Alla Fondazione Luigi Rovati di Milano apre la nuova tappa distinta e complementare della mostra Etruschi del Novecento
Di: Maria Mele
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Vi avevamo già raccontato del grande progetto di collaborazione tra MART e Fondazione Luigi Rovati in occasione dell’inaugurazione della mostra Etruschi del Novecento al MART di Trento a dicembre 2024 (QUI il link dell’articolo).
Siamo stati ora a Milano, alla Fondazione Luigi Rovati, per l’apertura della sezione milanese della mostra.

Se avete amato l’esposizione di Trento, se l’avete persa e lo rimpiangete, non potete assolutamente mancare questa nuova tappa, distinta e complementare, milanese.
Medesimo il concept, mettere in luce l’influenza esercitata dalla cultura etrusca sugli artisti italiani del Novecento; assolutamente diverso e stupefacente lo svolgimento della narrazione.

Articolata su entrambi i piani espositivi della Fondazione, l’esposizione ci accompagna lungo tutto il percorso del Museo. L’arte etrusca e le sperimentazioni del Novecento si susseguono in continuo dialogo, a partire dal Leone urlante di Mirko Basaldella, versione moderna della chimera etrusca, che ci accoglie al piano ipogeo, ai vasi in porcellana Ginori degli anni Venti di Giò Ponti.

Complice lo splendido allestimento museale realizzato dall’architetto Mario Cucinella per Fondazione Rovati, ci addentriamo nel grande spazio ipogeo che si articola armoniosamente in tre sale circolari e una grande sala ellittica voltate a cupola che generano un’atmosfera mistica e sospesa.
L’emozione è forte grazie anche agli impianti illuminotecnici integrati nell’architettura che ci fanno vivere una dimensione immersiva, particolarmente efficace per il godimento delle opere.
L’esperienza del museo si lega in questo modo all’esperienza dall’opera d’arte in un unicum potente.
“La Fondazione pone al centro del proprio progetto culturale la civiltà etrusca nella sua complessità e modernità. La mostra Etruschi del Novecento si inserisce in questa complessità e dimostra come questa civiltà, spesso considerata marginale rispetto alla cultura classica, sia invece, proprio per il suo “anticlassicismo”, fonte di ispirazione per gli artisti che ricercano un linguaggio originale lontano dai canoni estetici più tradizionali” racconta la Presidente Giovanna Forlanelli “con il MART vi è stata una vera e propria integrazione delle diverse competenze nell’ideazione del progetto curatoriale.”
Un progetto espositivo che, oltre ad avvalersi di prestiti da musei, istituzioni e collezionisti, si apre a due importanti collaborazioni che la portano ad ampliare la sua presenza in città: Villa Necchi Campiglio e Museo del Novecento di Milano. Qui infatti posso essere ammirate due opere – L’amante morta di Arturo Martini (1921-22) e il Popolo di Marino Marini (1929) -che rientrano appieno nella riflessione sull’influenza degli etruschi nel Novecento e che, per questioni conservative, rimangono collocate nei loro spazi abituali.

La “febbre etrusca” di cui tutto il Novecento è stato percorso, secondo la definizione che ne ha dato Vittorio Sgarbi presidente del MART,viene illustrata anche tramite CINETRUSCO, la prima rassegna cinematografica dedicata al cinema d’autore in programma al Museo d’arte sabato 14 e domenica 15 giugno, ideata e curata da Maurizio Harari, archeologo, docente di etruscologia e civiltà italiche e grande appassionato di cinema.
ETRUSCHI DEL NOVECENTO a cura di Lucia Mannini, Anna Mazzanti, Giulio Paolucci, Alessandra Tiddia Milano 2 aprile − 3 agosto 2025
Fondazione Luigi Rovati Corso Venezia 52, Milano T. 02.38.27.30.01 www.fondazioneluigirovati.org info@fondazioneluigirovati.org
