Il 25 novembre, eseguite dai cori di Serena Peroni, le musiche delle compositrici donne della storia hanno emozionato il pubblico a Trissino

Di: Benedetta Breggion

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Si è conclusa venerdì 25 novembre la rassegna Donna sei, Donna puoi che Martina Benetti, l’ Assessore alla cultura di Trissino (VI), ha reso possibile per celebrare e far riflettere la comunità in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Per coronare la rassegna è stata scelta la musica dei cori di Serena Peroni, Iter Novum ed Ensemble La Rose, i quali, per l’ occasione, si sono esebiti con brani di autrici donne di tutte le epoche.

Serena Peroni nel discorso di presentazione. Cr.ph: Serena Peroni

La seria dedizione con cui le talentuose musiciste (ma anche musicisti) hanno dato vita alle opere di queste artiste, ha fatto sì che le Sale dell’ Istituto risuonassero della voce unita di ben dieci secoli di compositrici donne. La voce, quindi, dell’impeto con cui esse hanno sfidato la storica prevalenza di genere che facesse sì che l’atto creativo fosse sempre e solo una prerogativa maschile.

Musiche che, nel XXI secolo, risuonano insistenti all’ ascolto delle nuove generazioni, che sempre di più devono fare i conti con quella discriminazione di genere della storia giunta a lasciare nell’ oblio i talenti creativi di certe categoria sociali.

Così si è espressa l’ Assessore in merito all’ evento : “Sono riusciti a far capire qual è stato il valore della donna nel corso dei secoli, andando oltre alle forme di violenza più note. È stato preso un nuovo approccio, con cui hanno saputo dimostrare come certe donne, in momenti più difficili rispetto ad adesso, in cui la donna non voleva dire niente, sono riuscite in qualche modo ad emergere e a portare avanti quello in cui credevano. Sicuramente ci sarà stata qualcuna che poi avrà ceduto. Ma c’è anche stata chi ce l’ha fatta ed è proprio lì che dobbiamo puntare.”

L’ esecuzione di Ave Generosa di Hildegard Von Bingen. Cr.ph.: Serena Peroni

Dall’ unione di Iter Novum e Ensemble La rose sono sbocciati capolavori in grado di creare un’ atmosfera potente di femminilità e di tale magnificenza che talvolta il pubblico temeva di poter disfare con i suoi applausi. L’ unione, anche di cantanti e direttrice, ma soprattutto dall’ unione delle musiciste dei musicisti con l’ arte di queste menti

L’ evento nato dall’impegno di Serena e dei suoi coristi, e supportato dalla preziosa sensibilità dell’ Assessore, ha dimostrato come pensare il futuro, spesso, significa reinterrogare il passato e saperne vedere aspetti che prima non erano abbastanza valorizzati con lo sguardo di quel tempo. Questa riflessione richiede spesso il contributo di tutti i campi del sapere. La musica, infatti, aveva molto da dire in questo caso e la serata vuole essere un esempio per quello che, nel caso delle compositrici donne, deve essere riconosciuto, ovviamente non solo riguardo alle autrici di musica corale.

“Con questa serata sono riusciti a trasmettere un clima femminile molto forte, toccante, fatta al tempo stesso di dolci melodie”, ha affermato Martina Benetti, Assessore alla cultura di Trissino. “Mi è sembrato di rivivere dei momenti storici dove c’ erano queste ragazze che hanno lottato per scrivere un brano, spesso costrette a nascondere la loro identità. Non perché volessero essere il re d’ Italia, per esempio, ma semplicemente essere delle autrici ed essere se stesse in quello che volevano fare loro. Hanno aggiunto alla mia rassegna un valore inestimabile”.

La serata

Per l’ evento, si è scelto di eseguire i brani in ordine cronologico, per rappresentare l’ evoluzione della figura della compositrice nella storia.

