Il 25 novembre, il centro anti-violenza Belluno-DONNA patrocina gli eventi dell’ Associazione Tilt e del gruppo vocale Kantas
Di: Benedetta Breggion
LEGGI ANCHE: I dieci secoli di musica al femminile raccontati da Serena Peroni
Nelle Prealpi venete, il centro anti-violenza Belluno-DONNA è anche centro culturale ed esporta i suoi eventi in tutta la provincia e oltre. Fucina di donne che si impegnano in ogni campo del sapere, perchè consapevoli che, per prevenire la violenza di genere, non basta un numero di telefono e uno sportello d’ascolto; sarebbe come cercare di “prosciugare l’ oceano con un cucchiaino”. Le armi delle donne sono innanzitutto culturali, perchè, per diffondere la consapevolezza in una cultura che discrimina in partenza il genere femminile, serve andare alla radice del problema.
L’ associazione bellunese, quindi, previene, contrasta, ma soprattutto educa a contrastare e riconoscere tutte le forme di violenza, in ogni sua possibile manifestazione.
“Per violenza si intendono tante cose, e non va ricondotta immediatamente soltanto a quella fisica, va riconosciuta in tutte le sue accezioni: quella psicologica, verbale, economica, sessuale, stalking, legale, burocratica. Quella psicologica è la meno visibile: fatta principalmente di atti denigratori non lascia segni sul corpo, ma sul vissuto. Come un uomo che dice a una donna ‘non sei capace di fare niente’ e tutto ciò che può ledere la sua autostima e alla sua integrità emotiva.”
– Carolina, operatrice dell’ Associazione Belluno-Donna
Educare contro la violenza
Questo è ciò cui la campagna di sensibilizzazione dell’ Associazione bellunese mira ogni giorno, in ogni singolo momento del suo rapporto con i cittadini e non. Alle problematiche delle donne migranti, infatti, dedica un angolo importante della propria attività.
L’auspicio di una cultura che possa diventare anch’essa “un centro anti-violenza”, e che renda possibile guarire ferite spesso celate. ll centro, insomma, non deve semplicemente incarnare un luogo in cui una donna si rifugi in caso di disperazione: dev’essere un’ attitudine dell’ambiente in cui vive.
A questo sforzo si riconducono, perciò, anche tutte le altre attività che l’ Associazione conduce. Veri e propri percorsi partecipati per contrastare la violenza di genere.
Contrastare la violenza di genere, per l’ Associazione, significa anche tutelare le persone che alla vittima di violenza sono più strettamente legate: l’ Associazione riserva un’ attenzione particolare per le figlie e i figli di queste donne perchè possano non ereditarne le conseguenze psicologiche a lungo termine, e distaccarsi dalle situazioni che la madre ha subito, in modo che sappiano loro stessi, in futuro, difendersi da esse.
É da questo intento che Associazione Belluno-DONNA avvia gli “Art and Parenthood Lab”, spazi e attività dedicati alle famiglie. Laboratori in cui riflettere e sviluppare un rapporto più cpnsapevole con i propri figli.
Oltre agli eventi dal vivo, il sito dell’ Associazione è punto di riferimento sempre accessibile per le risorse teoriche di un adeguato linguaggio di genere. Il materiale informativo per saper rintracciare i sintomi della discriminazione anche nelle proprie parole, andando persino all’ origine di ciò che ci si è abituati a pensare. Un vero e proprio vademecum, insomma: un anticorpo al pensiero discriminante.
Uno dei principi cardine attorno al quale ruota l’impegno dell’ Associazione è l’ empowerment, la valorizzazione delle risorse emotive, cognitive e psicologiche della donna. Quando una donna sceglie di rivolgersi all’ Associazione, per loro è fondamentale supportarla in una presa di decisione autonoma. Il tutto senza prevaricarne il volere, fatto non sempre scontato.
La storia di Belluno-DONNA
’Associazione nasce nel 2003 come prima risposta all’esigenza emersa dalla ricerca del 2001, condotta presso gli ambulatori dei medici di medicina generale di Ponte nelle Alpi, che ha evidenziato come anche nel nostro territorio la violenza contro le donne sia molto frequente. È così che nel 2004 è stato aperto il Centro antiviolenza Belluno-DONNA per aiutare e sostenere le donne e i loro figli/e.
Dal dicembre 2004 al dicembre 2021, 1325 donne hanno chiamato il centro per situazioni di violenza
Oltre che a seguire le vittime di violenza in percorsi mirati e all’ accoglienza delle stesse, l’ Associazione, sin dalla sua nascita, ha portato avanti una campagna di sensibilizzazione della cittadinanza sul territorio, rivolgendosi soprattutto alle scuole. Nonostante i progressi, c’è ancora tanto lavoro da fare: è fondamentale curare costantemente la mentalità su cui si basa il nostro modo di rapportarci tra generi.
È possibile seguire gli impegni e le attività svolte dall’ Associazione anche alla pagina instagram @associazionebellunodonna
Gli eventi del 25 novembre
A Longarone: Scarpe Rosse
Al tema più specifico dei femminicidi sarà improntata la serata-concerto del gruppo vocale Kantas che avrà luogo a Longarone.
In questa occasione, sono state selezionate 11 letture di autrici provenienti da tutto il mondo. Ad ogni lettura un brano musicale eseguito dal gruppo.
A dare il nome alla serata è la prima lettura, con cui si aprirà la rassegna: Scarpe rosse. Un brano scritto dalla direttrice stessa e riguardante il caso di Angelina Zampieri, morta 14enne per femminicidio nel 1913. A lei è stata recentemente nominata la Nuova Piazza dell’ Ex-ospedale a Belluno, poiché definito “Un dramma del secolo scorso, purtroppo attualissimo”.
Seguiranno un brano dedicato ai femminicidi in Veneto e uno dei femminicidi in Messico. Quest’ ultimo, infatti è il Paese che conta il maggior numero di casi registrati di femminicidi al mondo. A questo si è fatto riferimento alla poetessa Susanna Chavez, autrice dello slogan Ni una mujer menos, ni una muerta más, diventato il “Non una di meno” emblema di movimenti femministi di tutto il mondo.
Ma ci saranno anche brani di autrici come l’ influente intellettuale afroamericana Maya Angelou, Serena Dandini, nonchè riferimento alla pittrice rinascimentale Artemisia Gentileschi. Tra le musiche non mancheranno canti regionali e popolari. Verrà anche eseguito anche un brano del celebre compositore veneto Bepi de Marzi, Arso, ispirato al femminicidio di Nadia Chiarello, caso riaperto dopo 42 anni dalla sua effettiva scomparsa.
A Feltre: Canituccia e le altre
Del tutto originale sarà lo spettacolo dell’ Associazione Tilt, presieduta dell’ attore e autore cinematografico Sandro Buzzati. A dimostrare che sensibilizzare la cultura significa sì portare alla luce voci inascoltate, ma anche riascoltare più attentamente le voci già note della letteratura. E re-interrogarle con altre domande.
Al giungere del mese di novembre, Sandro Buzzati ripropone ogni anno lo spettacolo Canituccia e le altre. Si tratta di messe in scena, partiture per strumenti e voci narranti in cui si riassumono opere letterarie di vario genere.
Buzzati ha indagato la vasta letteratura di autori del nostro Paese che hanno incluso nella loro attività artistica uno sguardo sulla discriminazione di genere. Come risultato di questa sua ricerca, Buzzati ha trascelto tre autori, di tre diversi momenti della letteratura moderna e contemporanea: Matilde Serao, Goffredo Parise e Stefano Benni