Nel gergo giovanile “spaccare” significa convincere tutti. E questi due gruppi, nonostante i sessant’anni suonati, “spaccano” davvero
Di: Samuela Piccoli
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Due concerti situati in luoghi diversi d’Europa: Londra e Verona, ma accomunati da un unico denominatore: l’entusiasmo. Due gruppi che a sessant’anni, infatti, riescono ancora ad appassionare il loro pubblico. Simon Le Bon e Jim Kerr rispettivamente frontman dei Duran Duran e dei Simple Minds hanno, nonostante l’età, ancora grande presenza scenica e voci potenti che hanno attraversato diversi lustri senza subire scossoni. Negli anni ottanta canzoni come “Wild Boys” e “Don’t you forget about me” hanno fatto ballare un’intera generazione e ancora oggi riescono a far scatenare i fan di allora, ma anche quelli più giovani influenzati, forse, dai genitori nelle scelte musicali. Ciò che invece ha differenziato notevolmente questi eventi è l’organizzazione: ottima nel caso dei Duran Duran, alquanto carente nel caso dei Simple Minds.
BST Hyde Park 2022: Duran Duran
American Express presents BST Hyde Park, per alcuni conosciuto anche come British Summer Time Hyde Park, porta ogni estate tantissimi grandi artisti nel famoso parco di Londra per una serie di eventi imperdibili. Dal 24 giugno al 10 luglio si sono succeduti sul palco, giganti della musica come: Elton John, i Rolling Stones, Adele, i Pearl Jam, gli Eagles per finire con il ritorno dei Duran Duran nella capitale dopo sette anni di assenza.
I cancelli aprivano alle 1345 e il pubblico era intrattenuto da gruppi e cantanti conosciuti quali gli Stereophonic, Robert Plant, Patrick Droney, Phoebe Bridgers e tanti altri, che avevano il compito di scaldare il pubblico in attesa dell’inizio del concerto principale . Tra gli special guest del concerto dei Duran Duran , Nile Rodgers, accompagnato dagli Chic che ha entusiasmato la platea con brani come “Le Freak”.
Il concerto e l’organizzazione
Nonostante l’età i Duran Duran hanno ancora notevole presenza scenica e decisamente un bell’aspetto. Simon le Bon ha iniziato il concerto con l’ eterna “Wild boys”, per poi approdare a brani più nuovi seguiti poi da successi intramontabili quali. “The reflex”, “Girls on film”, ”Hungry like the wolf”, ”Notorious”. Il cantante ha voluto dedicare “Ordinary world” al popolo ucraino con queste parole: “They are going through unimaginable suffering and hardship. We wish them peace in their own country… and happy lives.”( Stanno affrontando dolori indicibili. Auguriamo loro di avere pace nel loro Paese… e di vivere felici).
La platea è andata letteralmente in visibilio quando ha sentito le prime note di “Save a prayer”, telefoni in modalità torcia e Hyde Park illuminato a giorno per una canzone che non smetterà mai di emozionare i fan di tutto il mondo. Anche Simon non ha potuto fare a meno di dire : “Look at you, you’re amazing” ( Ma guardatevi, siete fantastici), visibilmente colpito dall’immagine che aveva di fronte agli occhi. I Duran Duran hanno chiuso il concerto con il loro successo mondiale “Rio”, salutando con un applauso gli 80.000 spettatori presenti.
Organizzazione impeccabile, facile l’accesso sia al parco che all’evento grazie ai numerosi addetti presenti sul posto. A seconda del costo del biglietto si aveva accesso ad alcuni servizi e si poteva essere in prossimità del palco. Nella zona più prossima al palcoscenico sono stati allestiti bar, servizi igienici e stand gastronomici per far trascorrere un pomeriggio in allegria al pubblico ansioso di assistere al concerto. Al termine del concerto le persone presenti sono defluite con ordine e senza creare code.
I Simple Mind in Arena
Sono considerati una delle band inglesi (in realtà sono scozzesi) più rilevanti di sempre e vantano una carriera quarantennale, con vendite che superano i sessanta milioni di dischi e cinque album al numero uno in UK: “Sparkle In The Rain” (1984), “Once Upon A Time” (1985),” “Street Fighting Years” (1989), “Live In The City Of Light” (1987) e “Glittering Prize 81/92” (1992). L’apice del successo viene raggiunto dal gruppo nel 1982 con la pubblicazione di “New Gold Dream”, quinto album in studio considerato un manifesto della musica new wave.
Il loro “40 Years of Hits Tour” ha voluto celebrare I loro 40 fortunati anni di carriera. Cosi la band è tornata a esibirsi all’Arena di Verona trent’anni dopo la loro prima e unica volta durante il tour di “Street Fighting Years”. Accolti da un caloroso applauso, i Simlple Minds hanno iniziato il concerto con “Act of love” seguita poi da “Love song”, “Waterfront”, “Glittering prize” per poi suonare canzoni più note quali: “Mandela Day”, “Let There Be Love”,” Someone Somewhere in Summertime”. La voce calda e potente di Jim Kerr ha avvolto il pubblico facendolo ritornare indietro nel tempo ai tempi di una spensierata giovinezza ormai finita.
Particolarmente toccante è stata l’esibizione di “Belfast child” con le sue note malinconiche. Le ultime canzoni hanno fatto letteralmente balzare in piedi il pubblico sulle gradinate che ha ballato, e soprattutto cantato a squarciagola, sulle note di “Don’t You (Forget About Me)”e “Sanctify yourself”. L’apoteosi dell’entusiasmo è stato raggiunto con “Alive and Kicking” che ha riempito ogni piccola crepa del famoso anfiteatro. Sessant’anni e non sentirli, è proprio il caso di dirlo.
L’organizzazione
Concerto fantastico, peccato per l’organizzazione che, per quanto concerne gli spettatori delle gradinate non numerate, ha fatto acqua da tutte le parti. Siamo arrivati intorno alle 2030 pensando di entrare senza fare troppa coda, visto che il concerto sarebbe iniziato da lì a mezz’ora. Erano indicati diversi gate d’ingresso. Ci siamo diretti verso l’entrata n 11, ma, a pochi passi dall’ingresso, dopo 30 minuti di attesa, siamo stati dirottati verso il gate n 59, e, anche qui, abbiamo atteso pazientemente.
Erano da poco passate le nove, quando l’atmosfera si è fatta più tesa. Il cancello era ancora chiuso e nessuno riusciva a muovere un passo. Considerando il caldo, la ressa e l’imminente inizio del concerto, qualche spettatore ha perso la pazienza. Alcune persone hanno telefonato alle forze dell’ordine (112 e 118) che si sono limitate a dire, con tono piuttosto seccato, di rivolgersi agli addetti alla sicurezza già presenti sul posto.
Peccato che le minacce di forzare l’entrata non siano rimaste solamente tali e la folla abbia spinto per entrare dal gate. Alle 21.30 è iniziato il concerto in un’Arena gremita e in parte arrabbiata. Problematiche simili si erano verificate anche al concerto dei Kiss, Errare è umano, ma perseverare è diabolico, soprattutto con la temperatura infernale di questi giorni.