A facciata e interno completamente restaurati, dal 14 febbraio Palazzo Maffei ospita l’eccezionale Collezione d’Arte Luigi Carlon.

Di: Pierantonio Braggio

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Il 14 febbraio 2020, ha aperto i battenti nel centro di Verona la “casa-museo” Palazzo Maffei. Dopo due lunghi anni di lavori di delicati restauri, sia sulla facciata che sugli interni, il grande e importante palazzo seicentesco domina ora una delle più colorite piazze veronesi: Piazza Erbe. Il grande edificio, in diciotto sale, ospiterà d’adesso in avanti la Collezione d’Arte Luigi Carlon; collezione-esposizione che non trascura il moderno, per l’appunto, ma che gli dedica un’apposita e ampia sezione.

Non mancano, fra le oltre 350 opere esposte, tra cui quasi 200 i dipinti, scultura, arti applicate – mobili, vetri, ceramiche rinascimentali, maioliche seicentesche -, libri rari ed architettura, nonché disegni. In evidenza, la passione per il Futurismo italiano e la metafisica. Nell’arte moderna e contemporanea dominano capolavori e grandi maestri del XX secolo, da Picasso a de Chirico, da Miró a Kandinskij, da Magritte a Fontana, Burri e Manzoni. Un percorso affascinante, risultato di cinquant’anni di alto interesse per l’Arte dell’imprenditore Carlon, reso più prezioso dall’antico ambiente, tutto stucchi e pitture murali originali, che la ospita. Ambiente, peraltro, che permette una magnifica veduta della Piazza, scrigno di età, opere e stili.

Un centro culturale

Per i suoi importanti contenuti, la casa-museo vuole dunque diventare un centro culturale per Verona, per l’Europa e per il globo. Ovviamente anche attraverso ulteriori iniziative, mirate per lo più a coinvolgere i giovani nell’affascinante mondo dell’arte. Palazzo Maffei non vuole essere solo uno spazio espositivo, ma un’opportunità, un vivace e propulsivo luogo di cultura in stretto dialogo con la città e le grandi Istituzioni culturali di Verona. Eventi, incontri, laboratori didattici e iniziative diverse animeranno a breve le giornate di Palazzo Maffei, che offre anche una biblioteca specialistica su prenotazione e un’impagabile, emozionante vista sulla città.

Luigi Carlon, Cavaliere del Lavoro (e dell’Arte)

“Le opere – ha dichiarato Luigi Carlon – sono racconti di vita, gesti d’amore, testimonianze di quella sensibilità unica e singolare, che ho colto, negli artisti, fin da giovane e dalla quale sono rimasto affascinato e colpito”.

Ci piace notare come in Carlon l’interesse per la storia artistica veronese sia elemento di forte valore identitario della sua raccolta d’arte antica. L’ingente presenza in mostra di artisti-pittori veronesi – quali Altichiero, Antonio e Giovanni Badile, Antonio Balestra, Marc’Antonio Bassetti e molti altri – lo conferma appieno.

Grande segno di amore per l’Arte, dunque, ma altrettanto per Verona. Luigi Carlon non ha infatti voluto far mancare una straordinaria Veduta dell’Adige. San Giorgio in Braida, opera del celebre pittore olandese Gaspar van Wittel risalente al 1705. Luigi Carlon, Cavaliere del Lavoro, Cavaliere dell’Arte!