Comprare e vendere case a Dubai? Un’impresa a dir poco titanica. Ma Carlo Abbiati ti guiderà nella scelta di un immobile di qualità
Di: Samuela Piccoli
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Il mercato immobiliare non è mai stato il mio forte anche perché, talvolta, fatico a capire le dinamiche che si nascondono al suo interno. Comprare una casa in qualsiasi luogo al mondo significa investire una parte dei propri risparmi per realizzare un sogno o per fare un investimento che porti una rendita.
Affidarsi a chicchessia per ottenere il proprio scopo è rischioso oltre che avventato. Bisogna, infatti, mettersi nelle mani di professionisti che vogliano fare soprattutto gli interessi dei clienti oltre che i propri.
È questo il caso di Carlo Abbiati, uno dei primi immobiliaristi italiani (se non addirittura il primo) a recarsi a Dubai nel 2006, in tempi non sospetti e a costruire la propria fortuna e professionalità mattone dopo mattone.
La vita di Carlo Abbiati
“Mr Immobili a Dubai” non è il rampollo di qualche famiglia ricca che ha preso in mano l’attività dei genitori, tutt’altro. Carlo Abbiati nasce vicino a Milano nel 1965.
Orfano di padre, morto prematuramente, si trasferisce con la madre in un paesino vicino a Bergamo dove la donna si risposa e dà alla luce suo fratello Giorgio. Alcuni anni dopo, nel 1974, la madre decide di avere il terzo figlio, ma partorisce tre gemelli e alcuni mesi dopo il padre muore. La donna si ritrova sola, senza soldi e Carlo decide di aiutare la famiglia andando a lavorare dopo aver terminato la scuola dell’obbligo.
Inizia lavorando come barman, poi come venditore, lontano ancora dalla sua vera passione, il mercato immobiliare. Grazie alle importanti esperienze di vita fatte, incontra persone che lo invogliano a buttarsi e a provare a raggiungere il suo desiderio: affermarsi facendo qualcosa che lo appassiona. Dopo alcune esperienze immobiliari in Italia e a Montecarlo, gli viene proposto di recarsi a Dubai dove il mercato era agli albori, ma prometteva bene. Carlo parte e il resto è storia.
Una chiacchierata con Carlo: “Mr Immobili a Dubai”
Il libro di Carlo Abbiati è piacevole, onesto semplice e diretto. L’autore non usa paroloni che solo i professionisti potrebbero capire, ma si rivolge al lettore dandogli del tu come se stesse parlando con un amico. Anche il fruitore meno esperto, come me, può capire chiaramente non solo come funziona il mercato immobiliare a Dubai, ma può trarre utili consigli su quali strategie attuare per avvicinarsi al mondo degli immobili senza rimanere fregato. Abbiamo voluto fare una chiacchierata con l’autore per saperne di più su di lui e sul suo libro.
Quanto è importante per te la riconoscenza, visto che inizi il tuo libro ringraziando?
È fondamentale: è la conferma del tuo impegno e del tuo valore. Quando c’è riconoscenza, c’è gratificazione, c’è soddisfazione è la riprova della tua esistenza. Siamo tutti essere umani e abbiamo bisogno degli altri, l’ingratitudine è deludente, demotivante. La riconoscenza è il propulsore delle azioni, è un additivo e mi fa pensare di avere un valore, di poter apportare un contributo, di essere qua per qualcosa. Quando faccio raggiungere un importante risultato a livello immobiliare, mi sento di contribuire in maniera importante alla realizzazione degli altri, alla loro felicità, alla loro vita.
A volte, invece, le cose vengono date per scontate e, se da parte di chi guadagna o raggiunge risultati non c’è né un grazie né, tantomeno, un sorriso, per me è molto sconfortante. Non vorrei esagerare dicendo che per me la riconoscenza è quasi più importante del compenso. Il guadagno è più effimero della gratitudine che rimane nel tempo e crea rapporti e legami. Non ci si abitua mai alla felicità altrui per il risultato ottenuto con l’impegno e la professionalità. Un grazie è importante e per me vale più del compenso. Non ti abitui mai ad un abbraccio, ad un ti voglio bene come non ti abitui mai alla riconoscenza.
