Appuntamento al Forte Sofia di Verona per le opere del festival di street art del mese di marzo attraverso gli scatti di Martha Cooper
Di: Maria Mele
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Si può fare arte in modo semplice pur comunicando messaggi complessi? Secondo lo street artist veronese Pier Paolo Spinazzè è possibile, utilizzando una metafora che tutti in Italia sanno cogliere e apprezzare: il cibo. Nasce così, un po’ per gioco, una firma – CIBO – e una serie di grandi murales che regalano messaggi positivi di armonia, colori e buone vibrazioni sui muri e arredi urbani di Verona e dintorni.

Ma c’è di più. Secondo CIBO attraverso l’espressione artistica si possono condurre anche battaglie sociali e politiche. “Il cibo diventa nelle mie mani una metafora per sensibilizzare sui temi più complessi dei nostri tempi, attraverso l’immediatezza di un linguaggio universale che ci accomuna tutti “ci racconta infatti l’artista mentre ci accompagna in un road tour delle sue opere nell’hinterland veronese. Succede infatti che questi allegri murales, a tema rigorosamente gastronomico, servano a coprire simboli e scritte inneggianti all’odio razziale ed etnico e succede che, quegli stessi murales che raccontano di accoglienza e fratellanza, vengano periodicamente devastati e insozzati.

Per rispondere in modo pacifico a queste manifestazioni di intolleranza, CIBO ha organizzato una chiamata “alle arti” per recuperare alcune sue opere devastate, a cui hanno risposto 11 street artist italiani e internazionali. Attraverso questa performance collettiva, che ha visto impegnati per giorni Claudiano.jpeg, Clet, Eron, Mantra, Millo, Ozmo, Pablos, Pao, Pixel Pancho, Plank, Zed1, i murales vandalizzati hanno trovato nuova forma, significato e dignità. A documentare questo evento artistico, la leggendaria fotografa americana Martha Cooper, pioniera e testimone con i suoi scatti, sin dagli anni 70, del nascere della cultura hip hop dei graffitti e della street art e che ancora oggi contribuisce con la sua attività a preservare questa forma di arte, di per sé effimera.

La mostra fotografica dal titolo Best Before. Street Art Against a Rancid Future, allestita negli spazi di Forte SOFIA a Verona in collaborazione con APS Forte Sofia, Bonobolabo e visitabile fino al 29 giugno, ci racconta, attraverso 50 scatti, lo svolgersi di questa performance collettiva divenendone ” memoria visiva” nonché “indagine sulla vera essenza della street art”, che contrappone “l’effimero al bisogno umano di preservare le cose nel tempo» come ci spiega la curatrice Sara Maira. Ogni pennellata è diventata così un pacifico atto di opposizione all’intolleranza e di lotta all’odio attraverso il colore.
Maggiori informazioni sul sito https://www.cibooooo.com/best-before-exhibit – bestbefore
