In questi mesi qualcuno parla di compromissione del sistema democratico e avanza dubbi sul suo ripristino
Di: Andrea Panziera
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Il tema del Diritto di Resistenza, cioè quello di contrastare un potere ritenuto ingiusto, nasce sin dagli albori delle civiltà. Si pensi a quella greca, a quella romana, a Tommaso d’Aquino.
In epoca moderna, il concetto si identifica con le battaglie per l’ottenimento o il mantenimento delle libertà fondamentali, con la contrapposizione all’assolutismo, alla tirannia e, nel secolo scorso, con la lotta contro le dittature. Le quali peraltro, in forme non proprio dissimulate, sono tuttora presenti in molti Stati, appena edulcorate da fattispecie piuttosto ambigue di libertà di impresa economica.
In questi mesi qualcuno, soprattutto ma non solo a causa delle misure assunte per combattere la pandemia da quasi tutti i Paesi occidentali, parla di compromissione del sistema democratico e avanza dubbi sul suo ripristino. Sottinteso: la infinita e, secondo costoro, discutibile emergenza sarebbe solo un pretesto.
Da noi, secondo questa vulgata, il responsabile di questo scempio dello Stato di Diritto sarebbe niente di meno che il Premier Mario Draghi. A tale proposito Chiara, sorella di un mio brillante ex studente in quel di Conegliano, mi ha inviato in questi giorni un video di un sedicente “giornalista indipendente”, nel quale viene ripreso questo refrain con apparente dovizia di argomenti probatori, conditi come prassi da colpevoli note curriculari e presunti atti/decisioni antipopolari.
Questa ragazza, al pari di molti altri giovani socialnauti, rimane giustamente attonita di fronte alla paventata ipotesi di una qualche deriva autoritaria e di una conseguente compressione dei diritti individuali e collettivi e mi chiede un’opinione.
Nel documento che mi ha trasmesso c’è di tutto (e di più); ma se dovessi cimentarmi in una sintesi direi che la sua cifra distintiva è la disperata ricerca della conquista di un posto al sole, per superare i confini di una esistenza verosimilmente anonima, i cui fari puntano inesorabilmente da un’altra parte.
Si teorizza una sorta di libertà anarcoide, ignorando che l’esercizio del libero arbitrio va sempre e comunque sottoposto a regole di responsabilità civile e di primazia dell’interesse collettivo rispetto a quello individuale.
Cito testualmente: “nel 2021 a capo del governo si è insediato Mario Draghi, economista e banchiere, ex uomo della Goldman Sachs, ex Presidente della BCE (Banca Centrale Europea) e attuale membro del Gruppo dei Trenta, nonché uno dei principali responsabili del tracollo economico e sociale della Grecia nel 2015”. E ancora: “Le minoranze, che la democrazia deve comunque sempre rispettare e tutelare, oggi in Italia vengono letteralmente perseguitate …. È stato addirittura compromesso e limitato il diritto a manifestare. In questo stato ora non c’è alcuno spazio per chi non è allineato alle direttive delle autorità. Ma questa è una caratteristica tipica di regimi dittatoriali, non certo delle moderne democrazie. Le conferenze stampa indette dal Presidente del Consiglio Mario Draghi sono piene di fake news: tra le più note, la dichiarazione “non ti vaccini, ti ammali, muori” rilasciata nel luglio scorso o quella che prometteva ai cittadini un veloce ritorno alla “normalità” grazie al Green Pass nonché la sicurezza di non contagiare né contagiarsi garantita ai vaccinati, nell’ottobre 2021. Dichiarazioni, che nessuno si azzarda a smentire né correggere. E anche le poche innocue domande che vengono poste dai giornalisti, non trovano risposta”.
