Cieca, anziana, ma ancora molto attiva, Santa Lucia arriva ogni 13 dicembre a portare i regali ai più piccini insieme ai suoi fedeli aiutanti: il Castaldo e l’asinello
Di: Samuela Piccoli
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Nonostante i DPCM, le restrizioni e l’uso obbligatorio delle mascherine, anche quest’anno Santa Lucia è riuscita a raggiungere tutte le case dei bambini di Verona. Ha dovuto rinunciare ai suoi celeberrimi banchetti, ma non si è persa d’animo e senza indugio ha annunciato a tutti i genitori – veronesi e non – il suo arrivo puntuale nella notte tra il 12 e il 13 dicembre. Ma partiamo con ordine.
I mesi precedenti l’arrivo
Di lei si comincia a parlare, con i bambini, già in ottobre. Per essere certa di consegnare doni ai bimbi buoni, deve osservarli di nascosto. Guai a loro, se fanno i capricci o si comportano male! Santa Lucia batte forte alle porte e alle finestre per ricordare agli attoniti malcapitati che, se non faranno i bravi, riceveranno di certo il carbone. Perciò, nei due mesi precedenti, basta solo una minaccia per far tremare i più piccini: “Se mi fai arrabbiare, Santa Lucia non ti porta i regali“. E subito, in casa, ritornano ordine e armonia.
Ovviamente, la minaccia cambia non appena li ha consegnati: “Se mi fai arrabbiare, Santa Lucia ti porta via tutti i giocattoli“. Questa Santa è quindi un ottimo deterrente per i bambini particolarmente… “effervescenti”. Anche le persone provenienti da altre città, pur avendo sempre festeggiato Babbo Natale, non possono far altro che adeguarsi alle esigenze della Santa; ma come fare? Inizia così la spiegazione di come le famiglie, soprattutto veronesi, comincino a organizzare il suo arrivo già mesi prima.
La letterina di Santa Lucia
In novembre si inizia con la scrittura della letterina. Dopo quest’operazione, I promessi sposi del Manzoni potrebbe quasi sembrare un libretto assai scarno. C’è chi la scrive facendo una lista dettagliata dei regali desiderati (qualche pagina), chi fa solo disegni, chi attacca le foto dei volantini pubblicitari dei negozi di giocattoli. E c’è anche chi, troppo pigro, delega mamma e papà.
Le letterine hanno le forme e le dimensioni più diverse. Talvolta si trovano in formato lenzuolo, talvolta in formato berliner. Più spesso, però, si vedono in formato tabloid: piccole e ricche quanto i giornali di gossip.
Il passaggio successivo è decidere dove si metteranno i preziosissimi scritti. Nel camino, sul davanzale della finestra, sul balcone o sul tavolo della cucina; insomma, nei posti più nascosti, facendo affrontare alla Santa mille peripezie per poterli recuperare.
L’attesa di Santa Lucia
Inizia quindi il periodo d’attesa, a mio avviso il più bello in assoluto. In merito devo dare ragione al Leopardi e al suo Il sabato del villaggio: ad essere magica non è la festa in sé, quanto piuttosto il momento che la precede, pieno di aspettative e batticuori. Di conseguenza, non è strano sentire risuonare verso ora di cena il trillo dei campanellini di Santa Lucia sotto le finestre delle case. La donna, in compagnia del Castaldo, è pronta a lanciare caramelle e cioccolatini ai bimbi buoni o a lasciare qualche pezzo di carbone – dolce, s’intende – ai bambini capricciosi.
Al solo sentir nominare il suo nome i visi dei fanciulli si riempiono di gioia e la mente dei genitori ritorna ai tempi dell’infanzia, quando anche loro godevano dello stesso magico trattamento. Perché, ammettiamolo, Santa Lucia è una festa meravigliosa non solo per i più piccoli, ma anche per le mamme e i papà, autori di vere e proprie magie per far vivere ai loro bambini un sogno.
Così, la sera prima, ogni bimbo prepara una tazzina di caffè e biscotti per la Santa, un bicchiere di vino o latte per il Castaldo e carote, fieno o erbetta per l’asinello. Dopo tanto viaggiare di casa in casa nel freddo della notte invernale, Santa Lucia ha bisogno di rifocillarsi ed è felice di trovare così tante leccornie preparate con amore.
Tutti a nanna presto
La sera del 12 dicembre non ci sono storie che tengano: bisogna andare a letto presto, perché Santa Lucia non vuole assolutamente essere vista. Anche i più recalcitranti si lasceranno convincere a spegnere la luce senza, per una volta, far impazzire i genitori.
Questa è stata la prima Santa Lucia consapevole di mio figlio Pietro, che solitamente non vuol saperne di dormire. Eppure, sabato sera non ha fatto capricci: mi ha ripetuto più volte che Santa Lucia era sui tetti e che doveva addormentarsi presto per poter ricevere i doni il giorno successivo. Ho chiuso la porta e nella stanza della mia piccola peste è incredibilmente calato il silenzio.
È arrivata Santa Lucia
La mattina del 13 dicembre, i bambini si svegliano prestissimo. C’è chi apre gli occhi all’alba, chi invece non è riuscito a dormire, ma ha comunque tenuto gli occhi ben chiusi; e tutti, nessuno escluso, vogliono solamente saltare fuori dal letto per vedere cos’ha portato Santa Lucia. Le emozioni sono molteplici: batticuore, meraviglia, felicità immensa. Questa giornata magica è tutta per loro.
Non se ne voglia Babbo Natale, se riserviamo a Santa Lucia un posto speciale nel nostro cuore. Come ha detto tale Simone Rocchi, “E la magia rimane per sempre in ognuno di quei bimbi per tutta la vita. E ognuno di quei bimbi la rivivrà per sempre negli occhi prima dei propri figli e dopo dei propri nipoti, ogni volta con un pizzico di malinconia in più ed ogni volta con una rinnovata emozione. E sarà tramandata di generazione in generazione come le migliori tradizioni”.