Philip Roth al cinema con “Tromperie” di Arnaud Desplechin: adattamento presentato come sezione della Première di Cannes 2021
Di: Roberto Tirapelle
LEGGI ANCHE: Verona, l’ultimo appuntamento de “I martedì al cinema”
SINOSSI: Londra – 1987.
Philip è un famoso scrittore americano che vive in esilio a Londra. La sua amante viene regolarmente a trovarlo nel suo ufficio, rifugio per i due amanti. Qui fanno l’amore, litigano, si riconciliano e parlano per ore – delle donne che segnano la sua vita, del sesso, dell’antisemitismo, della letteratura e della fedeltà a se stessi…
Il libro di Philip Roth “Tromperie” (L’inganno) è stato per anni uno dei preferiti di Arnaud Desplechin . Il regista ha riflettuto a lungo sul modo e il tempo giusti per adattarlo. Il film che ne risulta è interpretato da Denis Podalydès , Léa Seydoux ed Emmanuelle Devos , ed è presentato come sezione della Première di Cannes 2021.
Infatti Arnauld Desplechin dichiara:
“Ho provato più volte e non sono mai stato contento del risultato. Ho preso in considerazione l’idea di adattarlo per il palco per Denis Podalydès, e ancora una volta ho fallito. È successo qualcosa durante il blocco e mi sono sbloccato”.
Teniamo conto di come Philip Roth (scomparso tre anni fa), uno dei più noti e premiati scrittori statunitensi della sua generazione e considerato tra i più importanti romanzieri ebrei di lingua inglese, sia cresciuto nella sua ampia produzione nello scontro tra estimatori e detrattori. Ad oggi risulta ancora più problematico il suo “nuovo genere di sintesi” – come lo definisce il critico Harold Bloom – se portato al cinema. Si pensi ad esempio a “La macchia umana” di Robert Benton (trasposizione peraltro eccellente per alcuni aspetti), “Lezioni d’amore” di Isabel Coixet, “American Pastoral “ di Ewan McGregor, oppure dalla trasposizione distruttiva di sceneggiatori leggendari come Ernest Lehman con un film “Il lamento di Portnoy” considerato tra l’altro uno dei suoi romanzi più famosi.
“Tromperie”, invece, fa una eccezione per le note qualità di Arnaud Desplechin. che ha saputo tradurre in cinema il linguaggio dialogato di Roth. E’ un film girato tutto in interni, l’ufficio dello scrittore, un ambiente intimo ma dove la macchina da presa e il cinema trovano uno spazio, sugli oggetti, sui primi piani dei personaggi, sui loro corpi. La reciproca dialettica degli interpreti trova la sintesi tra materia, concetto, pensiero, superfice, amore, egoismo, tradimento, antisemitismo, liberalismo. Anche gli interni sono pochi: lo studio in cui il protagonista Philip incontra la sua amante e di cui abbiamo accennato all’inizio; la camera da letto che divide con la moglie; l’ospedale in cui giace malata una vecchia fiamma; la sala del processo l’unica corale. E’ una costruzione del set che Desplechin adatta alla affabulazione/discussione (quando la si comprende) di Roth, e diventa ciak/azione della narrazione, dello spazio-cinema.
Sugli attori Desplechin dichiara:
“Non volevo lavorare con Léa e Denis insieme prima delle riprese. Hanno letto alcune scene insieme e basta. Ma ho letto tutte le scene del film con Léa, poi con Denis, separatamente. Con Julie Peyr, abbiamo rispettato ogni parola del libro. Sul set, Léa Seydoux è sempre riuscita a sorprendere noi, Denis e me. In ogni scena, ha raccontato un lato diverso del suo personaggio. Denis la segue come lo scrittore segue il suo personaggio, senza mai precederlo. Ogni giorno delle riprese, raccontavo a Denis una storiella divertente”.
Gli interpreti sono incantevoli, da Denis Podalydes (Philip) che Desplechin ha ritrovato 25 anni dopo la sua interpretazione in “Comment je me suis disputé…”, a Lea Seydoux (l’amante inglese) che in questa interpretazione conferma la sua determinazione a superare i successi già ottenuti nella sua carriera: primi piani perfetti di recitazione, eleganza, charme. Bravissime anche Emanuelle Devos e Anouk Grinberg. Così le parole di Roth e il cinema di Desplechin hanno trovato anima e carne.
Una domanda a Léa Seydoux:
In “Trompeire”, la dolcezza della tua voce è sorprendente, quasi ipnotica, dalla scena iniziale quando ti rivolgi alla telecamera. Era questo un punto di partenza?
“Ho avuto pochi ruoli chiacchieroni nei film, di più con battute così impegnative. Le parole dovevano essere espresse in modo incisivo e rapido. Abbiamo sicuramente più voci a seconda del periodo e della situazione in esistenza. La mia voce in “Roubaix, une lumière” è ovviamente diversa da quella che ho in Tromperie. La mia voce in questo film è più vicina alla mia nella vita”.
Tromperie
Regia Arnaud Desplechin – Produzione : Why Not Productions
Cast : Léa Seydoux, Denis Podalydès, Emmanuelle Devos, Anouk Grinberg et Rebecca Marder de la Comédie Française.
Genere : Drame Nationalité : France Anno: 2021
(cr.ph. Shanna Besson)