La storia di un amore eterno che getta uno sguardo sulla Parigi degli attentati, tra delitti animaleschi e note fantasy che viaggiano tra i secoli
Di: Giada Prearo
LEGGI ANCHE: “Per qualcosa in più: l’ultimo album di MaximusP”
ll romanzo L’eterno, pubblicato da Marlin Editore e scritto da Simona Moraci, si apre sulla città di Parigi, ancora scossa dall’attentato al Bataclan. Lo scenario della ville lumière sconvolta dal terrorismo fa dà sfondo alle avventure di Irene, giovane giornalista italiana la cui vita sta per cambiare irreparabilmente.
Nonostante i tradimenti e le bugie, sceglie di riprendere la sua relazione con Sandro, penna di punta che collabora con “Le Monde“, giornale di cui prevede di diventare redattore. L’apparente serenità dell’amore ritrovato è ribaltata da un incontro che segna l’esistenza di Irene. Ethan Hayez è un attore e mecenate molto conosciuto. Appassionato d’arte, decide di fornire numerosi quadri per popolare la mostra sul Romanticismo nero al Musée d’Orsay, per cui Irene scriverà. L’incontro tra i due dà inizio o, meglio, la ripresa, di una storia d’amore che va al di là del tempo e dei limiti umani.
Ethan Hayez è, in effetti, l’eterno che decanta il titolo. Creatura umana solo nell’aspetto, si distingue per immortalità e doti soprannaturali. La necessità di bere sangue per sopravvivere è una caratteristica vampiresca che risale a una maledizione che ha colpito gli angeli eterni molto tempo prima. Questa lo porterà alla follia e a desiderare di uccidere Irin, la sua compagna di vita il cui sangue è in grado di fargli perdere il senno. Irin muore per dare alla luce Laurent, il loro figlio.
Tuttavia, ritorna come Irene qualche secolo dopo, priva di ricordi nitidi riguardo alla sua vita precedente. Ethan ha a disposizione solo qualche frammento disperso nella memoria della giovane per riconquistarla.
Lo stile “sul bordo del sedile” de L’Eterno
L’avvincente trama che si intreccia tra le pagine è, perciò, contraddistinta dagli sforzi di Ethan di far ricordare a Irene il loro amore passato. Il tutto, inoltre, è immerso in una serie di delitti inspiegabili dallo stampo animalesco e inquietante. Questi avvenimenti, collegati al club parigino alla moda l’Arcangelo, minacceranno la vita dei protagonisti e li costringeranno a lottare per avere la possibilità di riscoprirsi come anime gemelle.
Il racconto fitto di eventi che animano i capitoli permette all’autrice di creare una forte suspence ed un ritmo incalzante. Il lettore, così, sta “sul bordo del sedile”: è coinvolto in un susseguirsi di eventi che non gli dà tregua, spingendolo a divorare le pagine. Il mistero si infittisce quando tutti i dettagli degli omicidi violenti sembrano portare a Ethan, cosa che metterà a dura prova la fiducia di Irene, già vacillante, nei suoi confronti.
La decisione della scrittrice di calarsi nei panni di ciascun personaggio, facendolo esprimere in prima persona, permette al lettore di immergersi ancor di più nella storia. Il registro, semplice e scorrevole per non dare battute d’arresto , a tratti diventa poetico quando è l’eterno a parlare. Sprazzi di poeticità accompagnano, perciò, la vicenda, a riflettere il carattere senza tempo del protagonista, in contraddizione con la sua natura primordiale.
A tal proposito, questo connubio di poesia e istinto si ritrova nel passaggio iniziale, scelto dalla scrittrice per aprire il libro, preso dall’Antigone di Sofocle: “La voglia di baciarti in qualsiasi situazione, in qualsiasi posto, in mezzo a qualsiasi folla, a metà di qualsiasi discorso davanti a qualsiasi persona, a qualsiasi ora. É estenuante. Sfiancante. Mi divora. Ti prego, fa che non passi mai.”
Il romanzo di Simona Moraci permette di viaggiare nel tempo, indagando i sentimenti profondi di un amore maledetto. Una perfetta evasione dalla realtà ma, al tempo stesso, un’immersione nell’attualità che regge la storia.
“Era l’occasione per dare voce a una storia sepolta da tempo, mancava solo un’ambientazione contemporanea e, per fare da scena alla narrazione ho scelto una città che amo, in cui ho avuto la fortuna di vivere per diversi anni, Parigi. Ma quella che vi racconto è la città ferita del “dopo Bataclan”, quella che ho sentito soffrire e rinascere attraverso la grande forza che possiedono i francesi. Accanto alla luce, mai sopita, della Ville Lumière, troverete alcune ombre che accompagneranno i protagonisti nella ricerca di sé stessi. Questa è la genesi del romanzo, così l’abbraccio fatale di amore e morta tra Irene, la Pace, e Ethan, l’Eterno, ha preso forma nella mia mente. E nel mio cuore”.
– Simona Moraci