Mercoledì 2 marzo, videoconferenza tra istituzioni della Provincia di Verona volta ad affrontare la questione del popolo ucraino

Di: Valentina Sartori

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Mercoledì 2 marzo si è tenuta una videoconferenza sull’organizzazione ed il coordinamento per l’accoglienza dei profughi ucraini in arrivo nel nostro Paese. Presenti i Sindaci della provincia di Verona, il prefetto, dott. Donato Giovanni Cafagna ed il presidente della Provincia, dott. Manuel Scalzotto.

Abbiamo così chiesto al sindaco di Fumane, avv. Daniele Zivelonghi, quali siano stati i focus dell’incontro.

Il primo, ci ha spiegato, ha riguardato l’emergenza sanitaria ancora in corso. L’Ucraina ha solo il 30% di popolazione vaccinata ed occorre quindi stabilire un protocollo per non vanificare quanto ottenuto sino ad ora in Italia con la copertura vaccinale. Il secondo è vertito sulla scuola: arriveranno molti bambini/ragazzi in età scolare ed occorrerà garantire loro, oltre all’accoglienza ed al soddisfacimento dei bisogni primari, anche una continuità scolastica.

La collaborazione con le scuole

Si è quindi chiesta la collaborazione agli Istituti comprensivi per capire se sarà meglio integrare un po’ di bambini in classi già formate o creare nuove classi interamente di nazionalità ucraina. La seconda possibilità prevederebbe però due problemi. Il primo di natura pragmaticamente economica: si dovrebbero trovare nuovi insegnanti, incrementare il personale di servizio e occupare nuovi spazi. Obiettivi che intuitivamente si scontrano con i pochi fondi a disposizione della scuola. Il secondo, di natura sociale, è legato al distanziamento che tali studenti manterrebbero rispetto alla realtà nella quale si cerca invece id integrarli.

La soluzione più conveniente, sia dal punto di vista del risparmio ma soprattutto più proficuo per i ragazzini stessi, è quella di aggiungere studenti alle classi già formate. In questo modo, anche senza conoscere la nuova lingua, potrebbero stare con un gruppo di pari e condividere momenti ricreativi e di gruppo. Stando appunto in un ambiente sano e magari non pensando alla realtà dalla quale sono fuggiti, sebbene solo per poche ore.

Solidarietà al popolo ucraino: ecco come si procederà

Il sindaco ha continuato spiegando che si è predisposto un modulo, che verrà divulgato a breve sulle pagine web dei comuni e sulle pagine social dei medesimi, compilabile da chi può ospitare fornendo vitto ed alloggio, solo alloggio, il numero di persone ed il luogo di residenza. Tale monitoraggio servirà a garantire una migliore distribuzione dei profughi ucraini sul territorio ed organizzare così puntualmente sia la campagna vaccinale che il coordinamento le Istituzioni scolastiche l’accoglienza degli studenti.

Oltre alle summenzionate Amministrazioni e Ministeri, il sindaco ha ricordato che sul territorio ci sono già realtà ben avviate di solidarietà. Alcune che offrono l’aiuto in loco agli ucraini, organizzando qui in Italia raccolte di beni di prima necessità e facendosi carico del trasporto e della distribuzione in Ucraina; tale per esempio l’Associazione Cavaion nel mondo. Altre, come la protezione civile del Comune di Fumane, il Vespaclub di Pescantina, gruppi parrocchiali e circoli noi, associazioni attive nel sociale, sempre pronte per raccolte beni di prima necessità od organizzazione logistica in questo tipo di emergenza.

Anche il popolo ucraino sta fornendo supporto

Il sindaco ha poi voluto precisare, con riconoscenza, che l’aiuto sta funzionando a doppio senso. Alcuni medici ucraini che conoscono l’italiano, si sono da subito resi disponibili come interpreti agevolando moltissimo il lavoro dei soccorsi e dell’assistenza medica. Come altre figure professionali si sono prodigate nel compito di traduzione facilitando le operazioni preliminari di accoglienza.

L’obiettivo

Attendiamo quindi il modulo e chi può stia pronto ad accogliere. Le Istituzioni hanno fatto gruppo, ma non scordiamoci che le istituzioni siamo noi, che dobbiamo quindi fare del nostro meglio perché tutto funzioni, soprattutto perché ora ne va della vita di molte persone.