La versione  che spesso si racconta dell’amore nei libri e nei film è quella dell’amore romantico, ma è l’unica sfaccettatura che possiamo trovare?

Di: Samuela Piccoli

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La versione borghese dell’amore” terzo romanzo di Margherita Marvasi uscito il 22 maggio è l’incarnazione dell’amore come dovrebbe nascere, evolvere e lentamente cambiare nel corso del tempo per diventare qualcosa d’altro da sé, ma, pur sempre, magico ed eterno. Margherita Marvasi è nata a Bologna nel 1970. Laureata in Scienze Politiche, nel 2002 viene assunta dal Gruppo Espresso come giornalista professionista. Nel 2005 si trasferisce a Zanzibar e crea il fashion brand MAGÒ. Oggi vive tra Bologna, Berlino, Zanzibar e viaggia spesso in Asia. “Zanzibar è una bugia” è il suo primo libro, seguito poi da “La donna drago” (2022).L’amore tra i due protagonisti de “La versione borghese dell’amore”, Penelope e Riccardo nasce come passione giovanile sullo sfondo dell’affascinante isola di Pantelleria e poi lentamente evolve e cresce sfociando nel matrimonio e nella nascita dei figli. Nonostante lutti, tradimenti e distacchi resiste al trascorrere degli anni e, alla fine decide di rimanere fedele a se stesso o alla nuova versione di sé.

Trama

Siamo negli anni ’70 Penelope vive a Pantelleria dopo essere fuggita da Milano portandosi dietro problemi di alcolismo. È un’artista che ama sperimentare e, soprattutto che non vuole innamorarsi per rispetto di quella libertà che considera sacra. Penelope non è sola, condivide la passione per l’isola e  suoi dammusi con Rocco, al quale racconta le sue frustrazioni tenendolo, comunque sempre un po’ a distanza. Riccardo, giornalista in cerca della storia esclusiva da raccontare, incontrerà Penelope in un bar e per loro inizierà un’appassionante e passionale storia d’amore sullo sfondo dell’isola di Pantelleria con il suo mare cristallino, la sua terra battuta dal vento e i suoi profumi.

Le carriere dei due giovani decolleranno, ma la nascita dei figli, i viaggi di Riccardo e un terribile lutto li porteranno ad allontanarsi e a cercare conforto e sicurezze lontano dalla famiglia. Riccardo li troverà nel lavoro, mentre Penelope si affiderà alla decennale amicizia con Rocco. La vicenda è raccontata dalla voce di Eva, che rinuncia all’amore per la libertà o per non accontentarsi, e mostra le varie sfaccettature del rapporto tra Penelope e Riccardo durante il passare degli anni. Un rapporto d’amore borghese capace di durare una vita intera, nonostante tutto.

I profumi di Pantelleria

Scorrendo le pagine del romanzo, inghiottiti dall’amore passionale di Penelope e Riccardo, due giovani degli anni ’70 in cui molti potrebbero identificarsi, non si può non avvertire i profumi dell’isola e riempirsi gli occhi del colore cristallino del mare. Le descrizioni portano il lettore sulle strade polverose dell’isola o all’interno dei dammusi, case tipiche dell’isola in cui si dipanano le vicende della giovane coppia. Il contrasto tra la vita frenetica di Milano e quella libera e selvaggia di Pantelleria si nota per quel senso di libertà che scaturisce ogni volta che mettono piede sull’isola.

Penelope e Ulisse

Cr. ph. Lo sbuffo

Penelope incarna in sé la donna paziente e devota che attende il suo amato per anni restando fedele al suo amore, ma decidendo anche, secondo la giovane milanese, che forse la vita solitaria  in piena libertà non è poi così terribile. Il soprannome dato a Penelope è Uli, da Ulisse, uomo irrequieto, astuto, tenace ma anche capace di usare la sua intelligenza per salvare la propria vita e quella dei suoi compagni. Forte in lui è lo spirito d’avventura e la volontà di conoscere, unita al costante desiderio del ritorno: la nostalgia per la casa e la famiglia e l’amore per sua moglie. Le stesse caratteristiche presenti in Penelope capace di immergersi completamente nella sua arte come di rinunciare a tutto per la famiglia. Ma come la sposa di Ulisse, anche la moderna Penelope sperimenta il distacco, l’abbandono del suo compagno sempre in viaggio a caccia di scoop. Anche lei attenderà per anni che il loro amore possa rinnovarsi, nonostante le difficoltà, i tradimenti e nonostante la vita stessa, mostrando che forse l’unica forma di amore duraturo è quello che sa evolvere e andare avanti.

I personaggi

I personaggi maschili sono personaggi positivi, intelligenti capaci di forti passioni, ma anche di capacità lavorative notevoli. Riccardo è solare e appassionato i primi anni, devoto, a modo suo, alla famiglia e alla sua Penelope. Il lutto che li colpisce tutti lo farà chiudere in se stesso e cercare conforto nel lavoro e nel distacco da tutto ciò che prima riteneva indispensabile. Fino alla catarsi finale, quando raggiunto l’apice dell’assenza e dell’apparente menefreghismo, si rende conto che, nonostante tutto, ciò che davvero conta è il legame con la famiglia e l’amore in tutte le sue forme piacevoli e dolorose.

Rocco invece rimane fedele al suo sentimento per Penelope, per quella ragazza esile ma piena di entusiasmo capace di rinunciare a tutto per cercare la sua vena artistica. Quella stessa ragazza giunta da Milano che durante gli anni saprà dare valore alle sue scelte e saprà ricusare i sentimenti per riannodare i fili di un rapporto mai uguale e in continuo cambiamento.

Tutti i personaggi che vivono intorno a Penelope e Riccardo vengono assorbiti dalla loro energia e dalle loro vicende familiari. I figli Pepe e Caterina, non saranno in grado subito  di trovare la loro strada perché avvolti dall’aura genitoriale; solo Caterina alla fine riuscirà a far valere il suo pensiero e le sue scelte in contrasto con quelle del padre rendendosi conto che, malgrado tutte le vicissitudini, la vera roccia per loro è Penelope.

L’amore allora e oggi

Gli anni ’70 incarnano gli ideali di libertà e di amore libero derivanti dal decennio precedente. Penelope, infatti non ha nessuna intenzione di innamorarsi. Eppure il fato pone sul suo cammino Riccardo e per loro innamorarsi e decidere di trascorrere la vita insieme sarà un passaggio naturale. Ma l’amore come ogni cosa, non rimane mai uguale a se stesso, muta, si evolve e la passione sfrenata iniziale diventa complicità, affetto, desiderio di condivisione e di passare tutto il tempo possibile insieme. Non è sempre facile capire i cambiamenti e le difficoltà dell’altro; nel mondo moderno usa e getta, è più facile cambiare partner che mettersi in discussione. Come spesso si sente, siamo tutti più connessi ma molto più soli. E allora ben venga l’amore borghese di Penelope e Riccardo capace di superare tutte le peripezie della vita. Un amore che viene ferito ma che sa anche rinnovarsi e sceglie di andare avanti fino all’ultimo respiro.