Venerdì 25 agosto, Palazzo da Schio ha ospitato “Romeo e Giulietta”, una produzione Stivalaccio Teatro

Di: Camilla Piazzon

LEGGI ANCHE: ExvUoto Teatro: un podcast per raccontare i quartieri

Il cortile di Palazzo da Schio a Vicenza ha ospitato la sera di venerdì 25 agosto “Romeo e Giulietta”, una produzione Stivalaccio Teatro, messa in scena all’interno del contesto Be Popular- festival del teatro popolare. Lo spettacolo è in realtà il secondo appuntamento della Trilogia del Commediante.

Venezia, 1574. Questi estremi non si avvicinano al luogo e alla data della tragedia Shakesperiana, ma bensì alle vicende di Giulio Pasquati (Marco Zoppello) e Girolamo Salimbeni (Michele Mori). Questi due saltimbanco sono appunto ingaggiati dalla Serenissima per mettere in scena la più grande tragedia mai scritta in onore della visita del re Enrico III di Valois. Con poche ore a disposizione ma tanto denaro in vista, i due si ritrovano così a dover preparare lo spettacolo. E chi fa la parte di Giulietta? Veronica Franco (Anna De Franceschi), cortigiana, si improvvisa l’eterea figlia Capuleti.

Stivalaccio Teatro colpisce sempre per la sua capacità di coinvolgere il pubblico: non si vuol fare riferimento soltanto al ritmo incalzante delle produzioni, ma bensì anche alla possibilità di avere davanti a sé degli spettatori attivi, che possano prendere parte della messinscena. D’altronde, il teatro una volta era un luogo d’incontro e di socialità, molto distante da come viene percepito oggi. L’essenza di quel teatro popolare viene riesumata da questa compagnia, che ha portato in scena uno spettacolo a 360° tra canti e musiche. Il dialetto si unisce ai versi dal poeta inglese e i momenti tragici si differenziano perfettamente dalle scene comiche con soluzione di continuità. Una sorta di dualismo che spiega come, alla fine, i classici possano essere vicini a tutti.

E come non concludere questo articolo se non con “Viva il teatro, Viva Stivalaccio!”