Ed infine:” L’Italia, dal marzo del 2020, è uno tra gli stati al mondo che ha subito più limitazioni delle libertà personali per far fronte al Covid-19. Allo stesso tempo, il 90,57% della popolazione over 12, ha ricevuto almeno una dose di vaccino o è guarita da al massimo 6 mesi. Dunque “dovrebbe essere” (secondo il parere delle autorità) immunizzata. Ciò nonostante il 15 dicembre 2021 (data in cui le terapie intensive degli ospedali italiani erano occupate al 9,48% secondo i dati ufficiali), il governo ha prorogato nuovamente lo stato di emergenza, fino al 31 marzo 2022. Contemporaneamente ha introdotto il super green pass, un lasciapassare necessario per lavorare, utilizzare mezzi pubblici, entrare nei ristoranti o praticare sport agonistico, rendendo di fatto obbligatorio (ma senza assumersi le responsabilità di eventuali reazioni avverse) un trattamento sanitario ancora in fase sperimentale e, alla luce dei dati ufficiali, dalla dubbia efficacia. Uno strumento discriminante per milioni di cittadini italiani. La vera emergenza in Italia oggi non è sanitaria bensì politica, perché ci stiamo sempre più allontanando dalla vera democrazia avvicinandoci a una “dittatura educata”. Presto inoltre l’emergenza sarà anche economica e sociale: siamo un Paese sull’orlo del baratro”.
Alcune considerazioni. Per quale motivo è così disdicevole, socialmente ripugnante e meritevole di essere additato al pubblico ludibrio, aver ricoperto importantissime cariche in Organismi pubblici e privati, nazionali e internazionali?
Per essere degni di rispetto e non messi alla berlina, si deve necessariamente vestire i panni del fustigatore, dell’acuto percettore di trame e complotti, del presunto cavaliere senza macchia e senza paura?
Ho un dubbio, non cartesiano ma concreto: vista l’asserita persecuzione delle minoranze, il moralista d’accatto non preconizza la nascita dell’ennesimo “nuovo movimento politico” ? qualche precedente storico mi induce a ritenere che non ho completamente fallato il pensiero.
E poi, di quali minoranze parla questo scriba senza padroni ? Di quelle che hanno sfasciato la sede romana della CGIL, o di quelle che hanno tentato di bloccare con scarso successo le infrastrutture portuali, o delle altre che nelle grandi città hanno paralizzato le attività commerciali nei fine settimana ? L’Italia capostipite delle limitazioni emergenziali ?
Dal momento che, con ritardo, ci hanno copiato più o meno tutti (magari con più risolutezza, vedi i nostri vicini austriaci) non direi che siamo i campioni delle restrizioni dei diritti civili.
Una breve chiosa sullo stato delle somministrazioni dei vaccini. Ad oggi hanno ricevuto almeno una dose 48.729.987 persone ossia il 90,22 % della popolazione over 12, mentre in 47.034.124, ossia l’87,08% della popolazione over 12, hanno completato il ciclo vaccinale. Ergo, il 13% dei cittadini non si è ancora sottoposto ad alcuna inoculazione.
Sempre oggi, l’ISS informa che il tasso per le persone ricoverate in terapia intensiva è 31,3 ogni 100mila per i non vaccinati, mentre è lo 0,8 ogni 100mila per i vaccinati booster. Dati non molto dissimili riguardano le percentuali di mortalità.
Da ultimo, qualche considerazione di tipo economico. Ma la Grecia non è quel Paese che per anni ha taroccato i Conti Pubblici, celando un dissesto finanziario poi divenuto irrimediabile? Siamo davvero una Nazione sull’orlo del baratro ?
L’OCSE, la Banca Mondiale, l’Eurostat, l’ISTAT e tutti quelli che hanno un minimo di dimestichezza con le statistiche non la pensano esattamente così visto che all’unisono, dopo molti anni, ci vedono fra i primi Stati in termini di crescita del PIL, con una disoccupazione in calo e con gli indici di fiducia quasi sui massimi.
Inoltre noi, che siamo sempre stati leader dei tassi di inflazione, questa volta cediamo il non ambito primato alla Germania, agli USA ed a molti altri nostri competitor. Repressione del dissenso? In qualche altro Paese, del fiero giornalista indipendente non si avrebbero più notizie e non mi pare che qui da noi qualcuno abbia posto limiti alla sua “vis eloquendi”.
Sbaglierò ancora una volta, ma per decifrare con compiutezza certi bizzarri teoremi mentali non serve la razionalità. E’ probabile sia necessario filtrarli ed interpretarli con stati d’animo quali il rancore, la frustrazione e l’invidia. Per quello che si è, per quello che mai si sarà.