hanno sempre aiutata e supportata in tutto ciò che ho proposto, ed è stato quindi molto facile organizzare tantissime attività insieme a loro e con l’aiuto di Sonja, quella che è diventata a tutti gli effetti la vice. Mi sono trovata bene anche con le altre rappresentanti con le quali, pur avendo talvolta opinioni divergenti, ho sempre trovato un accordo e punti in comune. Ci siamo date molto da fare come istituto per organizzare attività alla quale potessero partecipare le famiglie della scuola, in modo tale da creare gruppo e nuove amicizie.
Ho imparato che le classi non le fanno solo i bambini, ma anche e soprattutto i genitori, al di fuori della classe stessa, cercando di fare squadra e di andare d’accordo tra loro, senza fare inutili polemiche che rendono difficile il percorso sia per i bambini che per le maestre. Sono stata fortunata perché ho avuto una fantastica squadra di genitori disponibili e generosi, quindi, non posso far altro che ringraziare le maestre e le famiglie per questi tre anni meravigliosi, nonostante la pandemia.
Un’ottima scuola con brave maestre a livello professionale e umano. Ho visto i bambini legarsi sempre di più negli anni e spero davvero possano continuare a coltivare l’amicizia in futuro. Perché, anche se si esce dalla sezione, l’affetto e il bene reciproco restano immutati. Da inguaribile romantica e sentimentale, immagino i bimbi di adesso diventare grandi e uscire insieme e sono convinta che, ovunque andranno un giorno, sapranno sempre dove tornare se saranno stati in grado di creare radici solide. E le nostre radici sono la famiglia e gli amici.