Cosa ti ha spinto a scrivere il libro?
Per tanti anni sono stato a Dubai il solo riferimento di lingua italiana per gli investitori del nostro Paese, e sono stato il primo a consigliare di investire in immobili a Dubai. Prima di me c’erano altri soggetti di altre nazionalità, ma essendo stato per anni il primo italiano o l’unico, non ho mai potuto verificare come altri individui proponessero gli immobili al mercato degli investitori italiani. Nel momento in cui, intorno al 2015/16, ha cominciato a circolare la notizia di EXPO 2020 si è scatenata la Dubai mania e sono arrivati i primi concorrenti.
Ho più volte analizzato questi concorrenti e mi sono reso conto che non operavano nel giusto modo. Con questo strumento (il libro), gli italiani potrebbero salvarsi da competitors spregiudicati e poco seri. Fornisco loro qualche arma in più per evitare di commettere errori e di finire nel tranello di qualche agenzia immobiliare concorrente che propone soluzioni non adatte o non valide. Il libro è una sorta di salvagente: leggete il libro così avrete più armi per difendervi da proposte non giuste, ossia da coloro che sono spregiudicati e non fanno gli interessi dei clienti. Bisogna dedicare tempo e passione agli investitori per capire i loro reali bisogni e guidarli nell’acquisto giusto.
Ti rivolgi ai lettori dandogli del tu, quasi fosse un dialogo, quindi non come in una biografia, bensì come in una vera e propria guida. Hai mai avuto brutte esperienze o qualcuno che ti ha spinto a scrivere questo manuale? C’è stato un fatto scatenate?
Non solo un fatto, molti avvenimenti mi hanno spinto a scrivere questa guida. Immagina un italiano che viene a Dubai e non ha alcuna cognizione del territorio, del mercato e dei regolamenti. Arriva qui senza conoscere Carlo e affronta un acquisto immobiliare. Se incontra una persona che non gli dà buoni consigli, potrebbe fare un acquisto sbagliato in un quartiere non particolarmente bello senza ottimizzare l’investimento, come cerco di fare io per i miei clienti.
Una volta che le persone si rendono conto di aver fatto un investimento non particolarmente ideale si rivolgono a me per risolvere il problema. Negli ultimi 10 anni queste situazioni mi saranno capitate almeno 100 volte, quindi non è un solo caso. Cercare una persona seria sul posto è qualcosa da fare all’inizio, “chiudere il recinto quando i buoi sono fuggiti” non è saggio. In quel caso gli investitori incauti mi contattano o attraverso i social o attraverso conoscenze e mi pregano di aiutarli. Questo è il motivo per cui ho scritto il libro.
Dubai come luogo di investimento: solo per ricchi o lo vedi un po’ per tutte le tasche?
Dubai è prevalentemente una città di lusso, i costi per metro quadro sono piuttosto sostenuti. In realtà, però, i prezzi non solo ancora così cari. Se vuoi la casa in un posto esclusivo, con la spiaggia privata e desideri acquistare dai costruttori più accreditati e conosciuti, allora è ovvio che spenderai una cifra ingente. Ma se consideriamo il mercato italiano e in particolare l’acquisto di una casa in centro a Roma o a Milano non si spenderà di certo meno, anzi spesso si spende molto di più.
Dubai ti offre davvero molte possibilità: c’è un capitolo del libro che parla dei “quartieri furbi” ossia quei quartieri che non hanno un prezzo elevato per metro quadro perché non hanno ancora espresso il loro reale potenziale. Per spiegarti meglio: luoghi dove stanno ancora predisponendo alcuni servizi, ossia, stanno ancora finendo di costruire la metropolitana o il centro commerciale. Abbiamo proposte di appartamenti a partire da 146.000 euro in questi quartieri che possono raggiungere grandi risultati nell’arco di un paio d’anni. I “quartieri furbi” ti consentono di investire cifre modeste, per poi avere un ottimo ritorno con gli affitti.
