Verona, la città degli innamorati: accanto a Romeo e Giulietta, la tragica storia di Isabella, Corrado e il pozzo dell’Amore
Di: Elisa Silvestri
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Romeo e Giulietta, la tragedia shakespeariana che vede come protagonista la città di Verona, rimane una delle storie d’amore travagliate più conosciute al mondo. Molti, infatti, sono coloro che si recano a visitare il suggestivo balcone di Giulietta, per ammirare un luogo ove aleggia un’atmosfera quasi magica.
Il pozzo dell’Amore è un manufatto semplice, dall’aspetto medievale. Particolarmente interessante, però, è l’intelaiatura, che culmina con una freccia rivolta verso l’alto, sulla quale è appesa una carrucola. In più, il pozzo è coperto da una grata, in cui le persone sono invitate a lanciare una moneta.
Il pozzo dell’Amore: la leggenda
La storia dei Capuleti e dei Montecchi non è, tuttavia, l’unica ricca di intrighi legati a vicende d’amore. Nel centro di Verona, a pochi passi dalla nota piazza delle Erbe, si può trovare un’affascinante struttura: localizzato in una traversa del Corso Porta Borsari, in via San Marco in Foro, il pozzo dell’Amore compare in tutta la sua eleganza.
La leggenda, collocata tra il 1509 e il 1516, parla di un giovane soldato, Corrado di San Bonifazio, il quale era innamorato di una ragazza, Isabella del casato dei Donati, che pareva non ricambiare il suo amore.
Un giorno, i due si incontrarono in un cortile, dove si trovava – per chissà quale sventura – anche un pozzo. Proprio davanti al manufatto medievale, egli le disse che sembrava di ghiaccio, fredda come l’acqua del pozzo. In tutta risposta, la giovane sfidò l’innamorato a lanciarsi per vedere se l’acqua fosse realmente così fredda. Lo sventurato eseguì l’ordine e si gettò.
Solo in quel momento Isabella si accorse di corrispondere Corrado; così, decise di seguirlo nel folle gesto, scomparendo insieme a lui.
Un luogo in cui non mancano lamentele
Il pozzo dell’Amore venne collocato in via San Marco in Foro solo 35 anni fa. Nondimeno, da questa decisione sono scaturite diverse lamentele, vista soprattutto la crescente attrazione degli ultimi anni. Un luogo che non viene risparmiato da ladri in cerca di monete, che non conosce orari, sempre affollato; e i residenti ne risultano infastiditi, nella misura in cui il loro quieto vivere viene disturbato. Del resto, riposare è un diritto.
Si suggerisce, di conseguenza, il trasferimento del pozzo dell’Amore a pochi metri dalla sua posizione attuale. La soluzione sembrerebbe trovare un luogo che non rechi alcun fastidio: la limitrofa piazza di via San Rocchetto.