In attesa del recupero con la Lazio, l’Hellas Verona schianta il Genoa e sale a quota 25 punti in classifica. In gol Verre e Zaccagni, che concludono la rimonta dopo l’iniziale rete di Sanabria
Di: Simone Massenz
Ennesimo successo tra le mura amiche per l’Hellas Verona, che schianta il Genoa e sale a quota 25 punti in classifica. La squadra di Juric, lo ricordiamo, attende il recupero con la Lazio. Hellas con un piede verso la salvezza, dunque, e la speranza più che viva di prenotarsi un posto in Serie A anche per la prossima stagione. Va peggio al Genoa, ancora confinato in zona retrocessione. Il calcio d’inizio, su indicazione degli arbitri, è stato posticipato di 15 minuti così da ritracciare le righe delle due aree di rigore, considerate non idonee.
La cronaca: Hellas Verona 2-1 Genoa
Lontano dalla Liguria per la seconda partita di seguito, il Genoa non riesce questa volta a spuntarla. La squadra di Nicola si affida al talento dell’estremo difensore Perin, decisivo su Lazovic e Pessina. Nondimeno, l’Hellas Verona cinge d’assedio la retroguardia rossoblù e pare controllare la gara sin dalle prime battute. D’un tratto, l’errore: una chiusura malveduta di Gunter lascia spazio al traversone di Sanabria, che batte il portiere Silvestri. È 1-0. Lo spartito non cambia e l’Hellas, in campo senza Pazzini, Di Carmine e Stepinski, comincia la ripresa con grinta. Dal canto suo, il Genoa si dimostra stanco, involuto, a dir poco in balia dell’undici di Juric.
Al 55′, Zaccagni, uno tra i più propositivi giocatori veneti, conquista un calcio di rigore. Complice l’intervento scoordinato di Romero. Dal dischetto, Verre opta per la forza e riporta il parziale in parità. I liguri non si rialzano, non reagiscono, mentre l’Hellas comanda il campo e impone il proprio gioco. Al 65′, Zaccagni completa la rimonta: Perin respinge corto una potente conclusione di Verre e l’attaccante ne approfitta per insaccare. La mazzata affonda in via definitiva un Genoa mai effettivamente al centro della scena. Per gli uomini di Nicola, confinati in zona retrocessione, la salvezza, più che sogno, diventa incubo.