La scuola Appio Spagnolo, istituzione nata nel 1910 per volontà dell’omonimo Maestro, è ora un’associazione culturale sostenuta da aziende e dal comune di Cerea
Di: Andrea Panziera
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Spesso gli insegnanti si pongono la fatidica ma ineludibile domanda: quanto di quello che sto insegnando servirà poi nella vita di tutti i giorni ai miei studenti? Con ciò non si vuole assolutamente sottintendere che l’arricchimento culturale “tout court” rappresenti in qualche modo un lusso o, peggio, un valore che soltanto alcuni privilegiati sono poi nella condizione di utilizzare, traendone indubbio beneficio. Saperne di più su tutto lo scibile umano serve, in ogni caso, a prescindere. Tuttavia, non si può disconoscere che in particolari contesti didattici, il bagaglio formativo di tipo marcatamente operativo, modellato e orientato alla produzione di beni e servizi, giocoforza diviene prevalente rispetto alle altre possibili componenti istruttive. Gli ITS Academy, nelle loro varie declinazioni e specializzazioni, oggetto della Legge n. 99 del luglio 2022, recante il titolo “Istituzione del Sistema terziario di Istruzione tecnologica superiore”, alternando le lezioni in aula a periodi di stage presso le aziende dei settori merceologici di riferimento, seguono con successo questa logica. I numeri del rapporto fra diplomati e occupati sono superiori a quelli di molte Facoltà. Ma non tutti sanno che sul territorio esistono Associazioni che perseguono i medesimi obiettivi, grazie alla creazione di vere e proprie Scuole di Formazione specifiche, calibrate su particolari segmenti produttivi o su singole mansioni all’interno dei medesimi, con l’aggiunta di una flessibilità di orari e con proposte didattiche a misura di utente. Ma va rimarcato che non si tratta di un doppione degli ITS Academy. Per usare una terminologia accademica, la loro relazione è simile a quella che esiste fra Macro e Microeconomia. Gli ITS forniscono una preparazione più “generalista”, propria di una vision orientata al settore di riferimento; invece le Associazioni sono più ancorate a specifici segmenti di attività sul territorio e calibrano la didattica “ad personam” sulla mansione. Prendendo a prestito un termine del passato, si potrebbero definire come un Aio professionalizzante. Una di queste è Appio Spagnolo, il cui nome fa riferimento al maestro omonimo, fondatore nel 1910 a Cerea della prima Scuola Popolare di Disegno. L’ intento era quello di dare una chance concreta di inserimento qualificato nel mondo del lavoro a persone che, senza quella opportunità meritoria, avrebbero avuto poche o nessuna possibilità di uscire da condizioni di assoluto e probabilmente infinito precariato. Dopo questa, seguirono altre analoghe iniziative, tutte connotate da una visione del Sociale di grande spessore etico. L’Associazione, erede di questa Scuola di Formazione, dal 1997 porta avanti con slancio, chiarezza di intenti ed obiettivi, il patrimonio di esperienze accumulato in oltre 100 anni di attività, grazie all’azione dei suoi responsabili. Questo, pur in presenza di risorse limitate e della conclamata crisi ed involuzione del settore del mobile d’arte, che negli ultimi 40-50 anni ha subito cambiamenti epocali nella tipologia della domanda e dei mercati di sbocco. La sfida è certo assai impegnativa e richiede un monitoraggio continuo dei mutevoli scenari internazionali, una costante analisi delle variazioni dei gusti dei consumatori e il conseguente riposizionamento e adeguamento dei processi produttivi. Ma Associazioni come Appio Spagnolo hanno maturato una expertise tale da valutare in tempo quasi reali la portata delle mutazioni in atto, con la conseguente capacità di indirizzare sia la formazione che l’ operatività da essa riveniente verso i nuovi standard di mercato. L’unico rischio, come non di rado avviene in questi casi, è che le Istituzioni le lascino sole ad affrontare questi cambiamenti repentini ed epocali; ma alla luce dell’opera meritoria a favore del tessuto produttivo locale, sarebbe altamente auspicabile che questa eventualità non fosse mai nell’ordine delle cose.