Con l’avvento dei treni ad alta velocità, questo mezzo è spesso preferito all’automobile o all’aereo da lavoratori o turisti

Di: Maria Mele

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Il trasporto ferroviario viene considerato una valida alternativa a quello su strada perché più sostenibile, spesso più veloce e meno inquinante. Con l’avvento dei treni ad alta velocità, inoltre, questo mezzo è spesso preferito all’automobile o all’aereo da chi debba spostarsi per motivi professionali o di turismo.

Ma anche se consideriamo il viaggio stesso come momento integrante e qualitativamente rilevante dell’esperienza complessiva, dobbiamo rivalutare la strada ferrata.

Nuovi treni turistici Italiani, la nuova società del gruppo FS presentata a luglio di quest’anno al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa a Napoli, opera nel settore lusso e treni storici e propone il treno come mezzo di trasporto proprio per chi ama un turismo lento e sostenibile.

Come riferisce Luigi Corradi AD di Trenitalia, Nuovi treni turistici Italiani nasce per “promuovere un nuovo modo di viaggiare verso mete e destinazioni fuori dai classici circuiti turistici”.

Linea ferroviaria Porrettana.

Attraverso il progetto Binari senza Tempo, della Fondazione FS, si intende promuovere un’Italia ancora nascosta e conservare la memoria di alcune linee ferroviarie che attraversano la provincia italiana – circa 600 km di strada ferrata – ormai poco appetibili per il trasporto regolare di persone e merci, ma con una storia importante da narrare, creando una sorta di museo diffuso itinerante. Prendiamo ad esempio la Porrettana una delle prime linee ferroviarie realizzate nel Paese a cavallo tra Toscana ed Emilia Romagna.

Conosciuta anche come “la Transappennina”, la Porrettana è la linea ferroviaria che nel 1864 congiunse Nord e Centro Italia, valicando per la prima volta gli Appennini.

La storia della Porrettana è articolata e complessa al pari della sua realizzazione che vide il coinvolgimento di quattro stati preunitari: il granducato di Toscana, i ducati di Parma e Modena, lo Stato Pontificio e, soprattutto, l’Impero Asburgico che, tramite la Porrettana, desiderava raggiungere dal Lombardo Veneto il proprio territorio di Livorno. In questo modo venne lasciata in eredità alla neonata nazione italiana un’opera fondamentale, a livello pratico e simbolico, che lavorò a pieno ritmo fino al 1934, anno in cui con l’inaugurazione della Direttissima Bologna‐Firenze, perse rapidamente di importanza, diventando una ferrovia regionale.

Museo ferroviario di Pietrarsa | Napoli.

Abbandoniamo ora l’Appenino Tosco Emiliano per spostarci più a sud, in Abruzzo dove ci aspetta la linea ferroviaria Sulmona – Isernia, la celebre Transiberiana d’Abruzzo, conosciuta anche come Ferrovia dei Parchi, uno dei percorsi ferroviari più panoramici e belli d’Italia.

Con i suoi quasi 129 chilometri di lunghezza, di cui 25 in ben 58 gallerie, la Sulmona-Isernia è uno dei capolavori dell’ ingegneria italiana, la cui costruzione, iniziata nel 1892, durò 5 anni. Inaugurata il 18 settembre 1897 fu definita Transiberiana per via delle abbondanti nevicate che, nel periodo invernale, ne interessavano il percorso.

La Transiberiana d’Abruzzo.

Ben due locomotive a vapore, tra cui la storica Gr. 940 costruita per le ripide tratte appenniniche, si alternano nel trainare una composizione di carrozze Centoporte e Corbellini realizzate tra il 1920 e 1930 e bagagliai attrezzati per il trasporto bici.

Ed ecco che ritorna la suggestione dell’Orient Express che visse il suo periodo d’oro negli ormai lontani anni ’30 per chiudere la propria affascinante e gloriosa carriera nel 1948, dopo essere stato teatro di eventi storici, aver trasportato re, imperatori e persino una spia internazionale, la celebre Mata Hari, aver ispirato moltitudini di viaggiatori e… anche la penna di qualche scrittrice.

Dal prossimo anno sei affascinanti treni extralusso attraverseranno la nostra penisola rendendo omaggio negli arredi interni – curati da Dimorestudio – nelle atmosfere anni ’60, e nel nome alla “dolce vita “romana.

Il progetto Orient Express la Dolce Vita, creato da Arsenale Group in sinergia con Orient Express di Accor Group, Trenitalia-Gruppo Ferrovie dello Stato e Fondazione FS Italiane, è il primo di hospitality di lusso su rotaia, e propone un viaggio nel fervore artistico e nella gioia di vivere tutta italiana che ha caratterizzato quegli anni.

Ci troviamo di fronte a un’ inversione di tendenza nelle scelte turistiche? Possiamo immaginare che nei prossimi anni la richiesta si sposterà verso un modo di viaggiare più lento, più sintonico con la natura circostante e i ritmi del viaggiatore? Non abbiamo risposte certe, ma è ormai evidente che cominciano a farsi strada alternative turistiche che ci consentono di riappropriaci di atmosfere che, a oggi, sembravano perdute.

Articolo originale su WellMagazine