L’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza intrattiene il pubblico anche d’estate, in una location fuori dal contesto del teatro palladiano
Di: Camilla Piazzon
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L’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza continua a intrattenere il pubblico anche d’estate, in una location fuori dal contesto dello storico teatro palladiano. Nella chiesa di San Lorenzo, Venerdì 30 giugno, l’Ensemble d’archi, insieme a Klaus Manfrini alla Viola, ha portato “Notturno tre“. I brani eseguiti, nello specifico, sono stati “Quartetto in Fra minore, Op. 20 n.5” di Haydn e “Quintetto in la maggiore k 581” di Mozart.
Prima di esibirsi, l’Orchestra ha illustrato come Hayd, maestro nel quartetto d’archi, avesse dedicato le ultime opere al collega Mozart. Quest’ultimo invece, conobbe Anton Stadler, al quale è dedicato il quintetto e, molto probabilmente, anche il concerto intero. L’aggiunta del clarinetto è stata ripresa da Johannes Brahms nell’Ottocento e dal movimento romantico.
Gli appuntamenti dal titolo “Notturno” nascono come proposta musicale, accompagnando così il pubblico vicentino nelle notti estive, in particolare il venerdì. I concerti sono iniziati il 9 Giugno e termineranno il 28 luglio: il repertorio è molto vasto, da Van Beethoven a Schubert a Roussel, solo per citarne alcuni. Protagonisti non solo gli archi o il clarinetto, bensì anche il pianoforte, tromba e addirittura marimba e vibrafono.
L’Orchestra del Teatro Olimpico nasce come un progetto unico in Veneto nel 1990 e fino ad ora ha organizzato circa un centinaio di concerti, collaborando anche con artisti di fama internazionale come ad esempio Maria Tipo, pianista, Giuliano Carmignola, violinista, e moltissimi altri ancora. Si tratta di un’Orchestra il cui scopo non si limita soltanto alla formazione dei giovani talenti, ma anche di realizzare appuntamenti e concerti per il pubblico, come visto con “Nottuno”. Ad oggi è diretta da Alexander Lonquich e la sede organizzativa si trova più precisamente a Lonigo, in provincia di Vicenza.
E’ possibile consultare la programmazione dei futuri notturni qui .
