Un bimbo, una mamma, una donna e un dinosauro: tutti gli ingredienti adatti a una favola per bambini. Racconto per piccini o vita vera?

Di: Samuela Piccoli

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Ultimatamente cerco sempre più spesso sui giornali e alla TV storie di vita vera simili alla fiabe che mi possano far tornare un po’ di fiducia nell’umanità, un’umanità che mi sembra sempre più diretta verso un enorme buco nero. Eppure, a volte, ci sono eventi che mi fanno ricredere e mi fanno sperare nella parte buona dell’essere umano.

In realtà questa vicenda mi è giunta all’orecchio qualche mese fa, ma gli eventi che si sono succeduti in Europa hanno avuto la priorità. Ora mi sembra giunto il momento di raccontarla per portare un po’ di leggerezza ed essendo una storia che ha dell’incredibile si potrebbe iniziare in questo modo: “C’era una volta una mamma, un bambino e un’estranea nel negozio Toys di Affi…”.

Alla ricerca del dinosauro

Cr. ph. toyscenter.it

Il giorno 8 luglio mamma Erika si è recata nel negozio Toys di Affi insieme al figlio Alessio per cercare un regalo per il compleanno di un suo compagno di classe. Il bimbo ha adocchiato il reparto dinosauri ed è andato alla ricerca di quello che aveva richiesto alla zia come regalo per il suo compleanno che sarebbe stato da lì a un mese.

Dopo averlo afferrato e osservato attentamente, lo ha riposto sullo scaffale e si è nuovamente concentrato sul giocattolo da acquistare per il suo amico. Non trovando quello che si era prefissato di comprare, è tornato sui suoi passi nel reparto dinosauri.

L’incontro con la donna

Giunto davanti al suo rettile preferito, ha visto una donna di circa 40 anni che stava osservando lo stesso modello che piaceva a lui, ma di un colore diverso. Alessio, quindi, ha ribadito alla mamma che quello sarebbe stato proprio il regalo che avrebbe voluto ricevere dalla zia, ci avrebbe tenuto in modo particolare, bisognava dirle che poteva trovarlo da Toys.

Improvvisamente la signora lo ha guardato e gli ha domandato se quel dinosauro gli piacesse così tanto e se lo avrebbe acquistato. Erika , allora, è intervenuta dicendo che se avesse voluto comprarlo lei, non ci sarebbero stati problemi. Alessio, con l’ingenuità e la trasparenza tipica dei bambini , ha iniziato a raccontarle che proprio quel modello l’aveva chiesto alla zia per il suo compleanno. Alla domanda se ci tenesse tanto la risposta di Alessio è stata entusiastica e affermativa: “Sì, mi piace molto”.

In quell’istante la donna gli ha preso il dinosauro dalle mani e gli ha chiesto di seguirla alla cassa. Mamma e figlio sono rimasti senza parole per il gesto della sconosciuta e il bimbo si è chiesto se dovesse andare con lei oppure no. Alla fine ha deciso di rincorrerla e, di conseguenza, Erika ha fatto lo stesso mentre mille pensieri le frullavano per la testa: “ Chi è questa? Cosa vuole da noi? Perchè ha preso il dinosauro di Alessio?”

Il lieto fine: una sorpresa inaspettata

La signora, allora, ha consegnato alla cassiera il prezioso giocattolo che costava più di quello che riportava l’etichetta sull’espositore. Nonostante ciò, la sconosciuta ha estratto la carta di credito e ha pagato il dinosauro consegnandolo subito dopo nelle mani dello stupito Alessio. Erika voleva ripagare il gesto della signora restituendole il denaro pagato, ma la signora ha cortesemente rifiutato l’offerta. Così Erika le ha domandato: “Ma perché non vuole i soldi, non ci conosciamo nemmeno…”. La sua risposta è stata davvero sorprendente: “Beh, è proprio questo il bello…”.

Il piccolo Alessio era contentissimo e l’ha ringraziata più volte  prima che se ne andasse. Entrambi i protagonisti di questa vicenda sono andati a casa soddisfatti e felici. La signora per aver fatto un’azione generosa senza pretendere nulla in cambio e Alessio per averla ricevuta ed esserne stato grato. I gesti di bontà non costano nulla e riempiono la vita di chi li fa e di chi li riceve, peccato che non vengano messi in evidenza più spesso. Grazie signora! Ha reso le pagine del giornale più allegre e ci ha ricordato che non accadono solo storie tristi al mondo, ma si può trovare ancora tanto bene.