Storie d’insetti e di entomologi vicentini

Di: Chiara Tomasella

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Il Museo Naturalistico Archeologico di Vicenza propone ai visitatori una nuova mostra temporanea che, a partire da giugno, andrà a sostituire il precedente exhibit “Palafitte e Piroghe del Lago di Fimon”. Realizzata con la collaborazione del Gruppo Naturalistico Archeologico degli Amici dei Musei, la mostra avrà come obiettivo quello di raccontare al pubblico l’importanza e il fascino di un ordine d’insetti – quello dei Coleoptera – che raggruppa sotto di sé il più alto numero di specie del regno animale, battendo di gran lunga l’ordine al quale appartiene Homo sapiens: l’ordine dei Primati, infatti, comprende poche centinaia di specie, mentre l’ordine dei Coleotteri ne vanta alcune centinaia di migliaia!

Diffusi in tutto il mondo, i coleotteri dimostrano di essersi adattati ad ogni ambiente nel corso di un’evoluzione lunga quasi 300 milioni di anni, dai primi esemplari di cui abbiamo ritrovato i resti fossili (risalenti al Permiano) alle specie scoperte da poco o ancora da scoprire.

Fornire un’immagine completa ed esaustiva dell’incredibile varietà di forme, colori, comportamenti dei coleotteri o rappresentare tutti gli agganci storico-letterari che li abbiano come protagonisti sarebbe un’impresa titanica e forse irrealizzabile per qualsiasi istituzione museale; questa mostra si propone perciò di far muovere soltanto i primi passi verso la comprensione di queste meravigliose creature, con l’invito ad incuriosirsene anche al di fuori delle mura del Museo – magari partecipando a progetti di citizen science come iNaturalist.

L’entomologia nell’arte, l’arte nell’entomologia

Lo studio degli insetti prende il nome di entomologia dal greco ἔντομον, sostantivo neutro che significa “insetto”. Sempre al greco e ad Aristotele si riconduce anche la parola “coleottero”, coniata per indicare le ali protette dalle elitre tipiche di quest’ordine d’insetti, elementi caratterizzanti che hanno senz’altro contribuito a renderli, nel corso dei secoli, protagonisti dell’arte figurativa e della gioielleria: per rendersi conto delle motivazioni basta osservare la cangiante lucentezza dei Buprestidi, in particolare del genere Chrysochroa.
Altri coleotteri, come lo Scarabaeus sacer, si sono visti riconoscere un’importanza nel culto, testimoniata dagli splendidi amuleti egizi; altri ancora sono stati immaginati in vesti alquanto singolari, come capitò ad un coleottero disegnato da Albert Way, amico di Darwin che rappresentò lo studioso a cavalcioni della sovradimensionata bestiolina nello schizzo “Darwin & his hobby”.

Darwin e i coleotteri

La collaborazione con l’IIS S. Bertilla Boscardin

Al centro della sala dedicata alla mostra, il Museo Naturalistico esporrà un’opera d’arte dedicata proprio a testimoniare il legame tra la scienza e la creatività che la rende accessibile ai più: realizzata dagli studenti della classe terza del Liceo Artistico Boscardin di Vicenza, coordinati dal professor Andrea Moret e dalla professoressa Antonella Zerbinati, l’opera andrà a rappresentare un Chalcosoma atlas, delineato da uno scheletro in ferro completamente modellato dagli studenti.

I 21 ragazzi del gruppo di lavoro hanno seguito il progetto a partire dalla fase di disegno preliminare, dallo studio dell’anatomia di un esemplare didattico (per l’occasione “smontato” e analizzato nelle sue componenti) fino alle diverse fasi della realizzazione pratica della sua replica in scala: raffigurata nelle sue linee portanti, la creatura farà bella mostra di sé nel corso dell’inaugurazione ufficiale della mostra, fissata per le 18.00 di venerdì 16 giugno.

Foto a cura dell’autrice

Vi invitiamo dunque a visitare il Museo per ammirare dal vivo l’esposizione, che darà lustro alle collezioni entomologiche di Faustino Cussigh, Luigi Beretta e Carlo Zanella: avrete un anno di tempo per vederle e per sentirne parlare, dal momento che la mostra verrà ulteriormente promossa tramite un ciclo di conferenze che si aprirà con l’intervento “Entomologia Gabonica. Cinque spedizioni nelle foreste dell’Africa centrale”, a cura del dott. Silvano Biondi.

Per maggiori informazioni, ecco in conclusione il link alla sezione Eventi e Mostre del MNAV, dove rimanere aggiornati sulle ultime iniziative del Museo.