Il Verona esce sconfitto dalla sfida contro il Napoli al Maradona: luci e ombre per la squadra di Zanetti, attesa adesso da partite decisive
Di: Nicola Sordo
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Troppo Napoli per il Verona. Proibitiva, ma già si sapeva, la sfida alla capolista. I partenopei hanno risposto con forza alla sconfitta subita al Bentegodi lo scorso agosto, in un momento in cui la squadra di Antonio Conte era ancora, a tutti gli effetti, un cantiere aperto. Troppo ampio il divario tecnico per pensare anche solo di avvicinarsi a replicare l’impresa che aveva caratterizzato l’avvio della stagione di mister Zanetti. Questa volta, però, il Verona ha mostrato maggiore solidità rispetto alle pesanti sconfitte subite a Bergamo e contro l’Inter.
Eppure, la squadra gialloblù ha nuovamente concesso un gol al primo tiro in porta degli avversari. Sfortunato Montipò nella deviazione decisiva sul palo colpito da Di Lorenzo, propiziata da una sponda intelligente di Lukaku, tra i protagonisti della serata insieme a Neres e Lobokta. Il belga ha sfruttato al meglio le sue qualità, risultando decisivo anche nell’azione del 2-0 firmato da Anguissà nella ripresa.
Fa paura quando scende il Napoli, nel primo tempo lo stesso Anguissà e McTominay perdonano un Hellas frastornato dopo il gol a freddo. Dietro però la sensazione è che la squadra di Conte qualcosa possa concedere, e infatti Tengstedt di testa lascia immobile Meret mancando di poco lo specchio. Serve un mostruoso recupero dell’ex Rrhamani invece a fermare il danese pescato in area al culmine di una buona ripartenza. Fin troppo passivo invece il Verona nella ripresa, il raddoppio azzurro è una sentenza e da lì, tolto un mancino di Kastanos respinto da Meret, è un inesorabile countdown verso un epilogo già scritto.
Napoli-Verona: promossi e rimandati
Meno incisivo del solito Casper Tengstedt: pochi palloni a disposizione, ma qualche errore di troppo nelle rare occasioni avute, tra cui un colpo di testa finito fuori misura e un contropiede vanificato da un intervento di Rrahmani. Al contrario, Duda ha confermato il suo valore, gestendo il centrocampo con autorità e dimostrandosi fondamentale in entrambe le fasi. Bene anche Faraoni, rientrato con una prestazione solida, e Sarr, sempre più centrale nel progetto tattico di Zanetti e prezioso nello sviluppo della manovra. Mai pericoloso sotto porta, ma le occasioni arriveranno.
Zanetti ha impostato la partita, come facilmente pronosticabile, puntando su una difesa compatta e ripartenze rapide. Tuttavia, la mancanza di uomini adatti a sfruttare la velocità si è fatta sentire, Tchathcoua (squalificato) su tutti. Forse un po’ tardivo in questo senso l’ingresso di Livramento, chiamato in causa quando il Napoli aveva già messo in ghiaccio la partita.
Sconfitta comunque da mettere in conto contro un avversario di ben altro spessore, sicuramente più dignitosa di altre prestazioni horror viste recentemente. Adesso la Lazio al Bentegodi, poi gli snodi cruciali a Venezia e Monza. Quelle sì, partite da non sbagliare e che delineeranno, in un senso o nell’altro, il percorso dei gialloblù.
Foto: Getty Images