La serata ha avuto inizio sulle note della monodia medievale di Ave Generosa di Hildegard Von Bingen, la monaca benedettina dai numerosi talenti, tra i quali quello musicale spicca fra tutti. Il brano è considerato tuttora il primo brano di cui si ha conoscenza scritto da una donna nonchè scritto per altre donne, dato che le esecutrici del tempo erano altre monache, e riguardo ad una donna, essendo un elogio alla Madonna. Fu l’ incoronazione a dottore della Chiesa da parte di Benedetto XVI nel 2012 ne ha promosso la recente riscoperta.

Iter Novum ha poi proseguito eseguendo il madrigale Morir non può il mio cuore di Maddalena Casulana, mostrando il talento della compositrice rinascimentale perfettamente in linea con la sensibilità del tempo. Maddalena Casulana fu la prima donna i cui brani uscirono alle stampe. Iter Novum ha poi eseguito due Lieder di Felix Mendelssohn e di sua sorella Fanny, rispettivamente Die Nachtigall e Abschied. Il celebre compositore tedesco del primo Romanticismo, infatti, si è scoperto aver sovente spacciato per sue le composizioni della sorella.

Il testimone è stato passato ad Ensemble La Rose che ha continuato ad illustrare l’ evolversi dell’ età moderna, con il contributo di Johannes Brahms di cui hanno eseguito Die Braut, Der Brautigam. Da qui si sono poi addentrate nel xx e xxi secolo con il Miserere di Eva Ugalde, il Sanctum di Sarah Quartel e De Bello Gallico di Erika Budai. Artiste contemporanee, queste, tuttora attive e i cui brani sono eseguiti in tutto il mondo.

“Come scrivono le donne?”

L’ evento, nella sala gremita, ha visto anche la partecipazione attiva del pubblico. Serena Peroni, infatti, ha invitato gli spettatori ad ascoltare i due brani dei fratelli Mendelssohn a “occhi chiusi”. Quale dei due era stato scritto da Fanny e quale da Felix? Dal confronto delle opinioni generali e la realtà si è capito che la scrittura musicale del compositore e della sorella non si possono valutare sulla base della semplice appartenenza al genere.

Il carattere dolce di Die Nachtigall, introdotto dalle leggiadre melodie di contralti e soprani e quello più cupo e mesto di Abschied ha indotto la maggior parte degli spettatori ad attribuire i due brani agli autori sbagliati. La risposta corretta, ovvero che Abschied è stato scritto da Fanny e Die Nachtigall da Felix, ha aiutato il pubblico a liberarsi dalle stigmatizzazioni che ancora gravano sulle concezioni che abbiamo dei generi. E le credenze comuni si sono confrontate con la realtà: donne e uomini possono destreggiarsi negli stessi ambiti, senza che il loro genere inferisca sulla loro abilità. E soprattutto non è alle ragioni di genere che si possono ricondurre differenze che esistono solo culturalmente.

Iter Novum. Cr. ph.: Serena Peroni

Sulla Direttrice

Serena Peroni, dopo aver conseguito il diploma in direzione corale all’Accademia “P. Righele” con il M° Alessandro Kirschner a soli 18 anni, e la laurea in pianoforte con il massimo dei voti e la lode sotto la guida del M° Marco Tezza, persegue con profonda dedizione entrambe le carriere. Non mancano i riconoscimenti nazionali e internazionali a coronare la sua evoluzione musicale. Anche i cori, guidati dal talento di Serena sia come musicista che come didatta, hanno raggiunto importanti traguardi.

Sotto l’ egida di Serena si formano e si espongono coristi di tutte le età. Così come di tutte le epoche appartengono i repertori con cui si esibiscono. Tre, infatti, sono i cori che dirige: oltre ad Ensemble la rose ed Iter novum, esiste anche “Iter Novum voci bianche” formato da giovani coristi dai 7 ai 15 anni .

E così esordisce il giovane talento di Serena che non aspetta a portare nella sua carriera una voce rivoluzionaria nel mondo della musica, grazie all’ unione dei talenti.