Divulgare con il sorriso: il canale di Gaia Contu, tra la storia e la filosofia della scienza
Di: Chiara Tomasella
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La prima cosa che colpisce, del progetto di Gaia, è l’allegro entusiasmo con cui viene portato avanti: gli argomenti di ciascun video vengono esposti con energia, passione e vivacità, riuscendo in questo modo a colpire l’attenzione di chi s’imbatte nelle sue clip.
Diplomata al liceo classico, laureata triennale in fisica all’Università di Padova, si è trasferita a Firenze per il biennio magistrale; qui ha frequentato la facoltà di Logica, Filosofia e Storia della scienza, coniugando il percorso umanistico intrapreso da liceale con la vocazione scientifica. Dal marzo del 2020 ha avviato la sua avventura su YouTube, raggiungendo le oltre duemila sottoscrizioni attuali con 23 video all’attivo.
UN’INDAGINE SULLA FALLACIA NATURALISTICA
La prescrizione morale dell’agire secondo natura ricorre molto spesso nel ragionamento retorico. Secondo quest’assunto, è giusto tutto ciò che non è contrario alla naturalità delle cose, mentre è potenzialmente riprovevole un qualsiasi comportamento che non si conformi ad essa.
Ha davvero senso supportare un’argomentazione facendo leva su quest’ipotetico assioma?
Prima di tutto, occorre chiedersi che cosa comprenda il termine “natura”. Da un lato, esso abbraccia letteralmente ogni particella dell’universo, dalla fibra di cotone che compone una maglietta agli atomi d’oro di un gioiello; dall’altro, esso viene invece contrapposto a tutto ciò che è artificiale, ovvero creato dall’uomo. In quest’accezione, tuttavia, si crea un confine inconsistente e difficile da definire: un carlino sarà parte della natura o, in quanto prodotto della selezione artificiale di una razza canina, sarà artificiale esso stesso? Il nido di un uccello che integra fili di plastica nella sua costruzione sarà naturale o perderà il suo statuto originario?
Autoescluderci dalla natura è l’esatto opposto di sentirci parte viva dell’ambiente che ci circonda: tutto ciò che facciamo, certo, ha un impatto notevole sul territorio, il clima, i paesaggi, ma non per questo può essere considerato superiore e avulso da ciò su cui andiamo a intervenire. È proprio l’esserne parte integrante che configura la nostra responsabilità verso la natura.
Un altro punto da considerare è l’assenza di moralità tra le specie diverse da Homo sapiens: se esistesse un minuscolo gruppo di gazzelle a rischio d’estinzione, un leone affamato non si porrebbe il problema di preservarne l’esistenza prima di attaccarle. Allo stesso modo, un animale necrofago non si domanda se è rispettoso profanare la salma di un esemplare a disposizione per un pasto: se ne nutre a prescindere.
Un argomento retorico che abbia come perno la naturalità di qualcosa, perciò, è fallace a priori, perché non considera abbastanza attentamente la bilancia di valori in gioco. Un farmaco salvavita, un tetto sotto cui ripararsi, un paio d’occhiali per poter vedere: l’elenco delle opere umane con un impatto positivo sulla realtà è veramente lunghissimo, e l’obiettivo da perseguire, per noi tutti, dovrebbe essere – semplicemente – quello di aggiungervi nuove voci.
CONCLUSIONI E CONSIGLI:
Il canale di Gaia, nel suo piccolo, si propone di fare proprio questo: incentivare a capire la complessità del reale, per agire al meglio al suo interno. Qui di seguito, un paio di temi per iniziare a conoscere meglio il canale:
- Perché essere ottimisti – Un video sulle emozioni: che cosa le influenza? Qual è il potere di un atteggiamento positivo verso la vita?
- Sul tema dell’aborto – Una riflessione neutrale sull’inizio della vita: quali sono i punti di passaggio da considerare? In conclusione, una postilla sull’obiezione di coscienza.