Il Notaio, una professione che risale addirittura al tempo dell’impero romano. Ce ne parla Valentina Rubertelli, Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato
Di: Maria Mele
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Oggi parliamo di una professione che risale addirittura al tempo dell’impero romano. E’ forse a causa di questo portato di storia che il notaio è spesso immaginato sommerso da documenti voluminosi e polverosi.
Ben diversa è invece la realtà di una professione che, oggi, punta sull’innovazione dei processi e sul dinamismo delle relazioni e che negli ultimi anni si sta vestendo sempre più di rosa.
Abbiamo chiesto alla Presidente Valentina Rubertelli, le motivazioni all’origine dei cambiamenti della professione in questi ultimi anni.
Il ruolo e l’attività del notaio sono spesso oggetto di luoghi comuni molto lontani dalla realtà di una professione che si è trasformata nel tempo adattandosi alle esigenze della società, moltiplicando le iniziative a tutela dei cittadini, accompagnando le imprese nella sfida dell’efficienza e contribuendo in maniera decisiva al processo di modernizzazione della PA. Siamo nell’era digitale e i notai hanno saputo cogliere la sfida dell’informatizzazione, trasformandosi in una professione paperless. Siamo una categoria che ha subito un profondo ricambio generazionale e che è sempre più rosa.
La nostra categoria per sua natura annulla le discriminazioni di genere e garantisce l’ascensore sociale: noi registriamo la più bassa percentuale di eredità famigliare tra le professioni, il 18% contro picchi del 40% delle altre. Nonostante la partenza un po’ faticosa di inizio Novecento, le donne negli ultimi 10 anni si sono aggiudicate il 50% dei posti messi a concorso: su un totale di oltre 5100 notai in esercizio il 37,2% è donna, nella fascia under 40 la percentuale sale al 48%.
I motivi di questo successo al femminile sono forse da ricercare nella natura stessa della professione notarile, che definirei maieutica. Nella nostra professione dobbiamo essere in grado di instaurare con il cliente non solo un clima di fiducia e garantirne la riservatezza, ma indagarne le esigenze con delicatezza e grande competenza tecnica per tradurle in negozi giuridici e creare gli strumenti negoziali più idonei, anticipando in alcuni casi addirittura le leggi. Personalmente io credo fortemente che la gentilezza, come diceva Bobbio, può essere tenace, la mitezza dirompente e capace di infrangere muri di gomma. Gli elementi caratteriali di gentilezza e di mitezza, spesso tipici delle donne, aiutano anche a creare un clima armonioso all’interno della squadra di lavoro.
Quale è stata la tua motivazione nello scegliere questa carriera?
In realtà è stato il destino a scegliere per me. Diventare notaio era il sogno di Ernesto il mio compagno di studi per tutti gli anni dell’Università, io, invece, ero affascinata dal concorso in Diplomazia, che però mi avrebbe portato necessariamente molto lontana da casa. Ernesto ha insistito e mi ha convinta ad intraprendere la strada più difficile! Vissi quel momento come una sfida con me stessa, oggi debbo ringraziare quella Valentina che decise di viverla.
Il Notaio ieri e oggi: cosa è cambiato?
Il notariato latino di civil law, presente in 22 su 27 paesi europei, garantisce sicurezza, legalità, certezza del diritto in funzione deflattiva del contenzioso. Il notaio non è solo il consulente giuridico altamente specializzato dei propri clienti ma è, ancor più, per delega dello Stato, un “giudice” preventivo che garantisce lo svolgersi dei traffici giuridici e la piena affidabilità e sicurezza dei registri pubblici statali.
Queste caratteristiche non sono cambiate negli anni, mentre lo sono molti strumenti di lavoro! Basti pensare alla digitalizzazione e alla dematerializzazione intrapresa dalla categoria nel 2012 e ormai a regime. Grazie ad una piattaforma messa a punto da Notartel, il braccio informatico del Consiglio Nazionale del Notariato, da dicembre 2021 siamo in grado di stipulare una srl online. Si tratta di una rivoluzione copernicana, di cui sono molto orgogliosa, che salvaguarda il patrimonio di fiducia e responsabilità del nostro ruolo, rendendo più efficiente il processo. I prossimi mesi della mia presidenza saranno dedicati a spingere affinché almeno il 60 % dei miei colleghi affronti questa rivoluzione e si adatti gradualmente a queste procedure. Nel mondo del digitale il nostro ruolo è ancora più necessario, in quanto rappresenta un baluardo di legalità.
Cosa diresti a chi vuole intraprendere oggi la professione?
Quella del notaio è una professione sfaccettata: si va dalla contrattualistica al diritto societario, dal diritto di famiglia a quello civile e tributario con un ruolo pubblico sempre più forte legato alla lotta al riciclaggio di denaro sporco. Essere notaio oggi significa essere vicini alle imprese e ai cittadini accompagnandole nei momenti più significativi della loro attività e vita. Per questo motivo lo Stato, con il concorso pubblico gestito dal Ministero della giustizia, richiede una formazione giuridica completa e un aggiornamento continuo. Al controllo di legalità dei notai è affidata non solo tutta l’attività legata alle compravendite immobiliari, ma anche il ciclo di vita di una società, a partire dalla sua nascita.
Mi piace pensare che così come il medico lenisce e cura le ferite del corpo, il notaio possa lenire e curare i contrasti all’interno della famiglia e della società in senso lato. Se pensiamo al ruolo sociale del notaio, una tra le più antiche professioni liberali, possiamo immaginarlo come mediatore nelle dispute, in alternativa alla giustizia, contribuendo in tal modo alla deflazione del processo civile, oppure in prima linea al fianco delle istituzioni nella lotta ai fenomeni di riciclaggio di denaro sporco. Non va dimenticato che oltre il 90% delle segnalazioni di operazioni sospette inviate ogni anno dai professionisti proviene da notai!
Una figura ibrida tra pubblico ufficiale e professionista, quindi, ma come viene percepita all’esterno?
La percezione è di un professionista di fiducia, il volto umano e tangibile della legalità. Indubbiamente la nostra attività sconta, a volte, le inefficienze dello Stato, e questo è all’origine di alcuni pregiudizi nei confronti del Notariato che sono ancora duri da sconfiggere. Come comunicare al meglio il nostro ruolo è la nostra sfida continua. Vogliamo riuscire a raccontare la nostra natura di professionisti pronti a cogliere le innovazioni, come attraverso la nostra attività vengano intercettate le istanze della società e suggeriti adeguamenti delle leggi: per esempio i contratti di convivenza, il testamento biologico e il rent to buy.
Un’ultima domanda che si rivolge alla donna e non alla professionista: cosa significa lusso per Valentina?
Quando al mattino entro nel mio studio, mi sento felice di aver costruito la mia strada da sola. Quando un cliente mi ringrazia per averlo accolto e ascoltato, mi sento felice e soddisfatta. Considero questo un lusso: fare il lavoro che ho scelto e che considero il più bello del mondo.
Articolo originale su Excellence Magazine Luxury