Dal 1 novembre al 6 aprile il Castello di Novara ospita la mostra d’arte “PAESAGGI. Realtà Impressione Simbolo. Da Migliara a Pellizza da Volpedo”

Di: Maria Mele

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Dal 1 novembre al 6 aprile 2025 le sale del Castello di Novara ospitano un vero e proprio viaggio nei paesaggi tra Piemonte e Lombardia a cavallo tra gli anni 20 dell’Ottocento e il primo decennio del Novecento.
PAESAGGI. Realtà Impressione Simbolo. Da Migliara a Pellizza da Volpedo, a cura di Elisabetta Chiodini, questo il titolo della mostra organizzata con la collaborazione di Associazione METS Percorsi d’Arte, che prosegue un percorso iniziato nel 2018 .


Dopo la prima fortunata rassegna intitolata “Ottocento in collezione. Dai macchiaioli a Segantini” nel 2018, fino alla mostra “Boldini, De Nittis et Les Italiens de Paris” (2023-2024) di cui vi abbiamo parlato estesamente QUI, Il Castello di Novara ci ha sempre offerto splendidi approfondimenti sul particolare periodo storico artistico dell’800.
Perché una mostra sull’evoluzione della pittura di paesaggio?
“Si tratta di un aspetto poco noto, ma peculiare per la storia dell’arte”, ci risponde la curatrice Elisabetta Chiodini. Proprio nel secondo decennio del 1800, infatti, si andavano affermando i cosiddetti “paesisti”, artisti dediti a ritrarre i paesaggi. A conferma di questo crescente interesse sul tema in Italia e in Europa,l’Accademia di Belle Arti di Brera istituì e affidò proprio in quegli anni al genovese Giuseppe Bisi, di cui troviamo parecchi quadri in mostra, la prima cattedra di paesaggio.


Le 70 opere esposte, molte delle quali provenienti da collezioni private, spaziano dalla campagna all’alta montagna, dai laghi al mare fino ad arrivare ai paesaggi urbani del cuore di Milano, ma non solo; le nove sezioni della rassegna costituiscono in realtà un vero e proprio viaggio dal vero al simbolico che ha inizio con la romantica “pittura di paese”, con l’alessandrino Giovanni Migliara , il bresciano Luigi Basiletti , il veronese Giuseppe Canella , il torinese Massimo d’Azeglio e il genovese Giuseppe Bisi, per arrivare attraverso il naturalismo di Filippo Carcano, Pompeo Mariani e Francesco Filippini, al paesaggio divisionista di Giovanni Segantini, Angelo Morbelli e Giuseppe Pellizza, a cui è dedicata una sezione a parte.

Tra le novità in mostra anche La Clementina una delle tre opere “ritrovate” di Pellizza, un dipinto che non veniva esposto dalla Biennale di Venezia del 1909 -conosciuto fino ad ora solo attraverso una sua immagine in bianco e nero – e l’anteprima del docufilm Pellizza Pittore da Volpedo con Fabrizio Bentivoglio diretto da Francesco Fei, presentato alla mostra del cinema di Roma lo scorso ottobre, che uscirà nelle sale nel 2025.
La nostra visita alla città novarese si conclude con una passeggiata al vicino Broletto che ospita un vero piccolo gioiello, sconosciuto ai più, la Galleria Giannoni, che raccoglie una ricchissima collezione d’arte, alla quale i visitatori della mostra Paesaggi avranno diritto di ingresso gratuito.