“Il Pentolino di Antonino”, un libro che affronta la tematica della disabilità, dell’accettazione di sé e della resilienza
Di: Marina Storti
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“Il Pentolino di Antonino” di Carrier Isabelle è un libro che affronta la tematica della disabilità, dell’accettazione di sé e altresì il delicato tema della resilienza, ovverosia la capacità di recuperare, affrontare e superare un problema.
L’opera racconta la storia di Antonino, che porta sempre con sé un pentolino dal giorno in cui gli è caduto sulla testa. Tuttavia, ben presto il pentolino diventa un intralcio, poiché si incastra ovunque e gli impedisce di andare avanti, causandogli disagi e generando diffidenza negli altri.
Difatti, nonostante Antonino abbia molte qualità, tutti vedono e considerano soltanto il pentolino. Per questo, lo deridono: non comprendono gli sforzi che Antonino deve fare per realizzare azioni che per tutti gli altri bambini sono semplici. Un giorno, però, Antonino incontra una persona speciale, che gli fa comprendere l’unico modo per essere felice: il pentolino deve diventare il suo punto di forza. E dopo alcuni sforzi, Antonino torna a sentirsi felice e apprezzato.
Il significato della storia?
“Sono un uomo con una disabilità evidente in mezzo a tanti uomini con disabilità che non si vedono”.
– Enzo Bosso
Cosa si cela dietro la storia di Antonino? Si celano la diversità, l’handicap e le difficoltà che possono nascere nella vita. E il pentolino? Ognuno di noi potrebbe sentirsi appesantito da un senso di inadeguatezza. Il pentolino, infatti, può rappresentare anche una situazione famigliare delicata, come l’adozione, il divorzio dei genitori, un incidente, un trauma o, addirittura, i propri limiti.
Questa storia insegna che le difficoltà non possono essere cancellate: sarebbe come dire ad Antonino che “il pentolino è lì e non c’è niente da fare”. È quindi necessario trovare una soluzione ai problemi che riscontriamo nella vita, così da percepire tutto ciò che essa ha da offrire.