L’odierno Lampi News non può che soffermarsi su Mario Draghi e sulla situazione italiana, con focus su chi dovrebbe avere il buonsenso di tacere

Di: Andrea Panziera

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In un momento altamente drammatico per le sorti del Paese, il Presidente Mattarella ha deciso di dar vita a un Governo Istituzionale. Al momento, pare l’unica via d’uscita da una crisi che rischia di trascinare l’Italia nel baratro. E ha individuato in Mario Draghi il Premier a cui affidare questo incarico.

Il tutto, da un lato, al cospetto di una classe politica che, senza distinzione di schieramento, ha dimostrato sia a livello nazionale sia in ambito locale una profonda incapacità di gestire in modo efficiente ed efficace la res publica; dall’altro, in presenza di una pandemia che ha costretto il tessuto socio-economico in uno stato di profonda prostrazione.

Questa scelta trova la sua naturale scaturigine nell’analisi obiettiva ed impietosa della situazione attuale. Ma la trova altresì nella mancanza di alternative credibili nei contesti internazionali e nel rischio che una velenosa campagna elettorale, con annessa partecipazione di massa alle urne, potrebbe rappresentare per la salute stessa delle persone prima ancora che per la tenuta della democrazia.

Dalle prime risposte, pare essere stato raccolto solo in minima parte il doveroso richiamo al senso di responsabilità rivolto ai partiti. Lo stesso vale per l’invito pressante ad anteporre gli interessi della collettività innanzi a tutto il resto.

A mio parere, questa è l’occasione propizia per valutare la distanza fra idee millantate ed azione concreta, fra civismo e attaccamento alle poltrone. Il giudizio che darà la Storia sui comportamenti di questi giorni sarà inesorabile. Per l’appunto, segnerà il confine fra chi conserva l’etica dell’Uomo di Stato e chi, per calcolo o ignoranza, punta allo sfascio.

Di fronte a quasi 90.000 morti, a milioni di lavoratori che nei prossimi mesi rischiano di essere licenziati, a piccole imprese e partite IVA che non vedono alcun futuro per le loro attività, chiamarsi fuori in nome di una primazia dell’istanza politica appare opzione scellerata e miope.

Lampi News: il buon senso di tacere

Chi si è reso colpevole dei ritardi accumulati nella stesura del Recovery Plan dovrebbe solo avere il buonsenso di tacere; chi ha messo in serio pericolo l’ottenimento dei 209 miliardi stanziati dall’Europa a nostro favore dovrebbe solo avere il buon senso di tacere; e dovrebbe averlo sia come forma di rispetto per l’intelligenza dei cittadini sia al fine di non pregiudicare il compito che altri saranno chiamati a completare a motivo della loro incapacità e incompetenza.

Coloro i quali, in nome di un europeismo di comodo, hanno dato vita al Calciomercato parlamentare non potranno esimersi dal motivare il loro niet alla persona che ha salvato l’idea stessa di Europa, prima ancora che le sue Istituzioni. Invito i lettori a rileggere il curriculum dell’ex Presidente della BCE.

Se per uscire dal pantano in cui ci troviamo è necessario affidarsi ad un Esecutivo dei migliori, ebbene, le redini sono nelle mani del migliore fra tutti. Per competenza, moralità, affidabilità e, soprattutto, determinazione. Nel caso in cui questo tentativo non riuscisse, temo che soprattutto per le nuove generazioni si aprirebbe uno scenario a tinte fosche. Non solo: a quel punto, una verosimile Italexit diverrebbe il quasi inevitabile approdo e darebbe il colpo di grazia ai loro sogni e aspirazioni. Sia pronto a pagarne il conto chi vuole assumersi questa responsabilità.