Il circolo Terranostra e il Liceo Cotta di Legnago organizzano l’evento “Davanti al fuoco”. Appuntamento previsto il 24 aprile alla sala civica di Minerbe
Di: Ornella Princivalle
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Il circolo Terranostra e il Liceo Cotta di Legnago organizzano l’evento “Davanti al fuoco”. Appuntamento previsto il 24 aprile alla sala civica di Minerbe.
A volte le poesie ci aiutano. O forse sempre, sempre le poesie ci aiutano. Ci aiutano a capire, a
capire in che mondo siamo, in che universo stiamo vivendo. O meglio, ci aiutano a capire in che
universo scegliamo di vivere, momento per momento.
l’esperienza del Covid-19 come esperienza globale, è un drammatico promemoria e un terribile
esperimento sociale dell’interconnessione e dell’interdipendenza planetaria. Non solo
dell’interdipendenza sociale o culturale, ma anche dell’interdipendenza naturale e biologica. Natura e
cultura sono strettamente intrecciate. Sale forte il grido dei giovani che rivendicano un pianeta da
salvare, quello dei poveri, dei profughi, di chi è sotto le bombe.
La guerra in Ucraina da parte della Russia ha reso ancor più drammatica la situazione.
I Russi stanno bombardando e cancellando dalla faccia del pianeta Kharkiv, Chernihiv, Kherson, città
bellissime, ricche di storia, stanno morendo migliaia di civili. Sangue, lacrime, disperazione. Questa
guerra non può che unire gli ucraini in un sentimento di odio per la Russia e chiaramente ci rende
infelici, angosciati, ci porterà dei traumi, tutti hanno già perso qualcosa in questo scontro.
Ma oltre all’odio, emerge ed emergerà ancor più un grande amore e gratitudine gli uni per gli altri in
Ucraina, una consapevolezza del loro valore e l’importanza della vita, della libertà, della sovranità di
un popolo, dell’importanza della conoscenza reciproca e ciò anche nel mondo.
Mi è piaciuto rivolgere perciò il nostro “sguardo” al tema: “Davanti al futuro” per tanti motivi,
innanzitutto per il presente di noi e del creato. Forse riflettere su “Davanti al futuro” in questo periodo
di stanchezza, di paura, di orrori ci può spingere a superare il male per pensare al domani.
Diventa però anche l’occasione per tornare indietro con un rivisitare che può assomigliare molto a un
soffio, a una energica folata di vento che riaccende un fuoco, il quale, oltre a riscaldare il cuore e le
motivazioni, diventa fonte di luce.
Guardare al futuro può essere alla portata di ciascuno. Basta una bella notizia, lo sguardo di un
bambino, il sorriso della persona giusta, un’alba che sorprende, un tramonto che porta quiete al
termine di una giornata difficile, ed è subito giorno, anzi domani.
Alzare la testa. Questo è ciò che fa chi guarda le stelle; poi, comincia a camminare, a cercare la
propria e a sognare di raggiungerla. E quello sguardo lungo, alto, profondo trasforma tutto, si fa luce.
Così ogni piccolo frammento di sé e del proprio oggi si traduce in pensieri, in riconoscimenti, e
finalmente, necessariamente, in piccoli passi, in scelte concrete, in coinvolgimenti esigenti: tutto
orientato a rendere vero e possibile, appunto, il sogno.
Quando il sogno impregna di colore la realtà interiore di chi lo ha accarezzato e accolto, si fa
necessariamente segno. Lascia traccia. Non può restare lontano, né estraneo a ciò che abita i passi
e gli incroci della vita di tutti i giorni.
Ciascuno potrebbe raccontare quanto siano fragili i sogni, ma allo stesso tempo potrebbe dire quanto
sia fragile la vita. «Siamo sottili come carta – ha scritto Charles Bukowski – viviamo sul filo delle
percentuali, temporaneamente. E questo è il bello e il brutto: il fattore tempo. E non ci si può fare
niente» se non vivere il tempo, abitare la vita, far vivere di futuro il presente.
Spesso prendiamo coscienza di non aver investito bene il nostro tempo oppure pezzi della nostra
vita. Ci sentiamo abbattuti vedendo immagini di morte, di guerra. Ci sentiamo scoraggiati, angosciati
di fronte a quanto accade ogni giorno intorno a noi e nel mondo.
In quei momenti è bene tornare da dove si è partiti, e cominciare a riprendere in mano sogni e
destinazioni, quando avevano messo in moto certe scelte e certi passi.
Dopo, si cerca di capire cosa sia rimasto di quel “big bang” che aveva acceso quel fuoco che,
magari, al momento presente assomiglia solo a un tizzone di brace apparentemente spenta.
Ma quel tornare indietro, quel rivisitare, assomiglia molto a un soffio, a una energica folata
di vento che riaccende quel tizzone e scatena un fuoco che, oltre a riscaldare il cuore e le
motivazioni, diventa fonte di luce che permette di riconoscere la direzione nuova da
intraprendere. (Elaborazione di alcune riflessioni tratte da “Riempiamo di futuro il nostro presente” di G. Bertin in “Il Santo dei
miracoli” dicembre 2019 2020)
A condurre l’incontro saranno i ragazzi del laboratorio di poesia del Liceo Cotta di Legnago.