Il crollo da 1 trilione di dollari mette in luce la vulnerabilità del mercato azionario, un’analisi di cause ed effetti

Di: Fabio Michettoni

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Il crollo da 1 trilione di dollari del mercato azionario, visto lunedì, è un semplice assaggio di cosa può succedere quando le scommesse sull’intelligenza artificiale perdono i propri riferimenti. La maggior parte delle azioni S&P 500 hanno manifestato una sostanziale tenuta, alcune avuto performance soddisfacenti, ma la debolezza di molti nomi Big Tech è stata sufficiente a provocare una svendita spettacolare. Un effetto domino per le Large Cap che, per la seconda volta dall’inizio dell’anno, subiscono una perdita di valore così elevata, se non più alta, in un solo giorno.

Il robusto rimbalzo ha poi contribuito a far rientrare le tensioni, con le azioni Nvidia risalite dell’ 8,93% dopo l’affondo del 17% di lunedì ed aver messo un piedino sotto la media mobile a 200 giorni, da gennaio 2023.
Tuttavia, si può ammettere che la drammatica svendita ha ribadito una estrema vulnerabilità della tendenza del mercato azionario USA che potrebbe ritorcersi contro gli investitori in un prossimo futuro.

Negli ultimi due anni, una manciata di azioni ha alimentato gran parte dell’avanzata del mercato, ma questo non ha molta importanza quando il mercato è in ascesa. Ma quando quei titoli smetteranno di salire e inizieranno a flettere, potranno avere un impatto altrettanto sproporzionato sulla discesa rispetto a come lo avevano nella fase di salita. Un esempio concreto: lunedì, più di 350 titoli all’interno dell’S&P 500, hanno guadagnato, ma l’indice è comunque sceso, appesantito dalle perdite di Nvidia e da altri tra le Big Tech.
Anche i guadagni altrove nel settore tecnologico non sono stati sufficienti a compensare le perdite di Nvidia e di altri nomi di semiconduttori. Ciò dimostra che una reazione negativa a un mercato apparentemente molto apprezzato, può verificarsi proprio quando l’entusiasmo degli investitori appare particolarmente elevato e quando, di conseguenza, gli afflussi nei fon-
di azionari statunitensi raggiungono livelli elevatissimi.

Nessun titolo azionario sale all’infinito, così come nessun indice.