Hai raggiunto il successo professionale meritato e sudato. Quali soni i tuoi progetti futuri?
Progetti futuri… ho 57 anni e ho perso un po’ di entusiasmo nel creare e nel sognare. Il mio progetto futuro è fare in modo che mio figlio possa trovare la sua strada. Punto ad obiettivi meno materiali in questo periodo della mia vita: punto alla serenità, alla pace interiore. Ho capito che lo scopo che mi sono posto tempo fa, ossia quello di avere un’entrata economica costante nel tempo, l’ho raggiunto e mi sono reso conto che alzare l’asticella è snervante.
Alcuni imprenditori sono ossessionati dal risultato e questo ha causato loro stress, malattie e, così facendo, hanno perso di vista le cose davvero importanti. Io ho giurato a me stesso che non sarei diventato cosi e quindi, avendo raggiunto un buon risultato, almeno per il mio punto di vista, mi godo ciò che ho. Non ho più bisogno di lavorare così tanto grazie agli appartamenti di Dubai che mi fruttano affitti ottimi, mi ritengo, pertanto, soddisfatto e felice. Lavoro perché mi piace farlo, mi diverto e la gratificazione è il mio traguardo principale. Sentirsi dire grazie non è scontato, mai.
Sfatiamo i falsi miti di Dubai…
A Dubai ci sono troppi luoghi comuni che devono essere sfatati, ma ce ne sono alcuni che mi infastidiscono, in particolare come vengono trattate le donne nel mondo arabo. Questo è un falso mito: il mondo arabo è un mondo vasto: tra il Marocco e l’Oman ci sono 6800 km di distanza. È come una striscia che contiene: Marocco, Tunisia, Algeria, Libia, Egitto, Arabia Saudita, Emirati Arabi e Oman in cui albergano differenti culture, differenti dialetti, differenti usanze.
Negli anni ’60 le donne a Verona venivano trattate nello stesso modo che a Corleone? Eppure era Italia. All’interno della stessa nazione c’è lo stesso modo di pensare? In realtà nello stesso Paese ci sono famiglie che parlano e ragionano in modo differente. A volte fanno più notizia gli estremismi che la normalità della vita in questi Paesi. Ci si focalizza solo su cose negative, non dico che nel mondo arabo ragionano come noi, per alcune cose sono fermi al Medioevo, ma dipende di quale Paese, luogo e famiglia stiamo parlando.
A Dubai c’è un profondo rispetto e considerazione per le donne che godono di particolari trattamenti: corsie preferenziali, luoghi riservati a loro. Una donna qui si sente al sicuro perché non viene mai maltrattata o offesa. A Dubai offendere una signora è un reato gravissimo, figuriamoci molestarla, viene considerato un crimine penale.
A Dubai regna il buonsenso e vigono regole che chiunque è contento di rispettare: se due persone discutono animatamente per più di qualche minuto interviene la sicurezza e assolutamente non ci si può mettere le mani addosso perché si viene immediatamente portati in carcere. Qui non ti perdonano se non rispetti la regola, rischi le multe e la galera. Gli Emirati Arabi Uniti sono sette e come negli Stati Uniti, ognuno ha le sue regole. Dubai è uno dei sette, ma se tu vai in un altro Emirato non è la stessa cosa. È Dubai che ha questa meravigliosa visione di libertà e tolleranza per le diverse culture e religioni.
Dubai è solo per ricchi, non è vero ci sono persone che vivono dignitosamente con stipendi normalissimi. Un altro falso mito è che costruiscono case senza controllo; una popolazione che raddoppia in soli 10 anni ha bisogno di case in cui vivere e queste abitazioni bisogna pur edificarle. Esiste un piano regolatore: la città sta crescendo anno dopo anno a dismisura per questo si vedono continuamente gru e impalcature. La costruzione delle case è proporzionata alla domanda degli arrivi, alla domanda di coloro che vengono a vivere qui. Non si costruisce per caso.