L’intervista esclusiva a Valentina Giuliana, autrice del libro “Follia poetica. Liberi (di)-versi… liberamente espressi…”, uscito il 23 gennaio 2020

Di: Simone Massenz

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Il 23 gennaio 2020, la casa editrice Il Rio ha pubblicato il libro Follia poetica. Liberi (di)-versi… liberamente espressi… di Valentina Giuliana. La raccolta di componimenti richiama l’ideologia della filosofia orientale, che vede nei vasi rotti un oggetto prezioso. Venendo ricomposte con l’oro liquido, infatti, le giare assumono una valenza che procede ben oltre il semplice sfregio: agli occhi di chi guarda, l’imperfezione aggiunge bellezza. E proprio questo è ciò che sembrano voler comunicare i versi di Giuliana, nientemeno che la necessità di imparare ad apprezzare le incrinature, le imperfezioni, così da guardare al domani con fiducia.

Valentina ci ha concesso un’intervista esclusiva, che si dividerà in due parti: ci addentreremo anzitutto nei meandri del processo creativo, tentando di comprendere il come e il perché della sua inclinazione poetica; quindi, ci concentreremo sulla raccolta, così da comprendere in modo più specifico il messaggio dell’autrice.

Follia poetica: l’intervista a Valentina Giuliana

Valentina, quando hai iniziato a scrivere poesie?

“Mai. Nel senso che per me ciò che scrivo non è paragonabile a qualcosa di aulico come la poesia. Il mio è più un gesto creativo che dà vita a una concatenazione di pensieri in modo ordinato tramite rimandi e figure retoriche. Considererei i miei scritti più ‘liberi versi’ che vere e proprie poesie”.

E perché proprio i versi? Cosa ti danno, cosa ti fanno provare?

“Per forma sembrano poesie, ma in realtà in quello che scrivo non c’è uno standard preciso. Diciamo che ciò che fornisce l’apparenza poetica sono le figure retoriche, soprattutto le rime. Ed è proprio per la cadenza ritmata che mi piace scrivere: perché posso dire tutto in poche parole, onorando la parola, o non affermare alcunché, svuotando la parola di senso. Questo per me è il valore delle parole: sono come piccoli mattoncini che possono creare ponti tra le persone o non esserne affatto all’altezza. Il mio obiettivo è tentare di assemblare i mattoncini per dare adito a una comunicazione non univoca”.

Parliamo di Follia poetica: a quando risale il primo componimento?

Follia poetica è la mia prima raccolta di ‘liberi versi’ per Il Rio. Come qualcosa che arreca conforto, il libro è nato in uno dei periodi più complicati della mia vita, che difficilmente riesco a raccontare se non, appunto, attraverso i versi”.

Sono componimenti tra loro sconnessi o c’è un filo conduttore?

“Sono legati da quel fil rouge che è la speranza, il desiderio di non arrendersi e di avere fiducia negli eventi della vita, che anche nei giorni più bui offre motivi per sorridere, nonostante tutto”.

Qual è il componimento che giudichi più riuscito, più sentito? E quale il verso di cui vai più orgogliosa?

Pensiero mio, conducimi oltre è come una sorta di preghiera personale per me. La sento intimamente mia. Il verso che esprime l’essenza di tutti i componimenti presenti nella raccolta è: ‘Ma la bellezza bisogna carpire affinché ogni giorno si possa fiorire'”.

Da cosa nasce Follia poetica? Mi spiego: da cosa deriva il tuo desiderio di scrivere una raccolta di poesie?

“Nasce principalmente dai premurosi incoraggiamenti e dall’esortazione a pubblicare i miei versi da parte della mia amata Nonna materna Teresa, che da poco è passata a una nuova dimensione e tuttavia non smette di essere presente nella mia vita con la sua testimonianza d’Amore. Ecco, trovare la speranza anche nell’ora più buia, questo il mio piccolo motto”.

E l’ispirazione? Cosa “alimenta” il tuo processo creativo?

“L’ispirazione viene da sé in momenti inattesi e non ricercati. Credo che il mio processo creativo sia alimentato dal desiderio di comunicare in modo non convenzionale”.

Cosa consiglieresti a chi intende approcciarsi alla poesia come lettore? E come scrittore?

“A entrambi consiglierei ‘Il Poeta’ – chi per me è ‘Il’ poeta per antonomasia -, ossia Giorgio Caproni: nelle sue liriche c’è tutto e l’assenza del tutto”.

Descrivi in breve l’essenza di Follia poetica

“L’essenza di Follia poetica è la consapevolezza… e il coraggio di prenderne atto!”.

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Valentina Giuliana è nata ad Agrigento nel 1987 ed è Dottoressa in Filosofia. Ha maturato sin da piccola una forte e intensa passione per la scrittura, in particolare per la poesia. Ad oggi, si occupa attivamente di tematiche sociali e crede nella curiositas come mezzo di conoscenza. Follia poetica è la sua prima raccolta di poesie per Il Rio.