Una nuova gemma artistica e architettonica si aggiunge all’offerta museale milanese: apre a Milano la Fondazione Luigi Rovati

Di: Maria Mele

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Una nuova gemma artistica e architettonica si aggiunge all’offerta museale milanese: apre a Milano la Fondazione Luigi Rovati il cui Museo d’arte custodisce una preziosa raccolta di arte etrusca

Dopo una magistrale riqualificazione affidata allo studio MCA Mario Cucinelli Architects durata 6 anni, ha aperto nel mese di settembre a Milano la Fondazione Luigi Rovati dedicando alla cittadinanza un intero mese di visite gratuite.

Un’inaugurazione molto in linea con i valori fondanti della Fondazione di promozione dell’accesso alla conoscenza e alla cultura superando barriere fisiche, culturali e sociali.

Dopo aver percorso il neoclassico corso Venezia, sul quale si affacciano gli splendidi palazzi della nobiltà e ricca borghesia ottocentesca meneghina, entriamo nel Museo d’Arte.

Ci accoglie un palazzo, costruito per volere del principe di Piombino nel 1871 e arrivato alla Fondazione solo nel 2016 dopo vari cambi di proprietà e un sostanzioso restauro ad opera di Ferdinando Reggiori e Filippo Perego nel 1958.

L’accesso avviene attraverso un delizioso atrio, che ha la funzione di spazio di distribuzione tra l’ingresso della Fondazione vero e proprio, il bistrot e ristorante affidato alle sapienti mani dello chef campano Andrea Aprea e un pocket garden sostenibile – firmato dall’architetto paesaggista Marilena Baggio – al riparo dal traffico cittadino, nel cui Padiglione verranno ospitate esposizioni temporanee.

Iniziamo il nostro viaggio di scoperta della collezione dalla sala ipogea.

Due cupole ed una grande sala ellissoidale che richiamano nelle geometrie e nei volumi i tumuli etruschi, in particolare le tombe di Cerveteri.

Più di 200 i reperti in mostra tra ceramiche, bronzi ed ori della collezione etrusca accostati a opere d’arte moderna e contemporanea, a cui si aggiungono le mostre temporanee allestite all’interno del percorso espositivo permanente.

Il tutto, magistralmente allestito e illuminato, nella cornice architettonica a cupole di conci di pietra forte fiorentina, regala un’esperienza immersiva di eccezionale vigore.

La visita continua al piano nobile, che mantiene lo stile originario e le boiserie introdotte dal restauro di Filippo Perego a metà del 900, ma le trasfigura in un tripudio di luce e colori. L’allestimento luminoso del piano nobile è in antitesi netta con le penombre e i giochi di luce della sala ipogea e tuttavia il dialogo artistico appare ininterrotto e armonico, una esperienza emozionale volutamente globale, dove la luce, i volumi i colori del contenitore diventano parti essenziali della visita.

Opere di de Chirico e di Warhol, Diego e Alberto Giacometti, Picasso e Arturo Martini, per citare solo alcuni dei maestri rappresentati, si alternano a capolavori di arte orafa, bronzetti, stele e vasi etruschi in uno stupefacente “continuum narrativo nel dialogo per opposizione o contiguità fra antico e contemporaneo” come spiega la presidente della Fondazione Giovanna Forlanelli.

La Fondazione, che, come detto, promuove l’accesso alla conoscenza e alla cultura superando barriere fisiche, culturali e sociali, collabora con professionisti, Associazioni ed Enti no profit per lo sviluppo di percorsi e strumenti che facilitino l’accesso agli spazi e il rapporto con le opere.

In particolare, verrà realizzata a breve una guida facilitata, a disposizione dei visitatori con disabilità intellettiva, realizzata da Museo per Tutti, un progetto ideato dall’Associazione. L’abilità onlus con il sostegno della Fondazione De Agostini.

Il percorso museale sarà inoltre accessibile alle persone con disabilità visiva, con riproduzioni 3D di una serie di reperti e una guida in braille, grazie ad un progetto in collaborazione con l’Istituto dei Ciechi di Milano.

L’offerta di nuovi spazi di dialogo multidisciplinare è uno degli scopi della Fondazione che vuole offrire alla città un luogo di ricerca, sperimentazione e conoscenza in linea con i valori chiave di promozione e sostegno della diffusione della Cultura.

Vogliamo concludere il nostro viaggio all’interno del Museo d’Arte della Fondazione Rovati con le parole di Mario Cucinella che ne riassumono efficacemente la missione:

L’architettura e l’arte sono una forma di cura, entrano dentro di noi, creano emozioni, immaginazioni e ricordi. È un modo per prendersi cura delle persone e questa attenzione è l’espressione più genuina della sostenibilità

Articolo originale su Excellence Magazine Luxury