La viticoltura veronese fa i conti con il cambiamento climatico. Si rischiano gravi danni alla produzione e al reddito delle imprese agricole
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Siccità, gelo e brina, caldo eccessivo, malattie e grandine: la viticoltura veronese deve fare i conti con i cambiamenti climatici che influiscono di anno in anno sulla produzione e sul reddito delle imprese agricole. Per questo è necessario trovare sistemi agronomici e valide forme di tutela. Queste, in estrema sintesi, le tematiche trattate nel convegno organizzato a Vinitaly da Condifesa Verona CODIVE e ASNACODI Italia “Il clima che cambia. Nuove sfide per la nostra viticoltura”. L’appuntamento è lunedì 3 aprile alle 10.00 in Sala Respighi, al primo piano del Palaexpo a Veronafiere.
Dopo il saluto istituzionale del presidente di CODIVE Luca Faccioni, Paolo Tarolli dell’Università di Padova parlerà di “Estremizzazione del clima: quale futuro per la viticoltura veneta?”. Il presidente ASNACODI Italia Albano Agabiti si focalizzerà sul tema “La gestione del rischio nella nuova programmazione”. La novità Agri-Cat sarà illustrata da Fabrizio Giuliani durante l’intervento “Il funzionamento del nuovo strumento nazionale a difesa delle produzioni agricole”. Giuseppe Boatto di Agrifondo Mutualistico Veneto – Friuli parlerà di “Fitopatie della vite: risultati di tre anni di attività”.
“La resilienza dei vitigni dimenticati” sarà l’intervento di Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi di G.R.A.S.P.O. insieme alla presentazione del libro “La biodiversità viticola, i custodi, i vitigni, i vini”. Moderatrice dell’incontro sarà Corinna Gianesini, sommelier e curatrice della guida Slow Wine Veneto.
“Il cambiamento climatico sta creando problemi sempre più gravi anche alla viticoltura veronese”, evidenzia Luca Faccioni che aggiunge “In questo contesto, è fondamentale trovare soluzioni che garantiscano la tutela delle nostre produzioni e delle imprese agricole. La vite è la coltura più assicurata nella provincia veronese per il ruolo centrale che ricopre nell’economia del territorio. Il convegno è un’importante occasione per fare il punto sulla situazione e per discutere con esperti del settore le nuove sfide che ci aspettano”.