Fino al 25 gennaio, due mostre imperdibili al Museo d’Arte di Mendrisio dedicate a Pablo Picasso e Markus Raetz

Di: Maria Mele

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C’è tempo fino al 25 gennaio 2026 per visitare al Museo d’Arte di Mendrisio due mostre imperdibili, dedicate a due protagonisti assoluti della scena artistica del Novecento e contemporanea: Pablo Picasso e Markus Raetz.
Due mondi diversi, due linguaggi lontani, ma uniti da un filo sottile: la passione per l’incisione.

Due maestri, due visioni

Perché accostare due artisti così differenti per stile e poetica? A spiegarlo è Barbara Paltenghi Malacrida, direttrice del museo e curatrice della mostra su Picasso:

“Picasso e Raetz, pur appartenendo a generazioni e contesti diversi, condividono una profonda curiosità per i processi creativi e un approccio sperimentale all’arte dell’incisione.”

Da qui nasce l’idea di presentare due percorsi paralleli: quello di Picasso, che esplora quasi tutte le tecniche incisorie tranne il bulino, e quello di Raetz, che del bulino ha fatto la sua firma. Una scelta che mette in dialogo due esperienze complementari e due modi diversi di intendere la grafica.

PabloPicasso – Pique (rouge et jaune). 1959. Linoleografia a colori. 531 x 637 mm

Picasso, il genio che incide

Di Picasso crediamo di sapere tutto, ma questa mostra ci porta a scoprire un lato meno conosciuto del genio spagnolo: quello di instancabile sperimentatore della calcografia.
L’esposizione, curata da Barbara Paltenghi Malacrida e Matthias Frehner, presenta oltre 150 opere provenienti dal prezioso fondo donato da Georges Bloch, amico e profondo conoscitore di Picasso.

PabloPicasso – Les Mains liées II. 2591952. Litografia. 460 × 605 mm

Attraverso temi come ritratti e figura umana, tauromachia, mitologia, natura morta, eros e morte, il percorso rivela la continua ricerca dell’artista catalano e la sua capacità di reinventare ogni tecnica, trasformando il segno inciso in un linguaggio espressivo potentissimo.

Raetz, il poeta del bulino

Accanto a Picasso, il museo dedica una monografica a Markus Raetz, artista svizzero scomparso nel 2020, celebre per le sue opere che giocano con la percezione e il punto di vista.

MarkusRaetz – Zwei PoleDue poli. 2014. Bulino. 148 × 197 mm Zwei Pole

Curata da Francesca Bernasconi e Rainer Michael Mason, la mostra raccoglie l’intera produzione incisoria di Raetz, con molte opere inedite e mai esposte prima.
L’artista iniziò a lavorare con il bulino nel 1994, a 53 anni, trasformando questa antica tecnica in un mezzo per esplorare i confini tra realtà e illusione. Le sue incisioni cambiano letteralmente sotto gli occhi di chi le osserva, a seconda dell’angolazione: una magia visiva che continua a sorprendere.

Picasso e Raetz: un doppio viaggio nella creatività

Con queste due esposizioni, il Museo d’Arte di Mendrisio invita il pubblico a un viaggio affascinante dentro l’universo dell’incisione: un’arte antica, complessa e raffinata, ma ancora oggi capace di parlare con forza e modernità.
Un’occasione unica per riscoprire Picasso e Raetz attraverso il segno, la materia e la sperimentazione, dove il gesto dell’artista diventa ricerca, intuizione e poesia.