Si nasconde fra le colline di Marcellise (VR) un gioiello di arte e architettura: Villa Girasole, la casa su rotaie che cerca sempre il sole.
Di: Sofia Boscagin
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Il Girasole sorge come un fiore su un’altura; incastonata nel colle, abbraccia la valle e la strada sottostante e, spesso, passa inosservata agli occhi dei passanti, ormai abituati alla sua vista.
Le colline di Marcellise (VR) non solo fanno da cornice all’architettura, ma entrano in un reciproco dialogo con la villa: costruita su rotaie, girava su sé stessa seguendo il ritmo del sole, accompagnandolo dal suo sorgere al suo tramontare. I raggi di luce illuminavano la facciata e, trapassando le finestre, si irradiavano generosamente negli ambienti interni, avvolgendo gli abitanti in un bagno di sole.
Villa il Girasole: un’utopia che si realizza
Sul finire degli anni Venti, l’ingegnere Angelo Invernizzi investe denaro, energia e fantasia per realizzare un’impresa a dir poco titanica, dimostrando che nulla è un atomo passivo e anonimo, ma che tutto si muove e interagisce in un’armonia assoluta. La tecnologia può essere il mezzo per concretizzare questa utopia. Il Girasole, infatti, si presenta come un organismo vivo: una macchina che, nel suo ruotare, non invecchia mai, ma si adatta al presente e lo rende funzionale all’uomo.
Nel 1929, insieme all’architetto Ettore Fagiuoli — e successivamente anche all’ingegnere Romolo
Carapacchi —, inizia uno dei progetti più ambiziosi e originali della storia dell’architettura: Villa Il
Girasole, la residenza estiva della sua famiglia, composta dalla moglie Lina, malata di tisi, e dai due figli, Lino e Lidia.

L’ingresso e il parco circostante
Accanto al cancello, la casa del custode sorveglia l’enorme parco, prima tappa del progetto di Invernizzi. Il Girasole cresce come un fiore in cemento, circondato da un prato in salita, con una varietà di alberi selezionati e posizionati con precisione. Alcune colonne poste nel verde evocano la classicità e creano un contrasto suggestivo con la villa che guarda al futuro — un gesto d’affetto per la moglie, insegnante di musica e lettere, affascinata dall’antichità.
Il parco si estende per undici ettari e comprende un campo da tennis e, fra le siepi, una grande piscina, probabilmente pensata per convogliare l’acqua da poter utilizzare per funzioni agricole. Per la stessa ragione, nei pressi della villa è stato realizzato un laghetto artificiale. Lungo il viale, un’edicola votiva unica al mondo raffigura una Madonna con Bambino e, sullo sfondo, un disegno di Villa Girasole.
Razionalismo, Futurismo, Art Déco
Il progetto incarna l’ideale futurista dell’uomo che, libero dagli orpelli del passato, guarda
con fiducia verso un futuro dominato dalla macchina, dalla tecnologia, dalla velocità. Villa Il Girasole è costruita su rotaie, con un meccanismo che le permetteva di girare alla velocità di 4 millimetri al secondo, completando una rotazione di 360° in 9 ore e 20 minuti: la casa, dunque, insegue il sole, fondendo la macchina ai ritmi della natura.
Percorrendo il viale, si giunge ai piedi della villa, costruita in stile razionalista con materiali
moderni come cemento armato, acciaio e pannelli di Eraclit, scelto per la sua leggerezza e capacità di isolamento. Il rigore della villa, caratterizzata da forme geometriche ed essenziali, è ammorbidito da dettagli in stile Art Déco.

Struttura e interni del Girasole
La villa ha pianta circolare ed è composta da una parte fissa, che sostiene la struttura rotante, e una parte mobile che costituisce il corpo abitabile. Quest’ultima, a forma di «L», poteva ruotare su sé stessa e, proprio come un girasole, seguire e nutrirsi di luce.
Oltre la soglia dell’ingresso principale, un corridoio dal pavimento mosaicato e illuminato
da luce indiretta e soffusa, introduce alla parte mobile. La scala a chiocciola e l’ascensore — raro nelle case dell’epoca — percorrono l’altezza della villa di 42 metri; una torre, con le sembianze
di faro, corona la villa. Le ringhiere metalliche dei terrazzi ricordano i ponti delle navi; altre soluzioni come divani incassati nel muro, termosifoni e finestre, richiamano dettagli aeronavali e ferroviari: suggestioni che omaggiano la macchina moderna.
Le due ali dell’abitazione si sviluppano su due livelli: al piano inferiore la zona giorno con salotto, sala fumo, sala da pranzo, cucina, lavanderia e studio; al piano superiore la zona notte, con le camere per la servitù, la stanza del figlio Lino, della figlia Lidia e la camera padronale dove è presente un mosaico raffigurante la Natività.
Anche gli interni furono studiati nei minimi dettagli: l’arredamento in stile Déco era accompagnato da un sistema di domotica che permetteva di abbassare o alzare le tapparelle tramite comandi posti sui comodini delle camere.

Villa Il Girasole nel 2000
Nei primi anni Duemila, assestamenti e cedimenti del terreno danneggiarono il meccanismo di rotazione, rendendo ormai impossibile fare un giro completo.
Nel 2002 fu costituita la Fondazione Il Girasole — Angelo e Lina Invernizzi.
I figli Lidia e Lino Invernizzi continuarono a trascorrere il periodo estivo nella villa e se ne presero cura fino alla fine.
Per lungo tempo questo capolavoro di ingegneria e architettura è rimasto chiuso e abbandonato alla natura che vi cresceva attorno, sotto la minaccia degli agenti atmosferici. Nel 2012, la proprietà del Girasole è passata alla Fondazione Cariverona, che avviò il restauro.
La villa è stata resa di nuovo agibile, sebbene il meccanismo di rotazione non sia ancora funzionante a causa del cedimento del terreno. Che torni nuovamente a girare è una prospettiva ambiziosa, ma non impossibile: l’ing. Invernizzi ci ha dimostrato quanto il lavoro e la passione possano realizzare anche un progetto quasi utopico.
Dal 2025 Villa Il Girasole è nuovamente aperta al pubblico. Proseguono le visite guidate fino a dicembre.
Per orari e date, si rimanda al sito della Fondazione.